MONTAGNA, UN MUCCHIO DI OSSA SPOLPATE DALLA ‘SINISTRA ORGANICA’

Quel che resta della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese
Quel che resta della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese

PISTOIA-MONTAGNA. Abbiamo letto l’interessante commento (vedi) del Consigliere La Pietra sulla Comunità Montana e le conseguenti domande che il medesimo pone al lettore.

Quello che però non stupisce è la pura e semplice coincidenza con il pensiero che sempre ha mosso l’attività del Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana, ovvero che al di là dell’autoaccusa del sig. “G.S.”, altre responsabilità e altre colpe si è cercato di occultare; colpe e responsabilità che vengono da lontano e che riguardano la gestione politica del disciolto ente, dei suoi amministratori politici, dei revisori dei conti e di certo personale interno all’ente stesso. Ci auguriamo che nel processo che inizierà a giugno certe ulteriori verità vengano portate alla luce.

Abbiamo sempre detto, fin dall’inizio di questa vicenda, che “tutto” non poteva ridursi ad una singola colpa e gli allegati alla delibera n° 43 del 10/04/2014 del Consiglio Provinciale (consultabili nell’articolo di riferimento) ne sono la prova lampante. Emerge una conduzione “casereccia” della Comunità che non fa rabbrividire, fa incazzare. Una quantità di beni appartenenti al patrimonio disponibile della Comunità Montana sono stati dati gratuitamente a tutti i Comuni dell’area montana, con concessioni scadute, non pagate e quindi infruttifere per il territorio.

Diciamo solamente – ma merita leggere gli allegati alla delibera – che l’Abetone fa la parte del leone e gli altri Comuni Montani hanno partecipato al “banchetto” in misura minore: ma hanno ugualmente partecipato. Sorgono spontanee alcune domande:

  • 1° chi era il responsabile del patrimonio della Comunità Montana?
  • 2° i revisori dei conti che si sono succeduti negli anni, cosa controllavano?
  • 3° i politici – Presidenti ed Assessori, soprattutto al bilancio –, erano conniventi o semplicemente dei cialtroni che si accontentavano della carica per gonfiare un poco il petto e/o, in certi casi, per grattare sui rimborsi/benzina?

Sono domande che noi speriamo trovino adeguata risposta nel dibattimento giudiziario, perché non abbiamo mai creduto, come è stato affermato, che la Comunità Montana indebitata per nemmeno €. 250.000, era ingestibile finanziariamente e quindi da sciogliere comunque. Lentamente ma inesorabilmente la verità sta venendo a galla e la relazione Eller assume interpretazioni più chiare e nitide e contorni più definiti.

Neppure possiamo sottacere che fino dalla sua nascita la Comunità Montana ha vissuto in stretta simbiosi con il partito dominante in Montagna: il Pci all’inizio e le varie sigle, dopo.

A parte gli ultimi due anni di carlucciana e non certo rimpianta presidenza, il dissesto del territorio ha un nome e cognome: la sinistra organica, quella del welfare e del Monte dei Paschi, quella che si è lestamente inginocchiata dinnanzi ai benefici che questo tipo di “capitale pubblico” poteva offrire.

Si sono bellamente venduti, questi compagni, ed hanno imparato i metodi più spregiudicati e pretaioli di quella vecchia Dc di potere e non di popolo che ci ha ridotti tutti quanti in braghe di tela.

Domani, sulla Montagna Pistoiese si andrà al voto per rinnovare i Consigli Comunali di Piteglio, Sambuca, Cutigliano e Abetone. Per quanto ne sappiamo e da quello che abbiamo letto, siamo contenti che le varie liste si siano confrontate e date battaglia con lealtà e civiltà, nello spirito di un territorio – e lo dico per personale esperienza – che sempre è stato leale e civile.

Un omaggio alla diversità dei territori comunali che hanno il diritto e il dovere di mantenere le proprie peculiarità senza divenire una massa informe chiamata Comunone/Dynamone con cui si è tentato, forzando i tempi ma rimanendo fregati (i “pensatori” fondatori) di ripartire da zero secondo la formula del chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.

Buon voto dunque agli elettori interessati con una ultima e perfida – lo riconosco – annotazione. Le liste di sinistra, anche se camuffate da liste civiche, quando sono state chiamate a rendere conto nelle riunioni pubbliche del perché e del per come riguardo al disastro della Comunità Montana, o hanno glissato o, in qualche, caso si sono addirittura adirate.
La cosa dovrebbe fare riflettere…

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