AGLIANA. Sono state due Cooperative, la “Incontro” di Pistoia e la “Indaco”di Montelupo Fiorentino (?), entrambe associate in una grande Ati (Associazione temporanea di imprese) della mamma “Co&So” che avrebbero fatto una ricognizione nel Comune di Agliana, per allocare una ventina di profughi, non “rifugiati politici”, prevalentemente migranti commerciali.
Agliana, dispone già di una casa di accoglienza per profughi in via Torino e un’altra in via Bruno Buozzi già impiegata per la gestione all’accoglienza coordinata della parrocchia di San Piero Agliana, retta da Don Paolo Tofani.
Sembra che il totale sommi a un paio di dozzine di ospiti e altri dettagli non è possibile averli, visto che l’argomento è uncorrect e sgradito ai responsabili delle cooperative o parrocchie.
La Cooperativa Incontro, collegata alla capofila Co&So (questa ancora non ci ha spedito i bilanci e non ci risponde alle domande formulate da sei mesi al Presidente Sepiacci) avrebbe avviato delle ricerche per la fattibilità d’occupazione dei locali di piazza Resistenza, proprio di fronte al Comune già usati per il Ciaf (una roba associativa che dovrebbe essere utile alle famiglie) e la Polizia Municipale.
I locali in questione sono vuoti e a destinazione d’uso commerciale, ma state certi che se Mangoni vorrà, la destinazione urbanistica verrà adeguata rapidamente a quella utile per la collocazione di una dozzina di migranti (solo alcuni, coperti dallo Sprar, sono già ospiti nella residenza di via Torino ad Agliana).
Nella cittadina di Mangoni, lo capiranno tra qualche tempo, forse tardi: quando apriranno la quarta o quinta casa di accoglienza, per lo stop imposto dal neo sindaco Tomasi.
L’opposizione all’amministrazione rossa, deve solo aspettare seduta sulla riva del fiume.
[Alessandro Romiti]