AGLIANA. Questa volta a essere in pericolo per inquinamento da pesticidi sarebbe un bacino di acqua idropotabile, cioè da bere; e da ciò consegue che la minaccia ricadrebbe automaticamente sulla salute degli aglianesi che si approvvigionano di quell’acqua per alimentarsi.
In prossimità del bacino idrico “cava Briganti” ci sarebbero attività pericolose (dispersione di diserbanti e fitofarmaci) in violazione con quanto previsto dall’articolo 131 del Regolamento di igiene del Comune di Agliana.
Secondo la segnalazione, puntualmente verificata, vicino al bacino – e l’immagine lo dimostrerebbe a colpo d’occhio – vi sono ampie porzioni di terreno depilate da ogni erbaccia: cosa che fa pensare a un regolare uso di diserbanti.
Pare però che il Comune di Agliana sia piuttosto sordo alle denunce sulle violazioni ai regolamenti comunali. Ma il nostro sopralluogo ha messo in luce altre amenità: sulla recinzione dell’invaso sono apposti dei cartelli che riportano la firma del sindaco Giunti (di oltre venti anni fa) e le leggi di riferimento non contemplano affatto il rispetto del vigente D.l. 152/2006, tanto caro alle autorità quando però devono sanzionare i semplici cittadini per inosservanze formali sostanzialmente prive di conseguenze pratiche.
Insomma, il bacino di cava Briganti viene usato per la raccolta di acqua potabile, ma è circondato da vivai soggetti a spandimento di diserbanti e fertilizzanti e, con ogni probabilità, senza il rispetto del limite dei 200 metri dai bordi dell’invaso (in questo caso pare che non siamo neanche a 15 metri di distanza).
Invitiamo perciò formalmente l’Assessore Fragai, dall’alto delle sua esperienza in materia di tutela ambientale, a prendersi immediatamente a cuore questa nostra segnalazione e a provvedere a far rispettare il regolamento d’igiene del 2012.
Al tempo stesso ci rivolgiamo anche al presidente di Legambiente Agliana, Simone Bartolini: farà i necessari accertamenti e passi oppure si limiterà a qualche protesta rivolta al Sindaco?
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