MISERICORDIA AGLIANA: QUANDO LA PREDICA E LA PRATICA NON COINCIDONO AFFATTO

La Misericordia di Agliana ha ospitato una manifestazione contro la violenza sulle donne
La Misericordia di Agliana ha ospitato una manifestazione contro la violenza sulle donne

PISTOIA-AGLIANA. Non possiamo che sottoscrivere l’iniziativa dell’Associazione “365 giorni al femminile” (vedi), vista la necessità di sviluppare una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti delle donne, siano esse mogli, amiche, colleghe di lavoro, volontarie o semplici cittadine. Sì, perché la sede dell’assemblea tenuta l’8 marzo scorso ad Agliana, nell’auditorium della Misericordia, è stata di sicuro stimolo per alcune volontarie/cittadine che hanno (inutilmente) sottoscritto la domanda a socio (vedi il caso di Adele Esposito) e che non sono sembrate affatto contente dell’incoerenza della Misericordia nei loro confronti, giusto per come ha ospitato un tale convegno, intriso di etica e morale.

È vero che le donne che chiedevano di essere fatte socie della Misericordia non sono state malmenate da nessuno e che dunque, nessuno ha fatto loro violenza: ma possiamo forse dire che escludere – come di fatto sono state escluse – dal sodalizio misericordioso due cittadine (anche volontarie, fra l’altro), senza fornire loro alcuna motivazione e nel più assoluto silenzio, è un gesto “non violento”?

Le donne che avevano richiesto di entrare a fa parte della Misericordia come socie sono rimaste senza alcuna risposta o chiarimento, lasciate così ad attendere, congelate nell’oblio. Sono state anche a parlare al 118, con il segretario generale Vannucchi, ottenendo il suo impegno “istituzionale” a contattare la direzione della Confraternita di Agliana. Ma dopo ben 4 mesi, lo stesso responsabile del coordinamento provinciale sembra aver “gettato la spugna” affermando che è stato invitato a lasciar perdere l’argomento delle iscrizioni, ovvero quello dei “non ammessi” a socio.

Così ci ha riferito una delle donne che ha sollecitato Vannucchi a difendere le loro posizioni, che per statuto (quando ci serve, allora si usa, direbbero in Confraternita) non possono andare a protestare nemmeno dal Probiviro, perché “non sono ancora soci/e”: il Probiviro che, per Statuto, si occupa solo di quesiti.

Ma le postulanti socie non potranno andare a protestare nemmeno dal “correttore morale”, dato che il successore, subentrato a don Paolo Tofani il 1° gennaio scorso, è semplicemente uno sconosciuto e non è mai stato annunciato dall’addetto stampa della Misericordia.

Intanto, la signora Adele Esposito, sentita da noi, ha confermato che dalla Misericordia di Agliana, dopo un anno dalla presentazione della domanda a socia, non le è stata fatta avere alcuna risposta e, se ha consultato lo statuto della onlus, ciò le è stato possibile solo grazie al nostro giornale.

È forse anche questo “365 giorni al femminile” un altro caso palese di buone predicazioni smentite poi dalla pratica?

alessandroromiti@linealibera.it
direttore@linealibera.it

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