moneta elettronica. AGLIANA, CON I POLITICI CHE SI RITROVA, È LA CENTRALE MONDIALE DELLA PIÙ FAMOSA CARTA DI CREDITO COMPRATUTTO

«Buongiorno, direttore. Con questi numeri il Benesperi non ha dato niente alla lista civica del 17,58% premiando, invece, la perdita di 400 voti della Torresi. Ora lei che è esperto, interprete e conoscitore della Piana, mi dica se non c’è qualcosa sotto che io non arrivo a capire…». Così una nostra lettrice


Cosa non si fa per il bene delle popolazioni amministrate?

MI SPINGE IL CÒRE AL SANTO SACRIFIZIO:

IO LO STIPENDIO E A VOI… NELL’ORIFIZIO!


Fidatevi delle destre, ché tanto poi fanno il barbottino con le sinistre secondo la regola «ma chi se ne fotte»

 

Una lettrice di Agliana stamattina mi ha salutato con queste parole. Si chiede se non ci sia qualcosa sotto per dovere guardare, senza fiato, le scelte del Bene-bis(chero).

Certo che c’è qualcosa sotto, cara signora aglianese di buone speranze! Sotto la crosta croccante del maialino arrosto, c’è l’assoluta mancanza di senno e di morale del sindaco rieletto da poco.

La mancanza di senno e l’assenza di morale sono tratti caratteristici di questo falso epigastràlgico eterodiretto dalla sua segretaria Aveta e dal suo squadrista Ciottoli.

Gli aglianesi hanno sempre ciò che meritano: o da destra o da sinistra o, come nel caso di specie, da tutt’e due le parti insieme.

Perché la legge è questa: ognuno alla fine ha ciò che vuole. O il mondo sarebbe un giardino. Guardi la Francia, ad esempio: una domenica è tutta a destra e 8 giorni dopo è un caos di sinistra. Come lo spiega, se non come chiaro segno di stronzistica schizofrenia?

E lei si stupisce che Minkiolìn non abbia dato un assessorato al Nerozzi? Se conosce di persona il Nerozzi, gli vada a chiedere cosa gli avevo detto al momento della sfiducia, quando Luca il calunniatore poteva essere mandato a casa con un calcio in culo.

Glielo chieda, a Fabrizio. E se anche lui non è un acèfalo come il Benesperi e chi lo attornia, le dirà cosa realmente accadde.

Il mio consiglio (poi completamente ignorato da Alfredo Fabrizio, che si sentì troppo ganzo di colpo) era questo:

  1. fa’ pure da stampella, ma chiedi e ottieni la testa del Ciottoli. Non lo fece.
  2. prendi il timone e guida la barca, perché nella condizione in cui uno soltanto è chiave di volta dell’arco, è quell’uno che garantisce la stabilità stessa dell’arco. Non lo fece.
  3. ricòrdati che Benesperi e Ciottoli – grazie anche alle fattive intromissioni illecite della segretaria Aveta – sono partiti per fare pulizia e sono finiti a raccattare sudicio con il compromesso destra-sinistra, fra l’altro benvisto dal senatore La Pietra-Plastilina. Non hanno fatto altro che cóncio.
  4. ricordati che questi due si sono serviti di chi li ha aiutati a poggiare il culo sulle poltrone nel 2019, e poi li hanno trascinati in tribunale con false testimonianze e calunnie. Non lo ha ricordato.

Al contrario, la lista del Nerozzi più che essere un avanti tutta era un siamo alla frutta. E si è visto. Risultato notevole a compenso zero. Perché, foss’anche concessa al Nerozzi la presidenza del con[s]iglio, che gliene viene oltre lo stipendiolo mensile?

Non certo meglio va la sinistra aglianese, che per cinque anni ha fatto un puttanajo da lectio magistralis universitaria. Se, per esempio, il Vannuccini e/o la Tonioni non fossero stati menci come quella schifezza del marshmallow che par di spugna, sai quante volte avrebbero rovesciato il cacaiola e il suo compare segatura?

Ma in Italia non si prendono mai decisioni. Si preferisce – cattolicamente, vero don Paolo? – fare le cose sempre e solo a metà. L’Italia è, così, il paese dei “coiti interrotti” e dei danni al popolo, che ha un solo diritto: il dovere di pagare i danni di qualsiasi cazzone passi sull’orizzonte politico-amministrativo.

Come essere vincitori ma restare senza denti

Il Machiavelli che, secondo la stessa alta cultura della sinistra è il gigante della politica moderna e contemporanea, ci dice che il nemico non va perdonato, ma schiacciato e basta. Non deve riprendere fiato, sennò sono guai.

Niccolò lo aveva capito vedendo la fine che aveva fatto anche Cesare il perdonatore, con le sue coltellate feroci sotto la statua di Pompeo.

Soprattutto si deve capire – e neppure il Nerozzi c’è arrivato, nonostante i buoni consigli – che chi ti disprezza ma è costretto ad usarti per restare al potere, se non lo strizzi bene per le palle (a parte che Benesperi non ce le ha), ti odia ancora di più in quanto sei simbolo vivente della sua ignobile inadeguatezza al comando.

Questo il Nerozzi non ha voluto capirlo e ora ne paga il conto: per sé e per la moglie, fatta fuori non perché avesse il vizio di rubare le chiavi delle sue vigilesse del cazzo (in senso proprio e figurato), ma perché si è ritrovata, senza colpa alcuna, nella famosa diatriba del iper-protezionismo sovietico-mafioso del mai-comandante Andrea Alessandro Nesti a danno del popolo lavoratore.

Certo che c’è qualcosa sotto le braccia aperte alla Torresi! C’è un’assessora che non darà noia ai progetti di certe lottizzazioni come quella di Via Palaia, ma anzi raccatterà, come le fiches sul tappeto verde, gli oneri di urbanizzazione degli interessi affaristici e del malaffare – che tutti conoscono e tutti tacciono.

Del Benesperi c’è da fidarsi quanto del sederino di un neonato

Un’assessora che non rompe sui terreni-discarica da sanificare e mai sanificati. Che è pronta a fare di tutto pur di entrare in carriera a gran carriera. Che non si fa nessun problema anche se deve tradire, come ha fatto, i suoi compagni di cordata scordata. Né più né meno del Benesperi e del Ciottoli trombati per fare politica in quanto assolutamente senza pudore.

Insomma, Agliana, altro che il paese dei partigiani del Gigliotti! Il paese sì, ma degli “artigiani dei cazzi propri”, perché – come del resto ho scritto anche ieri – il popolo bue conta quanto il due di briscola. Per tutto il resto, gentile signora, c’è non MasterCard, ma BastardCard.

E ad Agliana ne avete da vendere!

Edoardo Banchini
[direttore@liealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


CON LA COERENZA NON SI CONDISCONO
LE LINGUINE ALLA BOTTARGA

 

Sia chiaro per tutti a cominciare dalla procura di Pistoja: Linea Libera è una testata che pubblica tutto di tutti senza mettere mano a censure di sorta.

Ma è talmente libera che bastona in piena regola anche i propri amici e conoscenti, se le sembra che sbaglino nel fare ciò che fanno.

Da noi non contano le «prossimità sociali» tanto care al procuratore capo Tommaso Coletta: chiamarsi Nerozzi o Turco è la stessa cosa. Per noi vale una sola regola: quella dell’art. 3 della Costituzione.


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