ménage à trois. LA “DESTRA CONCORDATA” SECONDO PATRIZIO LA PIETRA

Patrizio La Pietra
Patrizio La Pietra

PISTOIA. Le fibrillazioni per le prossime tornate amministrative iniziano timidamente a prendere il largo, anche se, al momento, quel che sembra contare di più è, senza dubbio, il referendum. Ma alcuni approcci (timidi? iniziali? di assaggio?) ci sono già stati e, entro la prima parte dell’autunno, referendum o no, dovranno aver portato al “matrimonio”.

Perché, è certo, «questo matrimonio s’ha da fare» se Forza Italia, Fdi-An e Lega vogliono avere un qualche possibilità di disarcionare (i modi si vedranno in séguito) almeno qualche piddìno di quella larga schiera di aggiotatori del potere che si sono messi in sella decenni fa e non sembrano voler capire che, di danni, ne hanno fatti anche troppi a questo Paese.

– O no? [È con questa domanda-monosillabo, che faccio partire la “per così dire” intervista a Fdi-An].

In effetti – risponde La Pietra – i danni sono molti e li viviamo tutti ogni giorno. L’accordo di cui hai iniziato a parlare con Lapenna (vedi) è, più che necessario, indispensabile.

L’aspetto qualificante, se mai, dipende da come congegnarlo e metterlo a punto in ogni particolare. Dobbiamo impostare un metodo e dobbiamo definire alcuni punti cardini.

La trasparenza, la correttezza i nostri valori verso gli elettori e gli alleati sono paletti saldi a cui non vogliamo rinunciare…

– Sempre difficile coordinare due sposi, figuriamoci tre… Ma quali passi, tanto per i iniziare?

Intanto abbiamo cominciato a parlare e non è poco. Poi, però, non possiamo prescindere da un’intesa di ampio respiro.

Voglio dire che sul tavolo ci sono esigenze che, pur collimando in parte, in parte divergono: com’è logico, del resto, che sia.

Dunque sarà una trattativa che richiederà assolutamente molta pazienza e tanta flessibilità. Ma è l’unica via per un qualche successo.

– In altri termini è questione da far collimare punti di vista diversi…?

In parte certamente sì. Perché, vedi, io non sono pienamente d’accordo con Lapenna quando ti ha detto che lui prevede una concreta possibilità di successo a patto che si facciano scendere in pista personaggi del monto civile, trasversali e capaci di risultare gradevoli e graditi a tutti.

Ho sempre detto, e lo ripeto in questa sede, che rilanciare uomini di partito può essere, sotto un certo profilo, qualificante; il vero valore aggiunto di questo particolare e delicato momento storico. Donne e uomini che negli ultimi anni hanno mantenuto un contatto costante con il territorio.

– Se ho ben capito niente società civile…?

Alberto Lapenna
Alberto Lapenna, Forza Italia

Non ho detto questo.

E non penso solo ed esclusivamente questo: ma dove è possibile che siano disponibili al lancio uomini di buona preparazione politica e di partito, non credo sia necessario andare a scomodare formule e soluzioni che, a mio avviso, entro certi orizzonti, potrebbero perfino non solo non essere la soluzione ideale, ma perfino rappresentare una trovata alla fine non soddisfacente se non addirittura infelice.

Alcune esperienze precedenti molto spesso non sono state positive.

– Allora che farete? Darete risposte diverse a seconda della varie situazioni sul territorio?

Non credo che sia una possibilità da scartare sin da sùbito. Del resto, come sai, la politica è una sorta di equilibratura delle gomme: se vuoi che l’auto non faccia scherzi, monti i pneumatici e poi ci piazzi i piombini giusti perché le ruote girino senza far vibrare lo sterzo, o altrimenti siamo sempre punto e da capo.

– Ma quando inizierete a entrare nel vivo della faccenda? I cittadini, gli elettori, in qualche modo stanno friggendo…

Qualche primo contatto informale c’era già stato prima delle ferie. Al ritorno ci siamo visti, ci siamo messi intorno a un tavolo e abbiamo iniziato a parlare.

Ma non dubitare e non insistere… Presto torneremo ad affrontare la questione sempre più a fondo nei dettagli…

– E i nomi…? Voglio dire: qualcuno ne viene fuori?

Sì, certo. Se negassi sarebbe una bugia. Ma non fare domande indiscrete. Siamo ancora lontani anni luce per parlare di nomi: anche se in politica, come sai bene, all’improvviso arriva il lampo di genio o la soluzione immediata e inattesa. E le cose prendono la velocità della luce tanto che si decide, per usare un’espressione da Star Trek, a velocità di curvatura…

– Progetto accordo a tre e/o soluzione ballottaggi…

Non è assolutamente errato: e ne siamo convinti oggi più che mai.

Anzi, sono certo che sia la formula vincente. Ma in primo luogo non dobbiamo sottovalutare un Pd prenditutto

– Certo loro vanno sempre tutti insieme a votare… Non conoscono. Ora poi che le loro file sono state opportunamente rimpinguate dai Dc di fede morfing-indefessa, amanti anch’essi, come sono, del potere…

Appunto. Ecco: noi non dobbiamo iniziare un percorso e poi sgretolarci e sfaldarci lungo il cammino.

Da questo punto di vista lo slogan di Lapenna è vero: insieme si vince. A condizione, aggiungo io, che “insieme” non sia solo una parola senza il necessario significato e peso, insieme si vince se sappiamo cosa fare, come fare e con chi fare, se no vale ancora il vecchio detto “per forza non si fa neanche l’aceto”…

– Scusa: pensi alla questione “esposto alla Corte dei Conti” presentato solo da Lapenna, ma giustificato con il dire che non era un esposto ma solo una segnalazione…?

Può essere anche questo, ma non ne faccio né una questione di forza e neppure di pregiudizio.

Alberto ha sbagliato, a mio avviso: ma non è un aspetto irrimediabile. Basta che torniamo un passo indietro e ci chiariamo le idee; una volta per tutte.

Certo è che una volta che il convoglio è partito, dovrà essere chiaro a tutti che non si può e non si deve fermare il treno. È chiaro?

– E con la Lega? È una realtà che ha preso piuttosto piede nella Piana Sud, area quarratina e serravallina…

Massimo Bartolomeo
Massimo Bartolomeo

I rapporti sono ottimi. Poi dobbiamo riconoscere alla Lega di aver fatto davvero un buon lavoro.

Del resto l’ho già detto all’amico Bartolomeo.

Sono stati dei buoni portatori d’acqua per il centrodestra e rappresentano il partito maggiore della coalizione: nessuno può negargli il diritto di avere un adeguato riconoscimento dei loro meriti.

Ma dopo di me dovrai pur sentire anche loro e ascoltare le loro posizioni e le loro aspettative.

Lo vedrai di persona: Bartolomeo, coordinatore provinciale, te le illustrerà lui in ogni minimo dettaglio le posizioni della Lega…

– Bene. Ma quando e come tornerete a incontrarvi?

Presto, direi, perché il tempo non è mai troppo. È ovvio che è interesse comune affrettare i passaggi il più presto possibile… Ma dobbiamo evitare passi falsi.

– Un punto specifico su cui potresti essere d’accordo con Lapenna?

Forse quando dice che occorrerebbe evitare i conflitti locali, che comunque esistono e che talvolta sono insanabili.

Credo che dovremmo lavorare di più per creare una classe dirigente strutturata e preparata e con riferimenti ben definiti.

Noi da alcuni mesi abbiamo riorganizzato il partito sul territorio accorpando comuni omogenei e abbiamo identificato i nostri responsabili territoriali di cui ho piena fiducia.

Le linee politiche provinciali sono dettate dal coordinamento e valgono per tutti, mentre le attività locali sono di pertinenza comunale.

Da qui, nostro compito, fare in modo che le singole realtà riescano a dialogare.

– Che dirvi? In bocca al lupo?

Sì. E se puoi anche qualcosa in più. Perché con il Pd sarà, come del resto è sempre stato, una gara dura… Una lotta impegnativa davvero.

[Edoardo Bianchini]

Leggi anche: https://www.linealibera.it/menage-a-trois-la-destra-concordata-partendo-da-alberto-lapenna/

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