montagna. GAL REPLICA A BRACCESI

la situazione della montagnaMONTAGNA. Cosa ha fatto il precedente Gal a cui la politica ha tirato il collo? Cosa farà quello nuovo? La costituzione del nuovo è regolare?

Come sempre belle parole e impegni solenni da parte dei politici di professione, ma alla fine tutto, come la formula giuridica del Gal, è responsabilità limitata.

E la Montagna continua a franare con spopolamento e disoccupazione alle stelle…

All’Assessore dell’Unione Comuni
Montani Appennino Pistoiese
Tommaso Braccesi

Cutigliano, 3 aprile 2016
Rif. Vs Prot. 918 del 26/03/2016

Gentile Assessore,
nel ringraziarLa della risposta, con cui rimanda al Consorzio Gal Ambiente e Sviluppo posto in liquidazione per ottenere maggiori dettagli, Le ricordo che tra i diritti doveri dei consiglieri (art. 16 dello Statuto), c’è anche quello di ottenere informazioni non solo sull’attività dell’Unione, ma anche sugli enti o aziende a cui l’Unione partecipa, fornendo tutte le notizie in possesso. La risposta non rappresenta quindi un piacere, come tenta di sottolineare con captatio benevolentiae, ma un obbligo di trasparenza dell’azione amministrativa.

La sinteticità è inoltre sintomatica del coinvolgimento dell’Unione Comuni Montani Appennino Pistoiese, nell’attività svolta dal Consorzio Gal Garfagnana Ambiente e Sviluppo: di fatto nullo.

L’unico progetto individuabile in zona è anche l’unico menzionato in maniera esplicita nella risposta ed è quello relativo alla “Strada della Castagna”: un evergreen della politica e dei finanziamenti inutili effettuati sul territorio. Un riedizione de “La Strada dei Sapori e dei Colori”, con cartelli indicatori posizionati esattamente negli stessi luoghi dei precedenti.

Una fotocopia di quanto già fatto, un copia incolla dal precedente progetto, con una mano di vernice fresca e solo il nome nuovo, per il resto stesso identico cliché: percorsi che si sovrappongono ai precedenti, i soliti cartelli indicatori e l’inutile tecnologia di un’app fatta da pagine internet statiche e pagata la bellezza di quasi 50 mila euro e con solo 100 o poco più download all’attivo.

Le altre misure Leader menzionate hanno tutte come scadenza dei bandi di gara, una data antecedente alla costituzione dell’Unione, avvenuta il 2 aprile del 2013.

Di fatto le uniche attività svolte dal Consorzio Gal Garfagnana Ambiente e Sviluppo nei confronti dell’Unione dei Comuni, rintracciabili negli atti ufficiali dell’Unione, sono inerenti l’incasso delle quote associative annuali.

Con le premesse di un’attività nulla o nella migliore delle ipotesi ininfluente per lo sviluppo delle aree geografiche rappresentate (spopolamento sempre più accentuato, tasso di disoccupazione ampiamente sopra quello nazionale, diminuzione dei servizi pubblici, testimoniano il fallimento delle politiche rurali attuate e lo spreco di risorse pubbliche) e con il precedente consorzio messo in liquidazione per una gestione amministrativa poco chiara, l’azione dei politici di professione si sostanzia nel ritirare le pedine dal Monopoli e nel riposizionarle nuovamente sul via, pronte per una nuova entusiasmante partita. L’unica differenza è che i soldi di questo strano Monopoli non vengono messi dalla Banca (ma quando mai?), ma dal solito Pantalone.

Il Gall dell'Appennino
Il Gal dell’Appennino

Si eccepisce e si sottolinea inoltre l’anomala costituzione del nuovo Consorzio denominato Gal Montagna Appennino s.c.r.l, deliberato a maggioranza, con voto contrario mio e del consigliere Giorgio Fabbri e l’astensione dei consiglieri Claudio Gaggini e Fronti Kelly Maria, il 1 marzo 2016.

Si rimane stupiti di come un ente di secondo livello, ancora senza regolamenti propri nonostante siano passati ben tre anni dalla sua istituzione, possa prendere decisioni di straordinaria amministrazione quale la costituzione e partecipazione ad una nuova società.

L’adesione, in spregio ad ogni regola democratica, non è infatti passata preventivamente al vaglio dei rispettivi Consigli Comunali.

La rappresentatività territoriale, parametro fondamentale per il riconoscimento come Gal da parte della regione del Consorzio, è attribuita ai Comuni e non certo alle Unioni dei Comuni che svolgono meramente le funzioni dei servizi loro affidate dagli stessi enti.

Merita infatti ricordare che l’adesione dell’Unione dei Comuni al precedente Consorzio Gal Garfagnana Ambiente e Sviluppo, messo in liquidazione a novembre dello scorso anno, venne preventivamente approvata dai Comuni di:

  • Abetone con delibera consiliare n. 7 del 26.02.2014
  • Cutigliano con delibera consiliare n. 16 del 26.02.2014
  • Piteglio con delibera consiliare n. 5 del 24.02.2014
  • San Marcello Pistoiese con delibera consiliare n. 3 del 24.03.2014
  • Sambuca Pistoiese con delibera consiliare n. 4 del 21.02.2014

Se la prassi prevede il passaggio consiliare per aderire al Gal, come nel 2014, perché per la costituzione del nuovo Gal non è stato fatto altrettanto?

Questo modus operandi, dettato solo dalla fretta di non perdere il treno dei finanziamenti europei, è corretto? Ma soprattutto garantite sui benefici che deriveranno dall’azione del nuovo Gal alla Montagna, oppure anche queste garanzie saranno a responsabilità limitata come la formula giuridica del nuovo consorzio?

Marco Ferrari
Consigliere Unione Comuni Montani
Appennino Pistoiese

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