
PISTOIA. Non ci sono controindicazioni per donare il sangue e nemmeno scuse: il centro trasfusionale di via del Ceppo è chiuso solo la seconda domenica del mese.
Tutte le altre mattine è invece possibile dare un po’ del proprio tempo per alleviare il peso a chi ha la sfortuna di subire un trapianto o si trova a convivere con malattie croniche e relative terapie.
Da un po’ di tempo a Pistoia si può ancora più facilmente ottimizzare la donazione, donare cioè il proprio sangue in base alle esigenze degli ospedali toscani e di chi comunque ne ha bisogno: basta consultare il “Meteo del sangue”, una app disponibile comodamente ora anche su facebook o su twitter, secondo le indicazioni del Centro Regionale Sangue.
Una app per social media finalizzata a render più fruibili le indicazioni del centro regionale e realizzata da Andrea Stagi, ventinove anni e sviluppatore di piattaforme web e software, con esperienze nella realizzazione di applicazioni. Ha lavorato per un agglomerato di start up di Treviso che ha fatto scuola in Italia e ha pure collaborato per una web radio di San Francisco.
Meteo del sangue, la piattaforma regionale, restituisce l’aggiornamento in tempo reale sulla disponibilità dei vari gruppi di sangue A,B,Ab,0, positivo e negativo, in particolare riporta l’eccedenza o la carenza, in modo da indirizzare il donatore alla scelta migliore.
Uno strumento per certi versi rivoluzionario, perché evita che si accumulino scorte di sangue di cui non c’è bisogno: rientra perfettamente nel paradigma della smart city o smart community, le Ict, information and communication technologies, che semplificano la vita.

«Sono donatore Avis da un anno» ci racconta Andrea, che è entrato nel circuito dei donatori grazie ad un amico, Filippo Calistri, tipizzato Admo (donatori di midollo osseo) e già da qualche anno volontario in Avis, in una squadra molto affiatata e sempre operativa, dalle campagne di comunicazione e informazione all’organizzazione di eventi.
Ma qual è la filiera del fluido vitale messo a disposizione dai donatori? Il sangue raccolto non può essere usato tale e quale, viene frazionato tramite un processo di centrifugazione che separa globuli rossi, plasma e piastrine, componenti trasfusi successivamente ai pazienti a seconda della necessità.
Le sacche di tutti i donatori toscani vengono ritirate dalla pubblica assistenza Svs di Livorno e portate a Torregalli, ospedale San Giovanni di Dio.
Qui si effettua la centrifugazione e da qui i vari componenti partono per i presidi sanitari in base alle esigenze. Solo che il sangue dura 42 giorni, con l’aggiunta di un particolare zucchero con funzione di conservante: non si può stoccare oltre questo margine di poco più di un mese, per questo è importante che le donazioni si adeguino alla domanda.

Domanda che in Toscana si concentra prevalentemente a Careggi (Firenze), Cisanello (Pisa), Le Scotte (Siena) e Carrara.
«Quest’inverno al San Iacopo si è consumato più sangue di quello che è stato raccolto – racconta Igli Zannerini, l’inossidabile presidente dell’Avis –, mancano mille donatori per il fabbisogno dell’area pistoiese» conclude, definendo quella che si configura come sfida e obiettivo, non solo per l’Avis, ma per tutta la comunità pistoiese.
Diverso è il discorso per il plasma, che viene separato presso il centro trasfusionale, tramite plasmaferesi (sempre una centrifugazione) e che dura due anni, congelato a -80 gradi centigradi. Il primo anno viene conservato presso i presidi ospedalieri, il secondo prende la via dell’industria farmaceutica, dove si trasforma in farmaco salvavita.
Dal plasma si estrae albumina, immunoglobine, fattore VIII, fattore IX, concentrato di complesso prototrombico e antitrombina: sostanze prevalentemente usate nella cura di malattie rare. Nel 2012 le tonnellate di plasma avviate alla trasformazione in farmaci salvavita sono state 72, in Italia 772 e par l’autosufficienza la quota dovrebbe salire a mille tonnellate.
[Lorenzo Cristofani]