merende. UNA LETTERA DI PROTESTA

Ferdinando Betti, Sindaco di Montale

MONTALE. La signora Michela Gori, dipendente del Comune e cittadina, interviene con una sua nota di sentite proteste, nella quale contesta la nostra segnalazione di un ufficio del Comune che si trasfoma in “trattoria” in certe fasce orarie. Nella nota, ci accusa di superficialità e che approssimazione: la pubblichiamo pedissequamente respingendo le accuse:

Buonasera signor Romiti,

sono una dipendente dell’ufficio tributi del Comune di Montale e le posso assicurare che in questo ufficio non si fanno merende né alle ore 8, né alle 11, oppure all’ora di pranzo.

È mia abitudine far colazione e Pistoia prima di entrare in servizio e dopo aver accompagnato i miei figli a scuola  (entro a lavoro alle ore 8.25 con flessibilità fino alle ore 8.40).

Inoltre pranzo a  casa, avendo l’orario di lavoro spezzato per problematiche familiari. Se può e le fa piacere, venga pure a trovarmi per constatare personalmente.

Stimavo il vostro giornale, che ritenevo serio ed imparziale, ma sono rimasta amareggiata dal suo comportamento: va bene riportare le notizie così come le vengono fornite, ma vorrei sapere se è stata una sua deduzione  il fatto che le “merende” avvengono proprio nel mio ufficio.

In caso contrario la inviterei a dirmi chi l’ha affermato così chiaramente. Oltre a essere dipendente del Comune sono anche cittadina montalese e mi  ritengo profondamente lesa da questa affermazione, nella quale non mi riconosco assolutamente. Le auguro una buona serata.

(Michela Gori)

“I GIORNALISTI, CANI DA GUARDIA DELLA DEMOCRAZIA” (M. Twain)

Gentile sig.ra Michela Gori,
grazie delle parole di protesta domani faremo una rettifica, o meglio una integrazione. Ma la vera questione è che la richiesta di rettifica, con smentita, la doveva fare il Sindaco Betti e non Lei. Non l’ha fatto, e non la farà, perchè la notizia è, purtroppo, vera.

Ormai il giornalismo è sul web

La vicenda è più ridicola che illecita: conosciamo della pratica degli spuntini da almeno 3/4 anni, ma l’argomento non poteva essere trattato, per la ragione della carenza di tempo.
L’enunciato ufficio tributi è accompagnato da un (?), proprio per la impossibilità di fare una verifica in situ: mica siamo ufficiali di Polizia Giudiziaria! 
Mi spiace sinceramente che si sia sentita coinvolta e dunque mi propongo di chiedere al Sindaco – lo farò adesso! – che replichi lui, con una richiesta di smentita e di rettifica, ai sensi della legge sulla stampa.
Riguardo alla questione del nome dell’informatore, abbiamo pubblicato una lettera che segue al link  https://www.linealibera.it/lo-sfogo-progressioni-economiche-qualcuno-si-muove/
e le informazioni raccolte, vedono ben tre soggetti, dei quali due dipendenti, tutti spontanei e concordi, diluiti in 3/4 anni: capirà che è tutto questo è ben più di una ipotesi da verificare, ma una certezza!
Le amene vicende del Comune di Montale, sono altre e ben più gravi, a cominciare dalla recente questione del regolamento di Pm, del caso della vicenda Desmos (falso incendio Ups all’impianto del 20 Agosto 2017, con spregio alla tutela della salute della comunità dei cittadini) o i bandi per le stabilizzazioni del personale dipendente, della quale parleremo presto, vista la palese ingiustizia verificatasi.
 
Sono violazioni ai principi di Giustizia, Legalità e Democrazia che inficiano davvero la dignità e il prestigio di cittadini residenti e dipendenti del Comune di Montale. 

Per queste ragioni – e non solo, osservo sommessamente – Lei e gli altri dipendenti, dovreste davvero indignarvi e protestare, chiedendo al Sindaco di intervenire nelle necessarie misure sanzionatorie. Non protestare guardando al dito. Ma alla luna.
 
Mi annuncerò con una telefonata e verrò – spero entro la fine del mese – a prendere un caffè dai tributi (ma non in ufficio) per un confronto aggiornato in modo reciproco e così verificato in onestà intellettuale.

 Il tempo di attesa dalla mia visita, in cordialità, potrebbe esservi utile istruire una mini-inchiesta in house (la parola inglese che piace tanto a Rino, Ferdinando e i compagni in genere), per scoprire esattamente in quale stanza abbandonata (le do una traccia: Galardini?) veniva fatta la merendina

Così, se il Sindaco predispone – come dovrebbe – una sua inchiesta interna, gli farete una cortesia nell’agevolare l’istruttoria! 

L’intera vicenda, appare come una foglia d’insalata, rispetto alla serie degli illeciti da sempre condotti con arroganza e temerarietà da molti amministratori, consapevoli di essere impuniti. 

Buon lavoro e, senza alcuna scusa alcuna, i miei sinceri auguri. 

[Alessandro Romiti]

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