MIGRANTI E RISCHIO SANITARIO

Migranti
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PISTOIA. La presente nota, al fine di sottolineare una questione spinosa da molti temuta, ma mai affrontata in maniera seria e coscienziosa, vale a dire la tutela in ambito igienico-sanitario che gli operatori della Polizia di Stato della nostra provincia meritano, ma che l’Amministrazione sta affrontando in maniera a nostro avviso, per usare un eufemismo, del tutto superficiale. Tale questione ha a che vedere con l’emergenza immigrazione, che ha colpito e sta interessando i territori siciliani luoghi in cui i nostri colleghi sono chiamati ad operare, con aggregazioni di lunghi periodi.

Il Sap intende porre attenzione sui fattori di rischio cui questi operatori sono esposti; è di pochi giorni fa la notizia confermata dalla protezione civile, di alcuni casi di immigrati affetti da Tbc registrati nella provincia di Agrigento, ma anche di altre malattie che sebbene risultassero debellate nel vecchio continente, a causa di questi ingenti flussi migratori, si stanno riproponendo con una preoccupante frequenza: ci riferiamo, oltre alla già menzionata Tbc, alla Scabbia ed alla meningite, oltre alla possibilità che possa giungere in Europa anche il letale virus dell’Ebola.

Dalle informazioni che stiamo raccogliendo dai colleghi aggregati, ci risulta che le uniche misure preventive e di presidio medico fatte adottare a quel personale, si limiterebbero alla fornitura di guanti e mascherine monouso, prive di visiera, a tal proposito è opportuno ricordare che anche gli occhi possono essere veicolo di contagio.

Considerando che dopo uno sbarco, i migranti, giunti sulla terra ferma, vengono solo sommariamente controllati dal punto di vista sanitario, ci preoccupa molto pensare che è il personale di Polizia che subito si pone a loro diretto contatto, scortandoli sui mezzi e controllandoli sia durante le fasi amministrative che presso i centri dove i migranti vengono trasferiti.

E inevitabile domandarsi come possono fare in questi casi i poliziotti impiegati in detti servizi a non avere contatti con queste persone!

Ricordando che il Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza, fa ricadere in capo al datore di lavoro la responsabilità sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori, il Sap si chiede se l’Amministrazione voglia affrontare seriamente la problematica adottando una adeguata profilassi che ha nostro parere dovrebbe essere effettuata sia prima che dopo il periodo di possibile contagio e le cui eventuali ricadute andrebbero a toccare le persone vicine la sfera più intima del personale ovvero la famiglia di ogni operatore. Si sollecita pertanto una urgente e concreta risposta, significando che i competenti uffici del Dipartimento della P.S. saranno interessati tramite la Segreteria Generale.

Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso

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