PRATO. Nella giornata del 25 dicembre u.s. personale della Squadra Mobile e Digos hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di presidente e responsabile di cooperative della gestione dei Cas avendo lo stesso commesso frode nella esecuzione della convenzione stipulata con la Prefettura, in rappresentanza del Ministero dell’Interno, relativa alla messa a disposizione di posti per la prima accoglienza di cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio.
Stesso personale ha dato altresì esecuzione alla misura cautelare del divieto di esercitare imprese ed uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per mesi 9 nei confronti di due altri soggetti presidenti e responsabili di altre cooperative consociate e stipulanti la convenzione di cui sopra.
In particolare, l’indagine scaturisce da un sopralluogo effettuato da personale della Questura preso il Cas (centro di accoglienza straordinaria) ubicato in Poggio a Caiano nel corso del quale emergeva che 13 richiedenti asilo erano stati alloggiati in una struttura fatiscente e carente delle minime misure di igiene e salubrità.
Gli accertamenti e i correlati riscontri testimoniali facevano emergere varie inadempienze agli obblighi contrattuali in relazione a mancanze e difformi forniture rispetto a quanto previsto in convenzione per i pasti destinati agli ospiti delle strutture di accoglienza di migranti site in Poggio a Caiano, Carmignano, e Prato.
I pasti venivano forniti in misura inferiore a quelli indicati nel capitolato di appalto secondo la cadenza di una volta al giorno rispetto a tre volte, e fornite in contenitore unico non sigillato anziché in porzioni mono porzioni e non venivano distribuiti agli ospiti da personale delle cooperative incaricate ma divisi dagli stessi ospiti nelle strutture.
Inoltre per un periodo di tempo, contrariamente a quanto previsto dalla convenzione, in alcune strutture, non venivano forniti pasti ma alimenti, che poi gli ospiti delle strutture provvedevano a preparare e cucinare autonomamente. Inoltre non venivano forniti i servizi di pulizia e igiene ambientale sia giornaliera che periodica dei locali ed arredi delle strutture in argomento oltre che ai servizi di lavanderia, essendo rimessi il lavaggio e l’asciugatura degli indumenti, delle lenzuola e federe agli stessi ospiti delle strutture.
Il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari ha riguardato una cittadina italiana classe 1947 residente al confine con la provincia di Firenze mentre le altre due misure interdittive hanno colpito due responsabili di cooperative rispettivamente di anni 55 e 53 residenti in provincia di Prato e Pistoia.
I dettagli sono stati comunicati nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso gli uffici del Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Prato.
[questura di prato]
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