PRACCHIA-MONTAGNA. Passata la sbornia della festa di compleanno per i 150 anni della linea ferroviaria Porrettana, celebrati il 29 novembre scorso nella stazione di Pracchia, dove alti e solenni furono i proclami alzati al cielo, intervallati da interminabili discorsi filosofici, tutto è tornato come prima: i treni e gli autobus del Copit, i Blu Bus quelli ecologici che vanno notoriamente a margherite, coprono e corrono la stessa tratta.
Viaggiano tutti nella stessa direzione: andata e ritorno, in una strana riedizione nostalgica delle gare di velocità che vedevano negli anni 30 contrapporsi le due tecnologie meccaniche: quella applicata ai binari e quella delle 4 ruote, in cui per alcuni minuti prevaleva il treno ed in altri l’automobile
Ma qui non si tratta di svago o di sfide impossibili da guinness dei primati, questa è la nuda e cruda realtà e non ci sono vincitori, ma solo vinti, stanchi, depressi, rassegnati e assuefatti cittadini alle prese con i servizi in generale.
Una realtà più volte denunciata, ma che puntualmente, ad ogni riedizione degli orari delle autolinee, si ripropone con le stesse identiche modalità.
Treno + bici? Treno + sci (vedi: la fiera delle balle. Gomma batte ferro 1-0)? No, in montagna siamo oltre! La montagna, quella potenziata a suon di tagli dalla Asl 3 di Rossi-Abati, che non si può più permettere un ospedale, nel trasporto pubblico si può addirittura concedere il lusso del treno + bus. Non si tratta però dell’integrazione ferro-gomma, tanto decantata soprattutto in occasione delle tornate elettorali ma mai, fino ad ora, realizzata, ma del servizio (?), non erto sostitutivo ma doppione, concomitante e fotocopia degli autobus del Copit che viaggiano con i treni, sulla stessa tratta Porretta Terme-Pracchia e viceversa.
Le corse del Copit furono istituite per sopperire ai tagli delle FS o, viceversa, si tolsero i treni per far posto al Copit? Un servizio che sulla carta è integrativo ma che nella realtà si sovrappone con orari di partenza e di arrivo spesso coincidenti. Uniche coincidenze inutili per chi viaggia.
- Perché gli orari delle corse non sono calibrati su quelli di entrata e di uscita della scuola secondaria di primo grado di Porretta Terme, dalle 7:45 alle 12:45?
- Perché in alcune fasce orarie in partenza o in arrivo la frequenza fra una corsa e la successiva è di 20 minuti o anche meno, mentre altre fasce orarie non sono minimamente coperte né dalle corse dei treni né da quelle degli autobus?
Gli orari delle corse sembrano organizzati in modo da disincentivare l’uso del treno a favore del più inquinante e scomodo autobus. La montagna ha già visto questo film a metà degli anni 60 del secolo scorso, quando per favorire il trasporto su gomma, venne chiusa la Ferrovia Altopistoiese, che tutti oggi rimpiangono e che avrebbe potuto rappresentare una risorsa su cui sviluppare il turismo.
I servizi dovrebbero essere organizzati sulla base delle esigenze degli utenti e non su quelle di chi questi servizi li eroga.
In attesa del nodo intermodale del Ceccarelli Assessore ai trasporti regionali, perché non pensare a riorganizzare orari e corse di autobus e treni? O meglio togliere gli autobus e rimettere qualche treno in più?
CORSE AUTOBUS E TRENO CONCOMITANTI
Porretta Terme – Pracchia (Feriali)
- 09:18 – 09:48 Copit
- 09:26 – 09:49 Treno
Arrivo alla stazione di Pracchia pressoché in concomitanza
Pracchia – Porretta Terme (Festivi)
- 12:37 – 13:07 Copit
- 12:56 – 13:16 Treno
Nove minuti tra l’arrivo dell’autobus e quello del treno
- 14:48 – 15:18 Copit
- 14:53 – 15:12 Treno
Il Copit parte 5 minuti prima e arriva 6 minuti dopo il treno. Perché prendere un autobus che parte prima e arriva dopo?
Porretta Terme – Pracchia (Festivi)
- 15:28 – 15:58 Copit
- 15:24 – 15:43 Treno
Il raffronto evidenzia in modo chiaro come un servizio più efficiente rispetto a un altro venga penalizzato dalle scelte delle pubbliche amministrazioni.
[Marco Ferrari]
L’ Assessore VINCENZO CECCARELLI su facebook: “il tema della sovrapposizione dei servizi gomma-rotaia è questione nota e sarà affrontata, in accordo con il territorio, nella fase immediatamente successiva all’avvio della futura gestione del Tpl su gomma, dopo la gara unica regionale. Quello che è certo è che i servizi ferroviari sulla Porrettana furono ridotti solo perchè i treni viaggiavano vuoti. Anche oggi, con metà corse, i treni hanno scarsa utenza. Resta la nostra idea, condivisa con gli enti locali, dello scambio gomma-rotaia a Pracchia. Su questa lavoreremo …”
https://www.facebook.com/v.ceccarelli/photos/a.135338449993042.1073741827.131169950409892/421775421349342/?type=3&comment_id=421916411335243&reply_comment_id=421921038001447¬if_t=photo_reply
Ecco….avevo appena finito di scriverlo….strana gente questi ceccarelli istituzionali….sono convinti che le persone debbano prendere i treni quando lo dicono loro e non quando serve….ma andate a zappare! (se i contadini vi ci pigliano….)
Buon giorno…vede Ferrari….pare che al Copit e alle FS, chi fa gli orari viva su Marte oppure ed è anche peggio, non ha mai preso un bus o un treno in vita sua. I signori tra l’altro partono dal curioso presupposto che sono i clienti a doversi adeguare ai loro strampalati orari e non l’azienda che, come si fa normalmente nel resto del mondo non sovietico, lancia un servizio efficente, frequente, puntuale in modo tale da invogliare le persone ad usarlo rendendolo col tempo remunerativo. Succede così di vedere scene esilaranti anche qui in Valdibure, dove sfrecciano bus deserti assolutamente spropositati in orari in cui assolutamente non servono e non ci sono negli orari di punta (i signori si limitano a portare i bimbi a scuola e a riportarceli nel primo pomeriggio….per chi lavora zero…sopratutto la sera)….accade di vedere arrivare al capolinea di Candeglia due bus della linea 15 uno dietro l’altro in fila come trenini, perchè gli orari sono congegnati così male che basta un intoppo anche piccolo e salta la corsa. Mia moglie fino all’anno scorso scendeva di prima mattina con un bus proveniente da Lupicciano o Torri (non ricordo) che prima arrivava in stazione, poi qualche mese dopo, misteri della fede, hanno deciso che no, tutti giù in Piazza S.Francesco e poi cambio per la stazione oppure a piedi…salvo scoprire che comunque il bus doveva per forza arrivare in stazione e li stare fermo….meno male che l’autista aveva buon senso e, a suo rischio e pericolo portava in stazione chi doveva prendere il treno.E si lamentano che hanno perso la gara del trasporto pubblico!