montagna. BUM! E I 4 MILIONI DI BIM NON RISCOSSI?

Unione Comuni Montani Appennino Pistoiese
Unione Comuni Montani Appennino Pistoiese

SAN MARCELLO. A neanche un mese dalla decadenza per fusione dei Comuni di Abetone con Cutigliano e di San Marcello con Piteglio, i Sindaci riuniti in giunta hanno deliberato, in data 6 dicembre, che l’Unione è disponibile a gestire le funzioni dell’ex-Consorzio Bim, attualmente gestito dalla Provincia di Pistoia, per conto dei Comuni, ai quali chiede di deliberare la riassunzione della relativa funzione.

Con la sigla Bim si identificano i Bacini Imbriferi Montani che comprendono i territori dei Comuni, definiti rivieraschi, che, affacciandosi su fiumi o torrenti, sono i beneficiari dei canoni e sovracanoni idrici pagati da chi utilizza le acque per trarne profitto, come nel caso delle centrali idroelettriche gestite da società private.

I canoni per loro natura vanno pagati annualmente e sono determinati con decreto ministeriale.

Fino al 2012 la gestione – si fa per dire – era di competenza dell’estinta Comunità Montana, fatta “fallire” sul finire dello stesso anno con il portafoglio gonfio proprio dei canoni idrici che gli amministratori si erano scordati di riscuote da almeno 5 anni.

A conti fatti, in fretta e furia, per il noto “casino” scoppiato in seguito alla denuncia di irregolarità da parte di alcuni dipendenti e prima dell’arrivo del Commissario Fratoni, oggi promosso ad Assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo, venne fuori una bella sommetta, di 1 milione e 600 mila euro di canoni più altri 400 mila di crediti vari.

Una somma che avrebbe fatto felice qualsiasi amministratore pubblico, ma non evidentemente quelli della montagna che giustificarono la scelta di non trasformare la Comunità Montana in Unione Speciale dei Comuni, come previsto dalla normativa, e conseguentemente farla commissariare, per un presunto disavanzo di 240 mila euro.

Disavanzo presunto basato solo sulle risultanze del bilancio preventivo del 2011 e in assenza del bilancio consuntivo del 2010.

La Comunità Montana venne quindi inumata in un sarcofago con la speranza che il puzzo della mala gestione non si diffondesse. Si perse al contempo anche quel poco di buono che c’era e Bim e le competenze territoriali franarono a valle, trasferite in Provincia.

La diga di Tistino
La Lima. La diga di Tistino

Nella sostanza non cambiava niente e i sovracanoni idrici, non riscossi almeno dal 2007 dalla Comunità Montana, non sono mai stati richiesti dai Comuni alla Provincia che da lì a poco finirà nel tritacarne dei rottamatori.

Il caos regnò sovrano e con lo spirito di Rossi che aleggiava in Montagna, l’ospedale Pacini fu potenziato con il verbo “smantellare”: e la chirurgia e l’ortopedia vennero chiuse.

Nei primi mesi del 2014 i Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio, San Marcello e Sambuca dettero vita all’Unione dei Comuni, scatola vuota per appoggiarci quei servizi che la legge imponeva di gestire in forma associata ai Comuni sotto i 5000 abitanti.

Si arriva a metà del 2014 e vengono rinnovate, ad eccezione di San Marcello, 4 delle 5 amministrazioni comunali che compongono l’Unione. Nulla cambia e per altri 2 anni e mezzo i Bim vengono incamerati (?) da altri e finiscono nelle casse della Provincia.

Ora con le Provincie sfornate da Delrio, abrogate ma presenti ancora nella Costituzione, non si capisce più cosa debbano gestire e quali siano le risorse su cui possono contare anche dopo la bocciatura della riforma Costituzionale Renzi-Boschi uscita fuori dal referendum del 4 dicembre, che avrebbe dovuto sanare le leggi fatte come se tutto fosse già stato approvato: come dire “mettere il carro innanzi ai buoi”!

Ora si procede a vista e le competenze residue ancora delle Province vanno trasferite ad altri enti e come un boomerang i Bim, portati via da un commissario, torneranno in montagna dal 2017 con i due commissari prefettizi incaricati di gestire il periodo transitorio della fusione dei comuni.

Intanto in 10 anni, se non di più, la montagna non ha incamerato un solo centesimo dei sovracanoni idrici: facendo una stima e basandoci su quanto risultò a fine 2012 dai conteggi della ex-Comunità Montana, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 milioni di euro.

Quante buche per le strade potevano essere sistemate con tutti questi soldi fatti volare via?

Da questo link può essere scaricata la delibera di Giunta dell’Unione dei Comuni.

La sede della ex-Comunità Montana
La sede della ex-Comunità Montana

I BIM AL TEMPO DELLA COMUNITÀ MONTANA

[Marco Ferrari]

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