AGLIANA. Il nostro collaboratore di Agliana, Alessandro Romiti è stato contattato da tale sig. K., un migrante della zona, che conoscendolo, si era rivolto a lui per avere un aiuto a trovare un qualunque impiego. Il sig. K. lo aveva contattato perché Romiti era conosciuto per alcuni servizi di volontariato erogati dalla parrocchia, e così si era convinto che disponesse di “buone entrature”.
K. non poteva immaginare che è vero tutto il contrario, dato che Romiti è stato addirittura discriminato a causa di vicende riguardanti il diritto di critica e di cronaca. K. si è perciò rivolto anche al nuovo Sindaco Mangoni, pur essendo stato avvisato del fatto che il Comune non è una agenzia di collocamento al lavoro e che quelle fatte dal Sindaco in campagna elettorale erano, come al solito, predicazioni propagandistiche del momento.
Ma K., coniugato e con prole, si ricordava bene che Mangoni, appena insediato, aveva collocato un cameriere al lavoro in un esercizio della zona (almeno così si dice).
Preso dalla quasi disperazione, K. ha inteso, comunque, provare anche questa e dopo aver fatto una lunga attesa in fila, ha finalmente avuto l’agognato colloquio: ma poi è tornato sconsolato.
L’incontro era stato inutile: il Sindaco, infatti, avrebbe fatto una rapida consultazione in rete e sui quotidiani locali (ma questo, lo sapeva fare anche K. da solo…) e avrebbe concluso che, oltre a quanto consultabile, non aveva nessun’altra notizia. Ma un consiglio lo ha comunque dato al nostro amico: «C’è sempre la possibilità di andare all’estero» (gli avrebbe detto). Del resto Mangoni ha una bella esperienza di lavoro in Svizzera, dove il “collocamento al lavoro” si chiama “job placement”, che suona meglio.
Scusate, ma un migrante che risiede a Agliana, non è già… all’estero?