MONSUMMANO. La vicenda che ha visto il dipendente della Cooperativa che ha in gestione il Museo della Città e del Territorio ricorda come anche a Monsummano il mercato del lavoro sia diventato selvaggio e incurante dei pochi paletti rimasti che cercano di contenere l’ormai comune prepotenza verso i lavoratori.
Fa piacere aver letto l’intervento della Cgil su questo caso e speriamo che la questione si risolva nel modo migliore per il dipendente a cui mancano due anni la pensione.
Due anni che fino a ieri parevano un tempo breve ma ad oggi, con la crisi economica e con l’annichilimento dei diritti sul lavoro, può diventare un’eternità.
In questa vicenda la prima colpevole è ovviamente la cooperativa bolognese “Le macchine celibi” non rispettose delle regole contrattuali che imponevano di assumere il lavoratore a tempo indeterminato.
Tuttavia la responsabilità ricade anche sul Comune che poteva evitare una potenziale situazione di minaccia per i lavoratori.
Infatti con la determina del 1° luglio scorso è stato prorogato il contratto firmato il 26 giugno 2014. Contratto che però copriva il periodo a partire da agosto del 2013 e dove era stato giustamente inserito l’obbligo di assunzione del personale già impiegato (p. 27) .
Quindi trattandosi di proroga occorreva vigilare perché l’obbligo fosse rispettato e questo era compito del Comune.
Nel nuovo bando per la manifestazione d’interesse questa clausola invece non è citata e forse la cosa non è sfuggita alla cooperativa che se ne è subito approfittata.
A questo punto ci auguriamo che in fare di bando definitivo il Comune salvaguardi il personale inserendo la clausola specifica e speriamo inoltre che questa grave disattenzione non venga pagata dal dipendente licenziato ma che si riveda il prima possibile la sua immediata riassunzione.
Marco Conti
Monsummano Terme Bene Comune