Il problema della Misericordia di Agliana non è l’elezione del Presidente Franco Benesperi, ma il disarcionamento delle poche entità familistiche che la vogliono controllare (come spiegò l’Arciconfraternita di Pistoia) e che la porteranno alla dissoluzione. Serve una riconsegna immediata alla cittadinanza e il recupero di credibilità
AGLIANA. Franco Benesperi è noto per il suo stimatissimo curriculum che gli ha permesso di stare ai board delle principali realtà socio-economiche del territorio e, chi scrive, lo conosce e lo stima, ma non dimentica che “di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno”.
La Misericordia di Agliana è purtroppo ancora dentro al macinatore scaturito dalla lite con i Mangoni, costata quasi mezzo milione di euro nessuno sa dire quanto, Bruno Gori e Fabrizio Poggiani stanno abbottonati (…e incassano).
Ci proponiamo oggi, in un senso certamente critico e polemico con la gestione familistica di questi ultimi tre lustri facendo un richiamo alle “penose vicende” (Artioli dixit il 25.1.2013) della Misericordia delle liti. Se li studi, Franco, e con il nuovo direttivo, si faccia delle domande oneste, per re-indirizzare l’Organizzazione di volontariato dopo questi due decenni di “nebbie” che, quando deve incassare, appartiene ai cittadini, mentre quando deve “produrre i bilanci” (lo abbiamo provato noi nel 2013) è una “associazione privata”.
I lettori ignari, si facciano un giro su questi articoli storici e passati al giudizio del vaglio de giudice penale, senza alcuna condanna dei giornalisti (chiedete volontari al Magistrato com’è andata!)
https://quarratanews.blogspot.com/2013/03/misericordia-di-agliana-ecco-il-modello.html
https://quarratanews.blogspot.com/2013/02/agliana-una-misericordia-trasparente.html
https://quarratanews.blogspot.com/2013/11/misericordia-agliana-alessandro.html
https://quarratanews.blogspot.com/2013/07/misericordia-agliana-volontari-e-soci.html
Oggi a Franco, gli chiediamo – e dietro a noi ci sono tutti i cittadini che sono stati costretti a fuggire dalla Misericordia, anche gli scomparsi – di rovesciare i “banchi nel tempio” e dare impulso a una nuova politica di apertura e partecipazione dei cittadini che non devono più avere “filtri” per l’ammissione all’Organizzazione di volontariato.
Si chiede troppo? C’è qualche posizione di rendita da difendere? Ci sono dei legami territoriali che non possono essere disturbati?
Anche chi scrive, ha consegnato la sua offerta per la Misericordia, nonostante non abbia ancora saputo quanti soldi sono stati spesi con l’Avv. Antonio Bertei per la sciagurata lite con il quotidiano Quarrata/News, perseguitato dal presidentissimo Artioli e che però è uscito bastonato – non poteva essere altrimenti – viste le sue responsabilità storiche nella dimostrata malagestione dell’associazione.
Ilaria Signori, la Pavonvella, ha lasciato ben due poltrone, quella di Governatora e quella di Consigliera nazionale, dopo aver avuto notizia di una cartella esattoriale da 50 milioni e più di euro che è piovuta sulla Confederazione nazionale, con buona pace di Luca Bagnoli. Del resto la Hilary è avvocata penalista, sa ben fare i suoi conti sulle responsabilità degli amministratori compiacenti a decisioni illegittime o colposamente errate (è il caso di Isola C.R., con il Cara in mano alle ‘ndrine locali!).
Spiace constatare – chi scrive la conosce bene – che anche una persona come Elisabetta Tesi, abbia resistito in questi due cicli di insediamento a questa massa di reticenze omertose, rinviando i chiarimenti al Presidente o al già addetto stampa Reneè, che è stato da sempre muto più di un pesce e senza dare cenni di protesta alla gestione familistica dell’associazione, nota a tutti, a seguito della pessima conduzione di Corrado Artioli.
I volontari ci dicono che Francone trova la strada agevole, con una perdita di soli 5.000 euro al 31.12.2022; così si potrà pensare a una svolta di gestione della Misericordia e mirare a un suo risanamento e ampliamento degli associati, senza filtri però!
Il Governatore si è anche iscritto alla Facoltà di Teologia a Firenze – ci dicono – e quindi siamo contenti, così potrà fare due atti in commedia: il Governatore e il Correttore morale che dopo la figuraccia del Don Tofani, servirà – ci perdoni l’immobile Don Luciano – un rilancio correzionale, magari usando il frustino!
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
