FIRENZE. Come tutte le lettere di addio è intrisa di retorica, rimpianti e “sassolini” tolti dalla scarpa.
Andrea Del Bianco scrive (solamente) ai colleghi, dipendenti e componenti del Consiglio Nazionale e non alla maggiore comunità degli oltre centomila volontari: insomma una lettera di prevalente rilevanza “politica”, rispetto alle potenziali spiegazioni di portata “social-popolare” che si potevano – ben opportunamente, osserviamo noi – estendere alla massa generale dei volontari, impegnati nel servizio quotidiano, vera “anima e braccio” del volontariato e propulsori dei consigli direttivi territoriali delle Confraternite.
Del Bianco è paludato, prudente e vago: dice, ma non specifica niente, non espone in chiaro i nomi dei suoi cecchini o, più semplicemente, antagonisti.
Dunque ve li proponiamo noi, invitandolo a correggerci con una mail, in caso di qualche imprecisione: il Presidente è Roberto Trucchi (che avrebbe accolto subito le dimissioni, senza la formale accettazione del Cd nazionale); la “dirigenza” è la quadriglia Trucchi/Corsinovi/Fatichenti/Pratesi (quest’ultimo, uomo di Corsinovi “nuovo che avavnza” e commissario a Rifredi, mentre Fatichenti sarebbe in odore di nomina a nuovo Dg e quindi suo diretto alter ego e così anche primo fuciliere?); i “nodi organizzativi e di governo” sono da ricondurre alle nuove linee guida indotte dalla Nuova Rete che dovrebbe ricomporre il quadro della Confederazione, uscita un poco malconcia dai pesanti fatti di Isola Capo Rizzuto, nel quale il Dg è stato un effettivo controllante e coordinatore.
Nella tabella la serie di estratti che compongono il testo della lettera digitalizzata del Dg Andrea Del Bianco, della quale colpisce una nota: “situazione gestionale, sempre più critica“. Tanta roba detta da un Dg uscente!
Il prossimo 4 luglio le Confraternite d’Italia saranno chiamate ad adottare, in numerose assemblee straordinarie, i nuovi Statuti unificati e aggiornati alle “linee guida” armonizzate alla direttiva comunitaria sul terzo settore, ma “interpretate e personalizzate” dalla Confederazione alla neo struttura della Nuova Rete.
A noi non risulta che la revisione sia stata qualificata in senso etico da un organismo terzo, qual è l’Anac o l’Agcom o la Segretaria di Stato del Vaticano. Non sarebbe buona cosa fargli dare un visto d’approvazione da un ente autorevole, terzo e indipendente? Roberto Trucchi non ci aveva pensato a questa formalità che, in democrazia – quella vera – è anche sostanzialità.
Adesso, cari lettori perdonàteci: noi siamo incapaci di comprendere la locuzione riportata e che recita “…nella impossibilità oggettiva di esercitare le funzioni di direzione, soprattutto in certi àmbiti…”. Trattasi di un’espressione capziosa colma di sdegno e amarezza, ma che dovrebbe impegnare il Consiglio nazionale a far “sputare il rospo” al Del Bianco e bacchettare chi, eventualmente, se lo meritasse.
Non ci sono per questo i collegi dei Probiviri? Si mettano i pista tali notabili Giudici e si facciano amministrare le sanzioni del caso. Diversamente, si deve credere che questa faccenda sia una banale lite di cortile tra il Del Bianco e il Fatichenti?
Entrambi, insieme a Trucchi e Corsinovi, non erano quelli che rivendicavano la lealtà, la trasparenza e la correttezza? E che ne è dell’obbligo deontologico di restituire una relazione chiara, genuina e coerente in senso filologico, che si sarebbe dovuta assicurare alla comprensione delle comunità dei volontari, anello di congiunzione fondamentale tra le Confraternite e il territorio?
Quali sono le cose impronunciabili che non possono essere esposte in modo chiaro, ovvero in massima trasparenza, ai membri tutti del Cd? E ancora, come potrà questo organismo dirigistico nazionale, qualificare i comportamenti dei dirigenti (oggetto di aspre critiche del dimissionario) e dare correzione alle azioni che sono state giudicate sconvenienti, se le ignora?
Il Cd nazionale, ricerca davvero il generale interesse di ottenere il migliore risultato ispirato al sentimento di servizio e solidarietà evangelicamente intese o deve “reggere il banco” a un sistema o a una cordata? Forse, stiamo esagerando? Giudicate voi lettori e soprattutto associati ai Cd che dovrete deliberare – tra poco – uno Statuto che, sicuramente, è stato formattato senza il parere del dimissionario, che infatti non si è pronunciato sull’argomento eludendolo.
Del Bianco dichiara che serviva “una reazione, di un atto di responsabilità”: a cosa deve reagire? Qual è l’inconfessabile serie di atti (di malagestione?) che lo obbliga a un atto grave di dimissioni?
Ci potrebbe spiegare il Dg dimissionario (le sue dimissioni dovranno essere ratificate in seno al Cd nazionale) chi sono coloro che avrebbero preferito “l’ottusità, la malizia, i giochetti (troppo spesso patrimonio del nostro agire, a tutti i livelli – dice il Del Bianco).
Questo ultimo periodo è una excusatio manifesta, davvero imperdonabile per un tanto attento Dg, molto esperto in comunicazione sociale: gli è scappata o la voleva rendere pubblicamente noto che la Confederazione ha per davvero, un patrimonio formato sostanzialmente da “ottusità, malizia e giochetti”?
Tanta roba detta da un Dg dimissionario (e non da noi, maledetti rompiballe).Dunque, il Cd deve applicare la massima di esperienza di Montanelli: In Italia per avere la meglio, bisogna aver torto in molti, non ragione da soli e così, come una cartina tornasole, risolvere l’arcano quesito, premiando o smentendo una catena collegata di relazioni causali: accettare o respingere le dimissioni?
Insomma, Andrea Del Bianco, ci ebbe a contestare – lo fece a chi scrive oltre un anno fa – che non apprezzava il nostro modo di scrivere e noi lo comprendiamo: il nostro non è un giornalismo da cani accucciati, ma da “cani mordaci”, però potrebbe meglio rappresentare alla comunità dei consiglieri della Confederazioni quali impronunciabili, ma gravi deficienze gestionali lui avrebbe sofferto, contestato e che – con questa lettera, in modo indiretto lo ha fatto – anche denunciato.
Allora il Cd della Confederazione che dice? Il prossimo 29 accetta o respinge le dimissioni, purga o assolve il buono, integerrimo e scrupoloso Andrea del Bianco?
Lo sapremo ai primi di Luglio, con le conclusioni del prossimo consiglio nazionale che dovrà pronunciarsi in senso, speriamo, dirimente.
Icv (In cauda venenum): è vero che la Nuova Rete è stata progettata per affossare la Confederazione delle Misericordie e mettere una pietra tombale sul passato?
Icv2: è vero che la Croce Bianca è stata inserita nella Nuova rete per ricambiare delle assunzioni di “cortesia”?
Icv3: è vero che queste assunzioni di cortesia sarebbero di soggetti molto vicini a Gianni Salvadori la cui compagna (Viviana) è la Ceo delle Opere di Misericordie?
Icv4: è vero che il potente ex politico Pd, già consigliere regionale, Gianni Salvadori, ha un contratto a “Co.Co.Co.” da 20mila euro per un anno con la Confederazione Nazionale, in qualità di consulente o analogo?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
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