Arriva sabato un drammatico consiglio nazionale della Confederazione delle Misericordie che riporta un odg da 35 mln di euro che farà scuotere la poltrona di Domenico Giani
FIRENZE —-PRATO. Si terrà domani a Prato il Consiglio nazionale delle Misericordie e non per il tradizionale scambio di auguri natalizi, ma altresì per decidere sul futuro di una Confederazione sempre più affondata nelle sabbie mobili: troppo grande per fallire, abbiamo detto, ma questa volta l’agenzia delle Entrate sembra non perdonare e potrebbe portare il pachiderma allo schianto.
È stata la Corte dei conti che avrebbe azionato il pagamento di 34 milioni di euro, con sentenza inappellabile e derivante dagli imbrogli di Modena e Isola Capo Rizzuto con pesanti esiti civilistici/amministrativi, oltre che penali, già comminati.
Il generale Giani pare sia pronto ad “abbandonare la nave”, la stessa che ha preso in comando quando era alla deriva della gestione di Roberto Trucchi, ma senza riuscire a drizzare la rotta verso acque sicure: l’unica cosa che ha sicuramente attuato il Presidente Giani è stata la continuazione del negazionismo e di una certa opacità amministrativa sulla gestione, serrando bene gli armadi dove stavano chiusi i numerosi scheletri della Confederazione.
Chiaro che, la vicenda, è una pesante ipoteca per qualunque nuovo C.e.o. e ciò è confermato dagli osservatori che ci riportano come i rapporti con il colonnello Corsinovi siano sempre più tesi e burrascosi. Occomemmai?
Altra mina da disinnescare è il buco di 1,3 mln di euro derivante dal mancato pagamento da parte della clinica Gemelli di Roma, su un appalto finalizzato con un contratto viziato, per come sembrerebbe essere stato stipulato da incompetenti: infatti lo stesso non prevedeva alcuna penale in caso di mancato pagamento delle spettanze.
I dipendenti sono confusi e amareggiati, ma stringono i denti fino al 31 Dicembre, termine di scadenza del contratto per poter accedere alla scialuppa di salvataggio del Naspi (cioè soldi pubblici dell’Inps, cioè noi contribuenti, ovvero pantaloni).
Tra gli altri argomenti, anche il commissariamento della Misericordia di San Piero Patti del governatore Santino Mondello, notabile e notevole governatore siculo del quale ci siamo ampiamente occupati in passato. Forse, finalmente, la Confederazione ha aperto gli occhi?
E che si dice sullo “Stato nello Stato” rappresentato dal fortino delle Confraternite corsinoviane, tutte collocate nell’isola felice della Toscana? Ha ancora senso parlare di una Federazione Toscana elitaria o è un atto sacrilego che offende il comune buon senso della equità e della fratellanza sui quali valori si dovrebbe fondare qualunque Odv?
Chiedelo alla Pavoncella Ilaria Signori che, in quel di Agliana, ha ereditato una Confraternita fatta in spezzatino dal presidentissimo Corrado Artioli che vede oggi una drammatica emorragia di volontari: non siede forse nel board del nazionale?
Chiedeteglielo, lei è anche Avvocata e potrà spiegare bene come fare a squagliare una Odv presente da oltre 100 anni su un territorio, con le insopportabili imposizioni di sistemi di cooptazione a corsie preferenziali degli associati.
Il Presidente Giani barcolla, raccomanda sempre soprattutto il massimo riserbo sugli argomenti trattati in preconsiliare, ma ogni sodalizio c’ha i suoi malpancisti e, questi – purtroppo per loro – c’hanno le mail della redazione di Linea Libera.
Dunque Domenico, fattene una ragione e chiediti se non sarebbe il caso di informare le 700 Fraternite associate su tutto ciò che sta accadendo? Si tratta coraggiosamente di fare un passo indietro e usare la trasparenza e la correttezza per acquisire fiducia e autorevolezza e non autorità (non sei più a dirigere il Corpo delle guardie svizzere, oggi stai sul mercato dice l’altro Giani, l’Eugenio, il Re della Toscana)!
Chissà come reagiranno i malpancisti sovversivi di un tempo a tutto ciò, ampiamente previsto e ripetutamente scritto su queste pagine, ma che, con un grave atto di presunzione è stato malamente ignorato e rinviato? E infine un pensiero anche per l’Avvocato Paolo Sanchini, già consulente legale di Confederazione e – ci dicono – anche gestore del ricorso della cartella da 34 milioni: che ne pensa di questo disastro?
Ps1: è vero che qualcuno già sta parlando di rivedere le quote sociali e così spalmare i 34 milioni in tutta Italia, salvando la nave che sta affondando?
Ps2: ma all’Avv. Sanchini non gli è venuta l’idea di fare partire un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti board? Con costoro, andrà tutto a tarallucci e vino?