mont-ana. RASSEGNE STAMPA DEMOCRATICHE E FALSE OPINIONI BACONIANE

Rassegna Stampa Agliana

MONT-ANA. Francesco Bacone – che, detto per i profani, non ha assolutamente a che fare con il grosso Baco Gigi di Riccardo Marasco – parlava di errate opinioni umane nell’interpretare la realtà o, se vogliamo, di pregiudizi: un vizio ancor oggi molto diffuso, pare.

A spingermi su questo binario è stata, stavolta, la Rassegna Stampa prodotta (uno sforzo sfibrante davvero) dal Comune di Agliana, che potrete leggere cliccando qui, e che non differisce di molto da quella del gemello Comune di Montale: evidentemente le due amministrazioni, ex-collegate in vigili, credono ancora che stampa voglia dire solo carta stampata – anche se poi il Sindaco Betti, quando ha da sparare una bufala, invita alla conferenza anche Report Pistoia

Così la gente di Agliana, che deve abbeverarsi alla fonte delle notizie, ha accesso assicurato a due sole acque: La Nazione e Il Tirreno. È, insomma, un po’, come se alle acque di Montecatini (Leopoldina, Regina, Tettuccio, Rinfresco), pur essendoci quattro fontane, ne fossero aperte soltanto due; tanto per mandare di corsa al Wc bastano e avanzano.

Stamattina era l’ennesima volta del “credo quia absurdum”, ossia la dichiarazione di fede in Dio secondo Tertulliano, autore cristiano del secondo secolo dopo Cristo.

E riprendo alcune errate opinioni baconiane accreditate come vere:

  1. Per il comandante Paolo Nanni i primi tre mesi di rodaggio nel 2017 erano andati bene e nel 2018 c’era stata un’implementazione del servizio, «abbiamo garantito una pattuglia mattina e pomeriggio, cosa che ciascuno i due comuni da soli non avrebbero potuto fare. Ma nel primo semestre del 2019 l’armonia è venuta meno, dal Comune di Agliana non abbiamo avuto linee di programmazione, abbiamo perso l’assessore di riferimento e non ho trovato nel sindaco Mangoni la guida che ci voleva» (La Nazione).
    Eccellente, direbbe Montgomery Burns dei Simpson, il cinico proprietario della centrare nucleare di Springfield.
    La comandante Nanni – che improvvisamente ha cambiato sesso e si è fatta uomo: in ossequio al patrocinio dato dal Sindaco Betti al Toscana Pride del 6 luglio a Pisa? – sa bene come rigirare l’omelette. Responsabile del servizio associato, ha sparato sul cadavere (Mangoni), tanto i morti non possono difendersi e hanno sempre torto.
    Ma sarebbe interessante – ammesso che non volesse, come fa di solito, nascondersi come un elefante dietro un filo d’erba – che ci dicesse quante volte è stata fissa in ufficio ad Agliana durante il tempo del suo comando, rispetto alla presenza garantita a Montale, dove (da quanto risulta) sembra essersi creata una sorta di buen retiro da cui si è mossa di rado: e quanto è giusto, questo, per un comandante “condiviso”? Ce lo dica lei, che durante il Giugno Aglianese è andata in ferie.
    Siamo certi che non darà seguito ad alcuna risposta per – questa motivazione piace assai sia a lei che alla segretaria D’Amico – motivi di privacy (meglio: prìvaci dei nostri diritti, o padre santo!).
  2. «Se ci fosse sta­ta la volontà di entrambi i Comu­ni – ha sostenuto la capogruppo del centrosinistra, Agnese Pippolini – di incrementare il servizio e aumentare il personale si poteva andare avanti, ma Montale ha do­vuto sopperire da solo alle man­canze» (La Nazione).
    Agnese Pippolini

    Più che eccellente, in questo caso stupefacente anche la signora che spolvera. Se ha veramente detto quelle parole e non altre (Montale ha do­vuto sopperire da solo alle man­canze), ha di certo lasciato un po’ troppa polvere sotto il tappeto: si è dimenticata di dire che Agliana (18mila abitanti e che quindi dovrebbe avere 18 agenti, uno ogni mille) ha lavorato con 8 vigili nominali, ma 7 reali (occorrerebbe controllare le assenze dell’ex-comandante Nesti, se non ci fossero motivi di privacy…); e Montale (11mila abitanti e che quindi dovrebbe avere 11 agenti, uno ogni mille) ha lavorato con altrettante unità: 7, compreso il comandante Paolo/a Nanni.
    Fra i due Comuni lo sbilancio è il seguente: Agliana, meno 9/10 vigili in organico; Montale, meno 4 vigili in organico. Ora il capogruppo del Pd dovrebbe spiegare ai cittadini che pagano perché e come «Montale ha do­vuto sopperire da solo alle man­canze» visto che era meno sottodimensionato di Agliana. E questi non sono bruscolini… pardon! Pippolini da nulla.
    È chiaro, ora, cosa sono i pregiudizi e le false opinioni baconiane?

  3. «Abbiamo chie­sto un atto di coraggio, far vincere i suoi ideali liberali contro le poli­tiche di odio e discriminazione della Lega. Purtroppo, ha deciso di prendere una posizione condi­zionata da una maggioranza a tra­zione leghista e non rispetterà l’in­tento di essere il sindaco di tutti» (La Nazione).
    Quando si dice «Se la vita ti affanna, fatti una canna!»…

    Qui a parlare è un indiscutibile esempio di coerenza, personale e di partito, quale Alberto Guercini. È la nota e strumentale vicenda del patrocinio al Toscana Pride che Benesperi non ha voluto concedere per i motivi che ha reso pubblici in una sua pubblica risposta.
    Se i diritti da difendere sono davvero quelli di chi sfila mascherato da Carnevale di Viareggio o pronto per girare le scene più significative della Cena di Trimalcione nel Satyricon di Fellini; ma soprattutto quelli di chi porta in giro cartelli con scritte quali «Sono più gay del figlio di dio» o «Nel mio mondo ideale porti aperti marijuana e famiglia omosessuale» oppure «Noi con il fiocco blu e con il fiocco rosa ci puliamo il culo»: allora è il caso di inchinarsi a Guercini e fargli, come a Benedetto e a Francesco (purtroppo di Papi ce ne sono due: quale sarà quello vero?) il bacio della pantofola.
    Ma se i diritti non sono quelli e quelli sono solo pregiudizi o false opinioni baconiane, allora, amici cari, ciccia al Guercini e al Pd! Scusate tanto!

Coerenza assoluta

Guercini e Pd che, come bimbetti dell’asilo, hanno fatto la ripicchina su Benesperi mandandogli una Mozione contro omofobia – su cui torneremo per parlare ancora di coerenza, e che potrete leggere da qui.

Per oggi «ci fermiamo qui», come disse la Jagoda (che in slavo significa Fragola, ma che è anche nome di donna) a un caro amico, mettendosi a sedere su una lastra di pietra dove fecero gustosamente all’amore dinanzi al mare.

Anche lei era rossa come il Pd. E non solo perché Fragola, ma per i suoi straordinari – diceva l’amico – capelli-Tiziano.

Buona coerenza al Bostick per tutti i difensori dei diritti di offendere e bestemmiare a ruota libera!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di non essere presi in giro
da chi dice senza riflettere
o tace particolari indispensabili


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