MONTAGNA. La “normalizzazione”, un termine strettamente bolscevico che anche il Presidente Napolitano accettò per “i fatti” (la sinistra li chiama così) d’Ungheria e Cecoslovacchia, sta ri-prendendo piede anche in Montagna nel suo Comune maggiore, San Marcello Pistoiese perché le elezioni, non solo amministrative a Piteglio, Cutigliano e Abetone incombono, ma anche quelle per l’Eurocrazia, il sedicente Parlamento Europeo. Quello per intenderci che ci sta facendo a pezzi e con il quale il buon Matteo sta iniziando a fare i conti.
Elezioni significa poltrone, poltrone significa potere e soldi da mettersi in tasca sotto la dizione “servire il popolo” e quindi tutto è ammesso, tanto più quando gli eventuali “traversisti”, cioè quelli che si mettono di traverso al politicamente corretto, devono per amore (delle idee?) o per forza (attraverso pressioni di svariato genere) essere recuperati, addomesticati e messi in riga.
Prendiamo un caso semplice, San Marcello Pistoiese, il più popoloso Comune della Montagna che come diceva un compagno senatore, vale, in voti, meno degli abitanti degli alloggi sul viale Adua in Pistoia. Lo ricordate, vero?
San Marcello è anche il fiore all’occhiello del vecchio Pci, Pds, Ds, Ulivo, Pd; San Marcello è anche il Deserto dei Tartari in attesa di un nemico che non verrà mai e che si chiama buon senso e voglia di cambiamento. Quando se ne prospettò la possibilità, alcuni anni or sono, piccoli “balugani” preferirono escludersi vicendevolmente e le elezioni andarono come tutti sapete. Ma questa è storia, ancorché recente, già vecchia dinanzi agli eventi maturati in questi due anni, che non staremo a ripercorrere.
Adesso è il momento del “contrordine, compagni”, la disposizione di recuperare “il vuoto” (politico) va interpretata con recuperare il “voto”! La Silvia che si intende di restauri è scesa in campo e, così ci dicono le cronache locali, nell’assemblea Pd della scorsa fine settimana, alla presenza di venti persone (per Il Tirreno), trenta (per La Nazione), addetti ai lavori compresi, ha snocciolato le primizie della sua amministrazione, fra le quali il famoso Mo.To.Re., finanziato con un milione di euro ed appetito da ben quaranta aziende.
Sono e debbono essere, secondo quanto previsto dal bando, come ci conferma la Cna, “aziende che operano in ambiti legati alla produzione di energia o al suo utilizzo con l’obiettivo di rinnovare il sistema produttivo locale, puntando sulle energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica […]”.
Come dice l’assessore Paccagnini: “Ci sono tutti gli ingredienti: soldi, sede ed imprese”. C’è anche la sede, dove? Nei capannoni del CII? A gratis? Per il momento terminiamo qui con il Motore ed aspettiamo che si metta in moto pronti a fare ammenda del nostro scetticismo. Per le altre primizie rimandiamo all’articolo allegato che, se fosse vero, significherebbe che i problemi generali della Montagna sono quasi tutti risolti.
Manca il problema ufficiale della rottamazione dell’Ospedale Pacini: per quello ci pensano l’On. Fanucci e la simpatica Silvia Cormio che hanno ben compreso i limiti battaglieri e i limiti di tanti vessilliferi dell’intransigenza, pronti a rientrare all’ovile mazziati e cornuti per non avere messo in conto che certe battaglie presuppongono anche corrispondenti sacrifici. Di tutti i generi. Come diceva il grande Ezra Pound: “Se qualcuno non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”.
Siamo sicuri che la maggioranza silenziosa della Montagna abbia compreso che la mala politica si sta lentamente riappropriando del territorio attraverso compiacenti cavalli di Troia. Avete letto l’intervista al dott. Eller sull’ammanco in Comunità Montana in cronaca sulla Nazione di stamani? Leggetela bene e aspettate le nostre prossime battute. Ciò che dice, però, è già di estrema gravità: altro che un milioncino di euro di ammanco! Almeno Dieci volte tanto: tutti fingono di far finta di niente e minimizzano!
Allora tante altre cose si comprenderanno ma le elezioni saranno già state effettuate e la Silvia Cormio, il suo staff e i suoi mentori torneranno amabilmente a fare quello che finora hanno fatto: una bella mazza!