SETTE PONTI. Appena oltrepassata Pracchia in direzione Bologna sulla traversa omonima (ex Strada Statale 632 oggi provinciale), al confine tra Toscana ed Emilia Romagna, sulla confluenza del torrente Orsigna con il fiume Reno, c’è un gruppetto di case e un groviglio di ponti.
Siamo a Sette Ponti, famosa per i suoi scavalcamenti, ma non solo, e antica terra di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.
In origine la località era conosciuta con il toponimo di Mulino del Pillotti, variato nell’attuale all’epoca della costruzione della Ferrovia Porrettana inaugurata nel 1864.
Tre ponti sono sul torrente Orsigna, uno sul torrente Faldo, affluente destro del Reno, uno sullo stesso fiume Reno e i rimanenti due, che in realtà sono solo dei semplici sottopassi, si trovano sotto la Traversa di Pracchia e sotto la Ferrovia Porrettana.
Nell’immagine tratta da una cartolina d’epoca un treno merci a vapore degli inizi del ‘900.
Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.it]
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