PISTOIA. La Pistoiese? Un mistero, comunque la si valuti. La squadra sprofonda – 11 punti in 13 partite sono davvero una miseria, posizione di classifica che sarebbe ancora più grave se non vi fossero formazioni penalizzate: altrove basterebbe meno, molto meno per far prendere dei provvedimenti, qualsiasi tipo di provvedimento – e pure si va avanti come se niente fosse. Sembra quasi per contratto, come se si fosse obbligati a procedere in questo modo da una scadenza.
Ovviamente non è così, non può essere così, siamo i primi a saperlo, ma è questa la sensazione che matura dalla prima parte di stagione. Intendiamoci: siamo sempre stati dalla parte degli allenatori, di professionisti (o meglio degli uomini professionali, di tutti gli uomini professionali anche non professionisti) che lavorano per il bene proprio e della compagine che hanno l’onere e l’onore di dirigere e quindi non siamo noi coloro che vanno a caccia di teste.
Chi ci conosce, chi ci legge, chi è in buona fede lo sa. A noi è sempre piaciuto far allenare il tecnico e stimare il suo operato solo alla fine dell’annata agonistica, che si tratta della Juventus o del Forlimpopoli. Ma è buffo – oltre che misterioso (si torna lì) – che nessuno al vertice della società si occupi dell’attuale posizione di Massimiliano Alvini (o almeno parrebbe così), l’allenatore della Pistoiese, che non sarebbe delle più tranquille in alcuna piazza non solo italiana, ma planetaria (anche sulla Luna, raccontano, le cose vanno in questo modo).
Meglio mettere i puntini sulle i, che poi c’è sempre il facilone di turno che ci accusa, che non aspetta altro che vomitarci addosso la propria ignoranza: a noi resta simpatico, Massimiliano Alvini. Non solo simpatico: piaceva come trainer e piace tuttora. Non siamo di quelli che scaricano le persone a seconda delle convenienze (si veda la malinconica vicenda-Morgia. Altri dovrebbero vergognarsi, ma la coscienza non è di tutti a questo mondo).
Ergo, nessuno può e potrà rimproverarci di sparare sulla Croce Rossa. Bloccati gli stupidi e i servi sciocchi, torniamo a questa situazione paradossale: immobilismo massimo o forse attesa che sia lo stesso Alvini a salutare. Tristissimo, fosse così (e siamo certi che non sia così). Ma questa è la sensazione, giusta o sbagliata che sia: smentiteci! Lo vorremmo tanto.
Da qualche partita a questa parte l’undici arancione non gioca neppure bene, fa fatica a creare occasioni da rete, fallisce il possibile e l’impossibile (quanti calci di rigore, che spreco! E le rare opportunità sotto porta…).
Nel dopo-gara, spesso, le opinioni degli addetti ai lavori sono discordanti e questo fa comprendere che, forse, anche l’unità d’intenti non sarebbe più quella d’avvio. E allora? Non resta che aspettare o forse no: pare quasi d’essere in un’attuale amministrazione pubblica italiana, allorché ci si fa scivolare tutto addosso, pigramente, facendo trascorrere il tempo.
Ma siamo sicuri che, di questo passo, la Pistoiese conserverà il suo posto in Lega Pro?
[Gianluca Barni]
Ora Gianluca ti do (ma ci diamo del tu o del lei?) la possibilità di squartarmi: a me se il calcio professionistico- semi e para sparisse inghiottito dagli inferi non farebbe altro che piacere. Solo calcio nel cortiletto, con due zaini come porta. Il resto al diavolo: pensa quante ricadute positive. Poliziotti impiegati diversamente, soldi risparmiati per la collettività, niente vetrine sfondate dai delinquenti organizzati delle curve, e sopratutto cervelli che si sbloccano e iniziano a pensare a cosa è bene per se e non per il duce che ci conduce.
Mi dichiaro colpevole
Josef K. impiegato di banca
Del tu, del tu (anche se la cena tarda ad arrivare… facciamola, col direttore presente ovviamente). Sul calcio dei cortili ti seguo, sul resto no: il pallone, quando resta uno sport, è meraviglioso. Certo, lo schifo di certi pseudo tifosi non piace neppure a me (e comporta costi importanti). Tutto sta a far restare il pallone uno sport. Questione di equilibri.
io mi arrendo subito….perchè provare a discutere con un appassionato di calcio è un po come criticare Lenin a quelli del PCL….(ho provato a fare un po di cabaret con loro…ma sono di un serio…)…quindi si va a cena. Ora capito da voi…promesso…
Caro Massimo, vorrei rincarare: se i pistoiesi si domandassero quanto gli costa lo stadio che viene affittato dal Comune alla somma se non ricordo male, potrei sbagliare per eccesso, quattordicimila Euro non al mese, bensì all’anno, cifra che non credo di sbagliare si ripaghi con uno solo dei tanti cartelloni pubblicitari che vi sono affissi.
Va poi considerato come dici l’ordine pubblico in occasione delle partite, la disponibilità di parcheggi, la manutenzione straordinaria e chissà se non anche la ordinaria, sarebbe interessante che qualcuno chiarisse chi paga le bollette della luce e del gas che ammontano a qualcosa come centomila euro l’anno.
Se i pistoiesi si facessero queste domande, forse preferirebbero (come me) vedere un bel campo di patate al posto dell’ecomostro utile solo per la quindicinale partitella al gioco del pallone.
Sig. Barni ho visto la mia prima partita nel 1975 Pistoiese.Lucchese 1-1 (Quadri) stadio pieno passione ed entusiasmo; da un pezzo la pay-tv ha distrutto il calcio minore, però si informi su quanto è costato mettere a norma l’impianto elettrico del Melani (da abbattere) per tre gare di notte assurdo
saluti Emanuela