MISERICORDIE & C., OCCHIO! È IN ARRIVO LA CONCORRENZA

Un articolo della Nazione
Un articolo della Nazione

PISTOIA. L’Unione Europea interviene alla fine anche nel settore del “no-profit”, afflitto dalla perenne mancanza di concorrenza.

Lo avevamo previsto e auspicato, proprio dopo la deludente rinuncia del Presidente Trucchi a riceverci, per ascoltarci nella sede della Federazione Nazionale delle Misericordie a Firenze per analizzare lo stato della Misericordia di Agliana.

Uno dei primi mali che sembra affliggere questa nostra sciagurata Italia è certamente il protezionismo (diffuso in salsa familista e clientelare) che, associato alla mancanza di trasparenza, fa più danno di un nugolo di cavallette in un campo di grano, per come ostacola lo sviluppo della concorrenza negando la meritocrazia, elemento essenziale per un sano sviluppo.

Questo è un problema che ci colpisce dovunque: l’università, la pubblica amministrazione, le aziende partecipate e, non ultime, molte associazioni “no-profit” che sembrano essere gestite come un circolo privato e con criteri assolutamente discutibili.

La malattia è progressiva: si espande come un virus nei costumi sociali e si consolida negli enti, tutti solennemente ispirati – sulle carte – a indirizzi di garanzia della massima partecipazione popolare e quindi sicuramente democratici.

Chiaramente se la comunità non fosse tanto sciocca, tollerante e reticente, certi comportamenti non avrebbero spazio e modo di radicarsi e svilupparsi a vantaggio di pochi. Ma questo è un altro fondamentale problema di taglio culturale. E l’Italia ci galleggia bene.

Questa volta, niente potrà l’onnipotente Enrico Rossi (vedi la convenzione regionale), né il presidente Stefano Zamagni (vedi anche qui) che ebbe a dichiarare a Report – con stupefacente disinvoltura – la completa assenza di una normativa di regolamentazione della vasta costellazione del settore no-profit: diciamo pure che l’unica cosa buona messa in atto da Mario Monti fu la cancellazione, di colpo, del Terzo Settore, una sorta di rifugio antiaereo per tutti gli sfuggiti al massacro post-tangentopòlico della vecchia deleteria Dc.

Stefano Zamagni
Stefano Zamagni

Non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio e salviamo – come sempre – la figura virtuosa dei volontari che si dedicano alle missioni di soccorso e servizio sociale con spirito di abnegazione e sacrificio: ma questo è uno dei motivi che dimostrano ancora di più come l’Italia potrà salvarsi solo se sarà “presa per mano” da Bruxelles e accompagnata su una moderna strada di sviluppo fondata sulla trasparenza, la democrazia e la partecipazione popolare: costi quel che costi.

La vicenda che ha dato séguito alla vertenza affrontata e decisa dalla Corte di Bruxelles, è una tipica storia di interessi pubblici “privatizzati” che erano stati trattenuti a forza nell’orticello di una locale associazione di volontariato grazie a delle regole create appositamente dalla Regione Liguria.

Dunque è giunto il momento di ricordare anche un’altra emergenza che si associa al necessario sviluppo della trasparenza: le misure anticorruzione. Ricordiamo a tutti che c’è da uniformarsi alla legge 190/2012 e all’art. 34, che rimanda all’articolo 2359 del C.C., in cui sembrano ricomprese anche le “…controllate dalle amministrazioni pubbliche” e cioè le varie associazioni impegnate al soccorso di emergenza convenzionate con le Usl: come la Misericordia, ad esempio.

Che cosa potrebbe circi, sul punto, il signor Presidente Roberto Trucchi, visto che siamo in un ritardo di due lustri rispetto alla convenzione delle Nazioni Unite del 31/10/2003?

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2 thoughts on “MISERICORDIE & C., OCCHIO! È IN ARRIVO LA CONCORRENZA

  1. DIrettore, sono in viaggio, ma mi ha poc’anzi chiamato un ex consigliere della Mise di Agliana, complimentandosi per il contenuto dell’articolo. Lo stesso mi ha riferito che lui lo aveva ben esplicitato al presidentissimo della Mise di Agliana per le incombenze che ricadevano sulla costellazione delle Associazioni (soggetta pubblico controllo, e quindi anche le Misericordie), ma che lo stesso gli rispose stizzito e con la solita sufficienza lo rassicurò:”A noi non ci riguarda!” La risposta non mi sorprende e mi sembra coordinata al quadro generale emerso dall’inchiesta sulla Mise di Agliana. Intanto ad oltre una settimana dalla replica della Mise di Montale ancora nessuna risposta. Il silenzio è d’oro.
    Che si fa adesso? Andiamo a segnalare la chiara grave criticità gestionale all’esimio (dimostrato tale per prova) sig. Gaetano Maniscalco che è il Probiviro preposto o forse è meglio rivolgerci al nuovo “correttore morale”, ancora sconosciuto urbi e orbi.
    Verona 26/5/2014
    Alessandro Romiti

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