misericordes. NASCE LA NUOVA FEDERAZIONE CALABRIA

Claudio Reali, ha ritrovato l’intesa con Luigi Solbaro? Vedremo andando, disse il cieco.

Il duo Reali/Solbaro in Calabria sarà perfetto per la solidarietà e la trasparenza richieste nel post del terremoto di Isola Capo Rizzuto? Chi di competenza apra gli occhi e controlli bene la nuova gestione della Federazione Calabria e che nessuno si scandalizzi, ma i precedenti autorizzano ogni supposizione critica preventiva

FIRENZE — COSENZA. Preliminarmente, il lettore deve sapere che l’attenzione del nostro giornale alle cronache della regione Calabria hanno la loro radice nella dimostrata relazione di un generale fattore di governance che si trova poi applicato anche nel resto delle Misericordie di Italia, abbandonate nelle ipocrisie della stampa organica attovagliata, che parla di loro solo quando il bubbone è già scoppiato.

Dunque, oggi parleremo di Calabria e specificamente di Cosenza.

Dopo la elezione del Presidente Giandomenico Giani, si è giunti alla scissione della vecchia Federazione Calabria e Basilicata, due regioni che dopo la clamorosa uscita di scena di Leonardo Sacco, avranno costituzioni distinte e separate.

Questa dovrebbe essere una bella notizia, ma alcuni misericordes di nostra fiducia riferiscono le loro solide perplessità, considerando i personaggi ai quali sono stati affidati compiti importanti di dirigenza. Insomma un caso che vede riproporre ancora dei “soliti noti” sul proscenio, che devono essere controllati bene, visti i precedenti soggettivi e oggettivi (del territorio).

Il Presidente eletto (ma si dice che sarebbe un predesignato da via Steccuto) è tale Claudio Reali, uno storico confratello della Misericordia di Cosenza, da sempre in contrasto con il governatore Luigi Solbaro che è come d’incanto, mutatis mutandis, cambiato?

I due sembrano improvvisamente divenuti amici per la pelle, con grande gioia per chi crede nella amicizia, la correttezza e la trasparenza nelle OdV.

La Misericordia di Cosenza, sarebbe da tempo sotto i riflettori dell’Autorità Giudiziaria per illeciti evidenti a tutti (ma interessanti a pochi), ed è stata scelta come quartier generale di una Federazione che nasce con tutti i buoni propositi di rinnovamento e cambio di direzione, ma che di fatto, potrebbe bene proseguire sulla scia della restaurazione.

Luigi Solbaro è stato nominato probiviro, ma saprà recepire le segnalazioni di eventuali anomalie e aprire dei dossier come si intende noi?

Solbaro è al centro delle “attenzioni”, perché è stato nominato componente del collegio dei probiviri, cioè coloro che devono (ma lo fanno?) vigilare sull’andamento della Federazione, non permettendo illeciti e garantendo un rigoroso rispetto dello Statuto; sembra dunque essere sicuramente persona poco adatta a ricoprire tale ruolo e non solo.

Il problema è diffuso ha una radice culturale e si chiama “incompatibilità” per pregressi rapporti che possono indurre potenziali conflitti di interesse.

Negli anni della gestione default della Confederazione (si capisca 2005 fino al 2021) l’ex presidente Trucchi è stato informato della situazione e infatti – ci riportano – ha preso dei provvedimenti gattopardeschi applicando interventi di facciata, con esiti inconcludenti e relazioni finali spenti nell’oblìo della più spessa reticenza, assicurata anche dalla stampa organica (per capire meglio, si guardi questo pezzo del 28 ottobre 2015 di una testata on line: anche il prefetto Mario Morcone , vedi Ps 1, non vedeva e non sapeva delle ‘ndrine al S. Anna).

Domenico Giani, medagliato, pensionato, benedetto e spoilerato, la sa tutta la storia della Confederazione di cui è presidente?

Oggi l’ottimo Presidente Giandomenico Giani, uomo di legge e di servizio, sarà stato informato della situazione della Misericordia di Cosenza?

Avrà sguinzagliato i suoi 007 per capire cosa succede in un territorio già martoriato? Dobbiamo rinforzare le domande che abbiamo pubblicato sulla presunta irregolarità e scorrettezza della sua elezione con un sottocapitolo intitolato “Misericordie Regione Calabria”?

Intanto i volontari più genuini, disinteressati e puliti sperano che Cosenza non diventi un’altra pagina del criminale capitolo del Cara di Isola Capo Rizzuto; lo scriviamo perché questa volta vogliamo purgarci in salute e non curarci in malattia (ci dicono proprio così i confratelli della Calabria) come abbiamo visto con le scandalose audizioni tenute dalla Commissione Antimafia il 27 Giugno 2017 dalla Presidente Rosy Bindi (vedi Ps 2) e dalla Commissione Parlamentare di Gennaro Migliore del 2015: nelle dichiarazioni rese – a nostro sommesso parere – c’era più di una conferma di responsabilità per (almeno) reati collegati a culpa in vigilando.

Non sareste voi d’accordo?

Rosy Bindi era libera e indipendente quando ascoltava i colletti bianchi della Confederazione sulle irregolarità di Isola Cr?

Cerchiamo dunque di salvare il salvabile, impegnandoci ognuno nel suo ruolo e questo finché siamo in tempo – ci dicono sempre preoccupati i calabresi –, ricordando che il mondo delle Misericordie tutto, non sopporterebbe un altro scandalo.

Ps 1: Il Prefetto Mario Morcone, è stato poi smentito dallo sviluppo dell’inchiesta Jonny ma intanto, disse tutto va ben, Madama la Marchesa. Ma si può chiedere all’oste se il vino che serve a tavola è buono? Non si conosceva il principio del potenziale conflitto di interesse?

Ps 2: La Rosy Bindi, regina assoluta del pensiero catto-com, non è anche consorella in una Misericordia delle zone di Firenze?

E dunque, anche se non fa servizio, non sarebbe stato bene che si astenesse dal presiedere le audizioni sulla vicenda del Cara di Isola? Dobbiamo farle noi delle critiche, dopo sei anni, con questa occasione?

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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