migranti. VERA «BUFERA SU VICOFARO»? CHI CI CREDE BEVE AMARO

Se dal 2016 ad oggi (quasi 8 anni fa) siamo ancora qui a discutere del sesso degli angeli, la risposta non può che essere una: non c’è assolutamente la volontà di risolvere il problema. A Giuliano Amato bastò una sola notte (1992) per depredare i depositi bancari degli italiani: figuriamoci se oggi, dopo l’idea del blocco navale, una Meloni che dà armi all’Ucraina, si impegna per far cambiare musica…



OTTIMISMO FUORILUOGO


Il Tirreno del 22 luglio 2023

 

E a Pistoia i somari sono molti più assai di uno. Così è il caso di spiegare la vera storia di questo circo equestre dove i clowns si rincorrono con quei mazzolóni di gommapiuma che non schiacciano (peccato!) il cranio a nessuno: anche se va detto che, se puro caso lo facessero, non ne uscirebbe un grammo di materia grigia.

Quest’opera da tre soldi – purtroppo non di Bertolt Brecht – ha già tutte le linee della mano tracciate e ben chiare:

  1. il sindaco Tomasi strilla all’emergenza sanitaria

  2. la stampa tirrenica parla di bufera su Vicofaro

  3. il curato di campagna urla che disobbedirà comunque, questa la sua missione

  4. una coppia di azzeccagarbugli che promettono ricorsi al Tar

  5. il vicario di Wakefield s’intrude e chiama tutti a raccolta per gestire la realtà migrantorum tutti insieme, ovviamente alla faccia dei vicofarini che ormai hanno case del valore delle famose 3 palle 1 soldo del Luna Park

  6. il Pd pistoiese attacca la giunta e le dà dell’incapace (perché loro in 80 anni hanno saputo fare di meglio?)

  7. il Pd di Montecatini di migranti non ne vuole sapere con il dire che rovinano il turismo

  8. l’Usl su Vicofaro non ha mai fatto chiarezza, neppure nei tempi della famosa, quanto falsa e delinquenziale, pandem[enz]ia

  9. l’entusiasmo (sciocchino…) della gente crede che Gesù, dopo l’ordinanza Tomasi, stia tornando sulla terra a giudicare i vivi e i morti e, infine …

  10. il silenzio degli innocenti: ossia la posizione della procura della repubblica di Pistoia, dove peraltro i migranti godono di totale apprezzamento da parte di un sostituto come Claudio Curreli, il quale, protetto dal generale silenzio dei superiori e degli operatori tribunalizi (avvocati in primis) riscuote lo stipendio dallo stato per reprimere le violazioni di legge, ma, grazie alla sua fede, trasforma, non come a Cana l’acqua in vino, ma gli obblighi di legge in fiocchi d’avena da inzuppare al mattino nel caffellatte

La Nazione del 22 luglio 2023

Il quadro è qui. Gli ingredienti ci sono tutti e tutti validi per abbindolare il popolo o con i discorsi accoglientisti dei laici o con il miele di rosmarino della chiesa cattolica nata dall’ideologia di Bergoglio e pregiudizio.

Per la Carta di Roma i giornalisti devono cancellare la parola “clandestino” dal linguaggio della comunicazione. E giù tutti pronti a fare i politicamente corretti.

Ma mi chiedo: si possono avere o no i nomi e cognomi di tutti i migranti di don Biancalani, dal momento che neppure in pandemia si riuscì a farne una completa e doverosa identificazione?

E come vanno chiamati, di grazia, coloro che arrivano di nascosto in Italia; dei quali niente si sa; in-censiti e in-censibili; entrati in maniera illecita; fuggiaschi non si sa da dove né verso dove i quali (La Nazione ci fa anche da “petalosa” Accademia della Crusca locale!) vivono e convivono ammassati insieme a specie animali «sinàntrope»?

La soluzione della commedia è prevedibile.

Il cinismo è necessario per evitare il diabete mellito del fariseismo ipocrita che stiamo vivendo in questi tempi

Nell’assoluto silenzio degli dèi del terzo piano del tribunale (dio non ha il telefono e non risponde mai, almeno da dopo i fatti dell’Antico Testamento), i legali del don di Vicofaro faranno ricorso, con richiesta di sospensiva, al Tar e, grazie alle preghiere di “Vicofaro resiste”, un miracolo sarà sempre possibile.

Nel frattempo – come scrivono generalmente gli storici greci del V-IV secolo a. C. – il brodo della storia, con pancetta, osso di zampa, odori e magari anche un pezzetto di coda, sobbolle.

Infine, se i migranti vengono ridistribuiti altrove, Vicofaro si sgonfia. Così ci sarà sempre spazio per una nuova ondata come quelle cui stiamo assistendo: e tutto ricomincerà come prima. È una fandonia come quella del reddito di cittadinanza dei 5 Stelle, che avevano sconfitto – dissero – la povertà.

Sì, quella loro e del loro guru Giggino o’ bibitàro…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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