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Ci sono Biancanevi e Cenerentole, così sembra che sia in Confederazione nazionale delle Misericordie che non terrebbero la medesima considerazione alle circa 700 fraternite disseminate nel paese. Questa è la realtà che sembra emergere da alcune interviste telefoniche fatte ai governatori, dei quali ci ha colpito quella al Presidente della Conferenza Siciliana Santi Mondello
FIRENZE —MESSINA. Mai rispondere ai numeri sconosciuti, sopratutto nei prefestivi. Questo non ha fatto il Presidente della Conferenza siciliana delle Misericordie (e governatore della sezione di San Piero Patti), Santino Mondello che è anche “consigliere ombra” – quale invitato senza diritto di voto (maaah… e il rimborso spese?) – nel Consiglio Nazionale della Confederazione: Santino si ricorda bene dei lavori del 18 luglio scorso ai quali ha partecipato in via confidenziale.
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Nonostante la telefonata sia durata oltre 22 minuti, Mondello ci ha sfanculati, eludendo la domanda principale che era: “Vero che la fraternita di Patti non verserebbe alla Confederazione nazionale i contributi degli oltre 100 iscritti al servizio civile?”
L’altra domanda impossibile, la poniamo qui: “Vero che molte fraternite siciliane si sono auto-esonerate dal versamento delle quote contributive alla Confederazione?”. Sì o no?
Santi (così, per gli amici e per noi spudorati, che c’abbiamo la licenza giornalistica) ha fatto catenaccio prima, protestando per l’uso indebito del numero di telefono (diceva proprio così) e poi ha insistito, tergiversando sulla nostra irrispettosa e impertinente richiesta d’intervista per conoscere il nome di chi avesse osato rivelarcelo (…ma mi faccia il piacere, direbbe Totò: mica sei Belen!).
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Ha comunque resistito e si è così sottratto alla risposta, violando il sacrosanto principio di rispetto della Trasparenza, che ebbe a richiamare come costante il generalissimo Avv. Corsinovi in una precedente intervista.
Chissà se il Presidente in pectore della Nuova Rete, prenderà adesso dei provvedimenti disciplinari contro il suo subordinato di San Piero Patti, che ha gettato delle ombre sulla Federazione trinacrina, mancando di fornire risposte e le necessarie rassicurazioni. Interverranno i probiviri? Ahhh …saperlo!
Dunque, Santi non ha risposto, ma molte sono le risposte che, sono uscite dal metalinguaggio della conversazione e riportate in una interconnessione logica dei fatti, molti a noi conosciuti e documentabili, altri riportati da altri governatori (non certo quello già di Agliana, Corrado Artioli!), tutti variamente amareggiati se non indignados.
Ci ha sorpreso certamente sapere che Santino sarebbe stato uno (l’altro era l’Avv. Sanchini, anche smascherato) dei consiglieri ombra che sono pervenuti a Pistoia il 18 luglio scorso, solo invitati per l’urgente sessione del Consiglio direttivo nazionale: se era “urgente” era certamente strategicamente importante e dunque con che titolo, vi hanno partecipato se non sono consiglieri eletti?
Avevano forse una delega speciale (irrituale, deregolata o cosa altro?) di qualche consigliere assente? Hanno qualche interesse particolare da difendere? Ci sono cordate anche nel Consiglio nazionale?
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Sembra che il numero dei presenti fosse davvero ristretto alla insufficiente dozzina: sul punto Santino è stato molto vago e ha tentato di alzare nebbia citando (forse) maggiori presenze dopo la genuina citazione numerica ma che anche a noi, risulterebbe vera.
Santi – e la cosa ci ha davvero sorpreso – non aveva mai sentito parlare del nostro quotidiano: ebbene da oggi, sappiamo di avere un altro lettore che vale molto per la distanza e la relazione fraterna con il potente Ugo Bellini, vero dominus delle Misericordie siciliane.
Dunque, se la Fraternita di Santino – lui ha, inizialmente, tentato di dissimulare che lui era il governatore a San Piero a Patti e non della Fraternita di Patti da noi richiamata e che infatti, non esiste (ma insomma tirati su le puppe, si dice in Toscana) – non versasse davvero i contributi alla Confederazione generale: ci saranno delle motivazioni? Quali? Ce le possono riferire, anche con un comunicato stampa appositamente redatto?
È vero che Ugo Bellini (generale per la Sicilia) ha chiesto la moratoria per l’intera Conferenza sicula dai pagamenti annuali dovuti alla Confederazione di via Steccuto? E Perché?
Vale il principio della Regione a Statuto speciale, anche per le Misericordie?
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Santi, puntualizza che è cosa buona e giusta che i verbali dei consigli siano “riservati” e dunque, così ci conferma che non ama la trasparenza: noi, saremmo d’accordo vista la natura privatistica delle Misericordie, ma purtroppo, c’è la questione delle risorse dei soldi pubblici che lo Stato eroga in favore dei Cas e del Terzo settore che non potrà escludere la nostra considerazione e un approfondimento dell’inchiesta.
Insomma, la Confederazione, ha o non ha una “policy” chiara e omogenea sulla gestione più armonizzata delle 700 confraternite d’Italia, ispirata a principi di democrazia?
E perché questa reticenza sulla consultazione degli atti e sulla diffusione di notizie tanto essenziali che sembrano davvero preoccupanti se considerate alla luce della crescente quota di Governatori malpancisti?
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Il Presidente Mondello deve “aprire gli occhi” e smetterla di giocare a nascondino con i giornalisti: faccia intervenire il Presidente Trucchi o un portavoce per chiarire le numerose questioni sospese.
Aprite i cancelli! Noi, non ci stiamo a chiuderla quì: ci sono 120 mila volontari che aspettano delle notizie fresche di una buona o mala governance della Confraternita: la brutta storia di Isola C.R. non l’abbiamo certo inventata noi e che peraltro non la riteniamo affatto risolta ed esaurita con la condanna del capro Leonardo Sacco e Don Edoardo.
C’è poi la vicenda Millennium, di Luchi (a Lucca, sembra un gioco di parole) che merita davvero un separato ramo di inchiesta.
Probabilmente il verbale dei lavori del Consiglio nazionale del 18 luglio è ben chiuso in cassaforte in via Steccuto, ma un giorno lo pubblicheremo: è solo una questione di tempo.
P. S,: Santino, che problema c’è se qualche fratello/sorella di Via Steccuto rilascia il tuo telefono di cellulare: perché non ci vuoi credere a questa nostra versione?
C’è una regola scritta o tacita sulla garanzia alla “massima reticenza” anche in via Steccuto?
Lo sai che un Presidente deve essere reperibile e in modo incondizionato, dando esempio di apertura e chiarezza, partendo già da questa piccola cosa, cioè il numero di telefono.
Anche tu vuoi usare la privacy per queste ridicole pretestuose argomentazioni utili solo ad allungare il brodo?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]