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Un episodio calabrese, emerge ad esempio caratteristico di una rinascita di una Confraternita, richiamata tristemente dalle cronache giudiziarie come episodio di malagestione in concorso con le ‘ndrine locali. Si tratta della ex-Confraternita di Isola Capo Rizzuto oggi riaperta con la donazione di una mezzo di soccorso e che richiamiamo a esempio dei confratelli davvero mossi da misericordia, quella evangelica.
Giuseppe Guarino sulla ambulanza
CROTONE —FIRENZE. Sono passati ben 5 anni dal 17 Maggio del 2017 quando i fatti ormai ben noti della Misericordia di Isola Capo Rizzuto hanno visto la chiusura dell’ultima attività, quella del 118.
Ma nonostante ciò, c’è stato un volontario storico, un ex governatore pur lontano che, insieme a quei pochi volontari rimasti fedeli ai valori originari propri e tipici di essere confratelli hanno ricostruito tutto dalla cenere nell’indifferenza e senza opportuna collaborazione di una confederazione come quella delle Misericordie d’Italia, con slogan da otto secoli caratterizzati dal colore storico giallo – ciano, che nell’immediatezza, si è premurata di costituirsi parte civile contro i propri fratelli e fiondarsi a riprendersi tutti i mezzi e attrezzature che ora sono sparsi in tutt’Italia.
Il Cav. Uff. Giuseppe Guarinoè ripartito da zero insieme ad alcuni confratelli e alcune Misericordie e con vero amore fraterno, ha contribuito affinché la prima ambulanza arrivasse a Isola Capo Rizzuto, in un paese che aveva già numerosi mezzi e si è trovato senza in piena emergenza per soccorsi, trasporti protetti e dializzati in una sanità come quella calabrese disastrata e soprattutto in questo periodo emergenziale.
L’ambulanza a disposizione di Isola Capo Rizzuto
Ora si informa che l’associazione nata si chiama Arces-Odv di Isola avrà fra poco anche una seconda ambulanza. Questo è un chiaro esempio che dalla cenere si può rinascere senza egoismi ed erigersi paladini di distruzione…..basta poco vero?
Ma nelle Misericordie tutti dovrebbero chiamarsi fratello e sorelle, anche valori basati sulla Chiesa cristiana, ma che forse ora si chiamano dipendenti.
Il Guarino, ci spiega nell’intervista di non aver ricevuto alcuna solidarietà dai vertici. I veri fautori dell’amore cristiano non sono abituati agli onori ma sono quelli che si rimboccano le maniche nelle difficoltà e vanno sempre avanti per cercare di migliorare la situazione quotidiana di chi ha bisogno di un aiuto: la parabola del buon samaritano dovrebbe insegnarci qualcosa.
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