AGLIANA. Questa volta, sembra che il bilancio d’esercizio, non sia stato ancora spedito in Vaticano dove la segreteria di Stato di Pietro Parolin, dice di non averlo mai ricevuto e anzi, ci chiede meglio di spiegare dove sia questa cittadina, mai sentita prima.
Escludiamo che tale omissione sia da ricondursi al gravoso carico di impegni di Papa Francesco, ma forse è alla serie di ben cinque chiusure in passivo del bilancio che andranno a depauperare il patrimonio della Confraternita.
Sia chiaro che ogni ipotesi di critica o contestazione è stata emendata dal formale benestare dell’Assemblea dei soci che niente avrebbe discusso o commentato la sera el 30 maggio scorso.
Il revisore Bruno Gori (il quale potrà rettificare, se non risultasse esatta la notizia), ha spiegato all’ex consigliere Maurizio Ciottoli che la Misericordia è sì, una onlus ma di “diritto privato”: quindi non è tenuta a divulgare il suo bilancio economico a giornalisti curiosi, comunque esclusi dalle adunate(?!).
Non siamo d’accordo: se la Misericordia è per davvero della cittadinanza (Artioli dixit), ogni atto dovrà essere reso pubblico nella massima trasparenza possibile, senza nessuna eccezione o riserva.
Si chieda – lo stimato fiscalista aglianese – perchè la Confraternita avrebbe tappezzato le mura della cittadina per invitare la cittadinanza alla fantastica assemblea “pubblica” del 25 gennaio 2013, se non ci fosse stato un preminente profilo di interesse pubblico?
Nella locandina – lo sappia il consigliere di FdI, amante della trasparenza quanto della sua compagna – c’era scritto chiaro e grosso pubblica assemblea: gliela riproponiamo quì accanto.
Ci sono forse due volti nella Confraternita locale: uno pubblico e l’altro, privato?
Comunque, a trenta giorni dall’assemblea, nemmeno i colleghi Piera Salvi e Tommaso Artioli (per i quotidiani locali La Nazione e Il Tirreno), hanno avuto l’invito alla conferenza stampa del responsabile della comunicazione Reneè Niccolai per la consegna del dispaccio stampa sugli interventi prestati e i, soliti ringraziamenti alla cittadinanza per la vicinanza e sostegno.
Le uniche cose sicure, confermate anche dal Correttore morale Don Luciano, sono:
- Il bilancio di esercizio del 2017, riporterebbe una pur ridotta perdita di circa 35.000 (?) euro.
- Nessuno ha mai esercitato l’azione di responsabilità nei confronti del Consiglio direttivo e presidentissimo del periodo di due lustri fa, come aveva auspicato l’architetto Pier Gino Mangoni, in una lettera pubblicata solo dal nostro giornale* (che è bene rileggere a un lustro dalla sua pubblicazione).
- L’ordine del giorno della convocazione dell’assemblea è viziato da una incomprensibile citazione di distribuzione di utili. Spiace constatare che né il sindaco revisore (assente all assemblea del 30 maggio), né la probivira avvocata Caterina Lamboglia, non siano mai intervenuti per le necessarie rettifiche.
Dunque, abbiamo anche chiesto al neo presidente del Lions Marco Benesperi di intervenire per sbloccare l’impasse e lui che ci ha mandato ben due “sì” rassicuranti: nel notabile Lions Club c’erano – e ci sono tutt’ora – alcuni dei dirigenti della Confraternita: la probivira Caterina Lamboglia, il presidente Ilaria Signori, il sindaco revisore Bruno Gori e altri ancora, di cui vi parleremo poi per altre connessioni, diciamo, esoprocedimentali.
Se anche Benesperi ci informerà di un suo insuccesso, non ci resterà che fare ricorso all’accesso degli atti pubblici della Regione Toscana (fummo costretti a ciò nel 2013) per ottenere la copia di bilancio approvato.
Tutto questo, farà riflettere il consigliere Ciottoli e gli altri sodali, sulla trasparenza effettiva sempre evocata ma mai praticata?
*:(estratto lettera dell’Arch. Mangoni) “…dovendo agire con rammarico nei confronti dell’associazione, senza che questa fosse stata attrice delle vicende, e non potendolo fare direttamente nei confronti di chi agisce in nome e per conto, che invece dovrebbe rispondere personalmente dei risultati prodotti.”
[Alessandro Romiti]
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