montale-agliana. IL RECUPERO DELLA STAZIONE FERROVIARIA È POSSIBILE: SERVE LA VOLONTÀ POLITICA

Ci scrive l’ispettore onorario Bruno Tempestini per presentare una sua idea sul recupero degli immobili abbandonati della stazione ferroviaria

L’Isp. on. archeologo Bruno Tempestini, un cittadino davvero attivo e munito di un ricco archivio documentale (anche scomodo per alcuni). Foto Noi di Qua.

MONTALE-AGLIANA. L’Ispettore onorario Bruno Tempestini è molto conosciuto per le sue attività di “controllo” e conoscenza storica del territorio.

Uno studioso di archeologia che ha anche permesso di qualificare la sussistenza di una grande discarica di ceneri sepolta, presente dagli anni 80 nei terreni circostanti l’inceneritore di Montale e documentate con un inquietante video di oltre 40 anni fa.

Bruno è un appassionato storico, studioso dei luoghi e noi lo conosciamo già per le sue denunce di abbattimento dell’antico mulino di Stazione, ma anche per l’archivio fotografico disponibile nel suo studio relativo alle condizioni di subsidenza delle ceneri di incenerimento del gioiellino delle Amministrazioni di Quarrata, Montale e Agliana, destinato a un ineluttabile revamping.

Vive da sempre in prossimità della Stazione di Montale-Agliana e si è rivolto da tempo ai sindaci Betti e Benesperi per rappresentare la sua intenzione a fare una donazione della sua ricca collezione di quadri a olio e xilografie provenienti da artisti locali, oltre alla altrettanto ricca biblioteca di libri di autori italiani e non.

Un piccolo patrimonio che lui vorrebbe mettere a disposizione delle Amministrazioni confinanti la stazione delle ferrovie che oggi vede completamente ammodernata la sua primitiva funzione di centrale di controllo degli scambi e di elettrificazione della linea metropolitana Firenze-Viareggio, molto utilizzata dai viaggiatori pendolari.

La stazione diventerebbe così un luogo di attesa con delle sale confortevoli, arredate con i quadri e i libri della sua collezione, assai  numerosa.

Immagine storica della Stazione: oggi i locali sono inutilizzati per la modernizzazione degli impianti con controllo da remoto (foto Noi di Qua)

L’idea di Tempestini è stata rappresentata ai Sindaci che non hanno fatto però seguire nessuna iniziativa di promozione dell’idea che prevede di recuperare gli immobili – praticamente inutilizzati – grazie a una convenzione con l’Ente proprietario e aprire una sala di attesa con una biblioteca e magari una piccola area di ristoro per i viaggiatori che, nelle fredde giornate invernali e le torride estive si trovano ristretti alla disponibilità delle sole panchine dei marciapiedi di attesa.

I locali, potrebbero avere anche altre finalità, non solo di conforto per l’attesa ma anche di utilità pubblica per riunioni di associazioni locali che potrebbero anche sfruttarle per degli incontri.

Insomma, parliamone, dice Bruno: io ho già lanciato l’idea ai Sindaci, ma che non hanno dato alcun riscontro.

L’ispettore ci spiega che la rete ferroviaria non ha più alcuna utilità delle vecchie sale di controllo delle linee di transito dei treni, che vengono oggi svolte in remoto grazie alle nuove tecniche di trasmissione dei dati e di controllo automatizzato degli impianti.

Quindi la domanda è aperta alle Amministrazioni: perché non verificare la fattibilità di tale nuova e diversa destinazione di uso dello stabilimento una volta occupato dalle Ferrovie dello Stato? Chi deve muoversi se non le Amministrazioni locali confinanti?

È ragionevole ritenere che tali locali dismessi,  non potrebbero avere una migliore destinazione di utilità sociale, ma serve dunque una volontà politica e le verifiche di fattibilità con la concessione in comodato gratuito dei locali, di proprietà della rete ferroviaria.

AR

[alessandroromiti@linealibera.info]

 

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