misericordie. DOPO LE DIFFIDE, IL SILENZIO

 

Il Cardinale Giuseppe Betori non ha risposto alla nostra richiesta di intervista

FIRENZE-PIANA. Abbiamo chiesto al cardinale Giuseppe Betori se poteva riscontrare una nostra richiesta di chiarimenti in ordine al j’accuse che il presidente regionale della Misericordia Avv. Alberto Corsinovi ha rivolto contro il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli.

Questo si sarebbe permesso di “avversare la Misericordia nella lite intercorsa con la sezione di Oste”, poi commissariata dopo un anno di battaglia giudiziaria, tuttora aperta.

Il cardinale ci manda a dire che “…non vuole entrare nell’argomento perché non di sua competenza”; ma non siamo d’accordo e su questo argomento aspettiamo una sua autorevole risposta a quella lettera di ostigiani da noi pubblicata (e consegnatagli brevi manu alla sua cancelleria).

La nostra intervista incideva solo sulla diversità di posizioni che sono state espresse dai due vescovi Fausto e Franco, canonicamente coinvolti nelle due Diocesi di Pistoia (per Oste) e Prato. L’argomento sembra destinato a spengersi, nonostante la nostra diretta sollecitazione rivolta alla collega Ferioli, portavoce del Cardinale che conferma il suo silenzio che è – del resto una costante a noi nota nel mondo dei “misericordiosi”.

Alberto Corsinovi, Presidente regionale delle Misericordie

Tornando a Corsinovi, lui puntò il dito contro il vescovo Fausto avvisandolo – urbi et orbi – che non “avrebbe avuto alcuno sconto!”.

Il presidente regionale espresse in modo attenuato una “diffida trasversale” proponendo immediatamente il suo diretto endorsement alla lì presente assessora regionale all’Ambiente (ma che cosa c’entrava con il terzo settore?) Federica Fratoni che – disse Corsinovi – è “una presenza per noi quasi familiare”. Tantum sufficiet.

Qualcuno di voi ha riconosciuto nelle proposizioni espresse un’implicita “diffida o minaccia trasversale”? O forse anche un gesto di forza (non certo di arroganza e prepotenza) che serva a disinnescare, diffidandoli in modo subliminale, le possibili iniziative dei molti malpancisti che scuotono il sistema militarizzato della Misericordia partendo da quelle di Luicciana (a Cantagallo, ora in ribollimento per delle violazioni allo Statuto esercitate da un gruppo di agguerriti confratelli) fino a quella più conosciuta (dalla Dia e commissione antimafia) di Isola Capo Rizzuto.

La Fratoni – ovvero il rappresentante di punta del potere politico – c’è (!): lo ha ben detto e gridato il Corsinovi. A niente rileva se il suo assessorato non ha niente da vedere in ordine alle Misericordie e al mondo del volontariato. Conta la portata “politica” connessa alla sua vicinanza e protezione incondizionata assicurata dal [P]artito [D]ominante. La “fede e la Misericordia (celeste)” niente potrebbero senza il supporto della politica.

iIl Compianto Mons. Mansueto Bianchi

Noi, dal nostro punto di osservazione, vogliamo ricordare il pensiero del compianto vescovo Mansueto Bianchi che, in Duomo a Pistoia, espresse chiaro e forte un avviso, quella volta davvero perentorio: “…coloro che non si impegnano nella missione del servizio (in Misericordia n.d.r.) con sincero Spirito cristiano possono andare a fare il servizio nelle altre associazioni laiche”.

[Alessandro Romiti]

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