montagna da scoprire. LA NEVE, LA FESTA E I TEMPI CHE FURONO

Abetone, gli sci

ABETONE. Abetone è sinonimo di montagna, di neve e di sci anzi di skj, termine con “k” e “j” con cui agli albori di questo popolare sport invernale si identificava quella strana pratica usata per spostarsi celermente sulla neve scivolandoci sopra.

ALLE ORIGINI DELLO SCI

Era il 1904 e a Boscolungo-Abetone, così veniva identificata la località non ancora sciistica, “si presentò – sono le parole di Gualtiero Petrucci, figlio di Pietro primo sciatore e costruttore di sci dell’Abetone, in Storia dello sci Abetonese – un uomo portante sulle spalle strani legni ricurvi: era un fiorentino, certo N. H. Farina Cini” (altre fonti identificano la persona in Giovanni Cosimo Cini) che di ritorno dalla Norvegia importò l’usanza, la tecnica e gli attrezzi, per muoversi sulla neve.

In pieno inverno, il novello sciatore, primo fiorentino di tanti, mosse in treno verso Pracchia per poi proseguire a piedi verso le vette innevate dell’Abetone, dove arrivò a notte inoltrata.

Dopo aver trascorso la notte all’Albergo Cimone di proprietà di Pietro Petrucci detto “Pietruzzo”, la mattina inforcati i “legni” dette prova, tra lo stupore generale dei montanari, di poter camminare senza sprofondare sui due metri abbondanti di neve fresca caduta nottetempo.

Il Farina, però s’infarinò e scomparve alla vista degli astanti, in un gran nugolo di neve.

I soccorsi scattarono immediatamente e anche se ci volle un po’ il malcapitato venne tratto in salvo con l’ausilio di pale e corde.

Da allora gli emuli fiorentini del Farina non hanno più smesso e anno dopo anno anno, discesa dopo discesa la storia si ripete immancabilmente e purtroppo anche con risvolti ben più seri.

LA FESTA DELLA NEVE

Passati pochi anni dalla prima pionieristica sciata, Boscolungo-Abetone lo ritroviamo negli anni ’20 del secolo scorso come affermata stazione turistica degli sport invernali.

Le cronache del tempo raccontano che “ogni anno eserciti di skiatori affollano i suoi alloggi; ogni anno vi ha luogo la Festa della Neve con gare di skj, che tante persone richiama ad adunata in mezzo al bosco ed alla neve”.

La “Festa della Neve” da non confondersi con l’omonima “Festa della Madonna della Neve” che si svolge tra il 5 e 7 agosto all’Abetone, è una delle quattro feste tradizionali descritte e nella pubblicazione “La Montagna Pistoiese”, curata dal Comitato per i festeggiamenti inaugurali della Ferrovia Elettrica Pracchia – S. Marcello – Mammiano entrata in funzione nel 1926,

Le altre tre feste sono: quella di Santa Celestina di San Marcello, quella della Macchia Antonini di Piteglio e il Bacio dei Cristi che si celebra per l’Ascensione a Gavinana.

Abetone – rifugio della selletta

È interessante notare, come riporta la fonte citata, che la prima edizione della festa si svolse solo l’anno prima, nel 1925, sotto il patrocino del “Nuovo Giornale” di Firenze, importante testata giornalistica fondata agli inizi del secolo scorso (vedi qui).

Per il solo fatto di essere descritta con enfasi nel libro edito a distanza di solo un anno dalla prima edizione, insieme alle altre tre feste tradizionali già consolidatesi nel tempo la festa si connotò subito come importante tanto da caratterizzare il calendario delle ricorrenze della Montagna Pistoiese del tempo.

“Da Bologna , da Lucca, da Firenze e da Pistoia anche nell’inverno passato lassù è convenuta una folle enorme per prender parte e per assistere alle gare.

Innumerevoli le automobili cariche di «sportsman» in mille fogge equipaggiati e con gli «ski» bene in mostra.

Festa di giovinezza anche per quelli che alle tempie hanno il grigio, e che in quel giorno, messa la banda la posa, come ragazzi fan la guerra a pallate”.

La festa si è svolta fino alla metà degli anni 60, poi è stata soppiantata da altre manifestazioni quali “Una vita per lo sci” e il “Pinocchio sugli sci” giunta con l’edizione entrante a quota 37.

[Marco Ferrari]

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