La recente sentenza della suprema Corte di Cassazione arriva con un pronunciamento decisivo e conferma la sottrazione di soldi pubblici dalle casse dello Stato, avvenuta con la complicità dei colletti bianchi di Via Steccuto: trentacinque milioni di euro. E ora che succederà?
FIRENZE — ISOLA C.R. Il nostro giornale ha seguito per anni le penose vicende correlate all’inchiesta “Jonny” che ha visto come protagonista principale la Confederazione delle Misericordie e oggi, potrà mettere il cappello sulla sequela di articoli di denuncia che, come ripreso dal sito calabrese “ICR TV Web”, conferma definitivamente il saccheggio di soldi pubblici scaturito nel sodalizio tra la Confederazione e le cosche ‘ndrine, infiltratesi nonostante le eloquenti dichiarazioni rilasciate alla commissione parlamentare d’inchiesta e commissione antimafia, presieduta dall’onorevole Rosy Bindi del Giugno 2017.
Un’audizione parlamentare tenuta con un basso profilo dalla cattodem Rosy Bindi, che sembrava tenere un atteggiamento molto comprensivo con il Trucchi e il colonnello Corsinovi: riascoltatevèla e capite perché l’Italia va male.
Nonostante ciò siamo giunti ad oggi, senza che venissero – questo il nostro parere – attivate le indagini richiamate dalle dichiarazioni dei vertici con il Presidente Roberto Trucchi e Alberto Corsinovi.
Oggi appare chiaro, come dice la pubblica accusa della Procura antimafia, che la Misericordia avrebbe svolto un ruolo di intermediazione nel gestire il Centro d’accoglienza per migranti, fungendo da “collettore” di denaro pubblico per convogliarlo verso il clan.
Gli inquirenti sostengono che Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio avrebbero stretto un accordo illecito per sottrarre illegalmente 36 milioni di euro sui 103 ricevuti dalla Confraternita per la gestione del Centro nel periodo compreso tra il 2006 e il 2015. Trentasei milioni di euro sottratti dalle casse dello Stato, che ebbe a erogare tre volte tante di milioni al C.a.r.a. di Isola, con il controllo diretto – lo dice la stessa Bindi – della Confederazione che aveva la gestione degli appalti e dei servizi erogati sui migranti.
Quello di Isola è una brutta pagina del volontariato e non ci convince il past president Trucchi quando dice che “non ha mai avuto sentore di questa situazione così grave”, scaricando tutto su Leonardo Sacco, nominato da via Steccuto nel 2012, fino al 2015.
Tre anni di frodi, nei quali da Firenze, non si erano accorti di niente: non ha mai chiesto il Trucchi al suo predecessore Gabriele Brunini il perché delle sue dimissioni?
Che voleva dire il Trucchi nell’audizione con la proposizione “…si sapeva che lì il territorio è quello che è”?
Come “è” il territorio: non lo sapevi al momento della nomina del Sacco? La consorella Bindi (che è presidente di Commissione e anche Consorella, e lo dice pure e non rileva il conflitto di interesse, nel silenzio dei commissari?), parla di responsabilità chiare di “mancato controllo”.
Azioni criminose che sarebbero poi esordite in una serie di cartelle esattoriali per danno erariale alla Confederazione, denunciate da questa testata e mai negate o contestateci, dunque vere.
La Confederazione – sempre la Bindi osserva – “…che la Misericordia non può non essere toccata da questa vicenda, che anche lei è iscritta e che vuole essere tutelata quale consorella”: e allora?
Vennero fatti gli atti conseguenti alle dichiarazioni gravissime conseguite all’audizione parlamentare? Perché non ci sono stati esiti giudiziari? Ma non potremo chiudere questo articolo senza riportare le osservazioni critiche di alcuni governatori indignati che si chiedono, perché non sono stati ascoltati gli allarmi lanciati da chi, all’interno del consiglio Nazionale, non si è prestato ai giochi di prestigio condotti dai colletti bianchi di via Steccuto?
Perché nessuno ha mai vigilato su quanto svolto da Fatichenti a Isola C.R. con un dispendio immane di risorse per la Confederazione, dissimulando nel tempo le prove delle responsabilità conclamate nella gestione verticistica di via Steccuto?
Questi i fatti e dunque, adesso, che cosa deve succedere? Dopo il ’basso profilo” tenuto dalla Bindi nel 2017 e le risultanze giudiziarie odierne, l’Autorità giudiziaria potrà indagare per una manifesta culpa in vigilando, salvo se altre o peggiori ipotesi di reato?
Alessandro Romiti