MONTALE: «DEMOLITE LA SCUOLA ELEMENTARE DI STAZIONE!»

Il plesso di Stazione di Montale [da fb]
Il plesso di Stazione di Montale [da fb]
MONTALE. Il gruppo consiliare “Sinistra Unita per Montale” ha presentato nei giorni scorsi una mozione urgente avente ad oggetto: “Demolizione scuole elementari di Stazione e conseguente smaltimento manufatti di amianto a norma di legge. Predisposizione di misure provvisorie per gli alunni e emanazione di bando per la ricostruzione di detta scuola entro e non oltre l’anno 2015. Richiesta di analisi immediate alla ricerca della presenza di fibre di amianto nei giardini della scuola di Stazione, in quelli del complesso delle scuole primarie di Montale, e nelle strade comunali adiacenti la dispersione di fibre di amianto, ivi comprese le pertinenze pubbliche del complesso abitativo denominato “case popolari” a Montale.

Ecco il testo:

 

Preso atto

  • – Dell’articolo 32 della Costituzione italiana, che recita quanto segue: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”
  • – Della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto
  • – Del D.M. 6/09/1994 “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, contenete le norme relativi agli strumenti necessari e ai rilevamenti e alle analisi di rivestimento degli edifici, nonché alla pianificazione e alla programmazione delle attività di rimozione e di fissaggio e le procedure da seguire nei diversi processi lavorativi di rimozione previste all’art.12 comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, nonché le normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto, previste all’art.6, comma 3, della legge medesima
  • – Del D.M. 14/05/1996 “Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto, previsti dall’art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto
  • – Della Legge Regionale 19 settembre 2013, n.51 “Norme per la protezione e bonifica dell’ambiente dai pericoli derivanti dall’amianto e promozione del risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative

Considerato

  • – Che secondo quanto dichiarato da Arpat Toscana e numerosi esperti del settore, “la presenza di manufatti in cemento-amianto non costituisce di per sé rischio per la salute dei cittadini e/o per la tutela ambientale, in quanto il rischio dipende dalla probabilità di una dispersione di fibre di amianto in aria e/o nel suolo. La probabilità della cessione di fibre è a sua volta connessa alla perdita di compattezza del manufatto in cemento amianto che si realizza per una lunga esposizione (alcuni decenni) agli agenti atmosferici e/o per danneggiamento dell’opera dell’uomo. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso è improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre. È quindi importante verificare che il manufatto sia in buone condizioni per escludere i rischi derivanti dalla dispersione di fibre
  • – Che nel D.M. 06/09/1994 è riportata la seguente tabella:

Tipo di materiale Note Friabilità

Prodotti in amianto-cemento

Attualmente il 10/15% di amianto in genere crisotilo. Crocidolite e amosite si trovano in alcuni tipi di tubi e lastre Possono rilasciare fibre se abrasi, segati, perforati o spazzolati, oppure se deteriorati.

E vi si legge che:

“Dal momento in cui viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un programma di controllo e manutenzione, al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti. Tale programma implica mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto.” Ed inoltre: “Nelle coperture in amianto-cemento, la liberazione di fibre avviene facilmente in corrispondenza di rottura delle lastre e di aree dove la matrice cementizia è corrosa. Le fibre rilasciate sono disperse dal vento e, in misura ancora maggiore, sono trascinate dalle acque piovane”.

Considerato

Che la prevenzione dai rischi derivati dall’amianto e quindi le eventuali bonifiche sono da considerare prioritarie e che il Gruppo consiliare scrivente, immediatamente dopo l’incendio avvenuto presso il Supermercato Colzi con conseguente distruzione del tetto in eternit, aveva presentato nell’agosto del 2014 l’interpellanza che segue, anche su sollecitazione di alcuni cittadini, rilevando le possibilità offerte dalla nuova legge regionale toscana in materia di bonifica dall’amianto, a cui aveva subito aderito il Comune di Prato. E che a tale interpellanza, che viene riportata nella sua integrità, non sono seguite, a nostra conoscenza, decisioni ne passi concreti tanto che nel “Programma triennale dei lavori pubblici anni 2015-2017 non è presente alcun lavoro di bonifica amianto di edifici pubblici “

Interpellanza avente ad oggetto “Mappatura edifici pubblici e comunali con copertura in amianto – Eventuali provvedimenti”

Il Gruppo Consiliare “Sinistra Unita per Montale”

Premesso che

Il giorno 23 luglio scorso si verificava un incendio sul tetto del Supermercato “Colzi” di Montale, attualmente chiuso in attesa di restauri e di bonifica della copertura in eternit;

Preso atto che

È stata emanata un’ordinanza a firma del Sindaco in cui si impone alla Ditta proprietaria dell’immobile e al gestore, ciascuna per le proprie competenze, di “procedere all’esecuzione delle opere necessarie al fine di garantire la salvaguardia della pubblica e privata incolumità, con la immediata messa in sicurezza delle porzioni dei materiali lesionati contenenti fibre di amianto e disporre lo smaltimento dei materiali nel rispetto della normativa”;

Dato atto che

Quanto accaduto ha prepotentemente riproposto all’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza il problema della presenza di amianto in edifici pubblici e comunali, in particolare su locali pubblici frequentati da bambini, giovanissimi e adulti;

Considerata

La legge regionale toscana n. 51/2013 “Norme per la protezione e bonifica dell’ambiente dai pericoli derivanti dall’amianto e promozione del risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative” che, attraverso il piano regionale si prefigge i seguenti obiettivi: 1) predisporre un quadro conoscitivo della situazione, anche valutando i risultati degli interventi normativi precedenti; 2) rilevare le situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di amianto, anche attraverso il completamento della mappatura dei siti interessati dalla presenza di amianto, sia di origine antropica che naturale; 3) predisporre specifiche azioni di prevenzione e tutela con l’obiettivo della messa in sicurezza dei pericoli derivanti dalla presenza di amianto, con priorità per i siti a densità più elevata; 4) controllare le condizioni di salubrità ambientale e sicurezza del lavoro; 5) verificare le attività di smaltimento, messa in sicurezza e bonifica dei siti e delle zone inquinate dall’amianto; 6) incentivare e promuovere iniziative volte a rimuovere i materiali contenenti amianto;

Preso atto

Della recente mozione approvata all’unanimità in Consiglio Regionale in cui si impegna la giunta ad individuare “azioni e adeguate risorse per un progetto di bonifica dell’amianto a Prato”

SI RICHIEDONO AL SINDACO E ALLA GIUNTA

Chiarimenti sull’esistenza o meno di una mappatura completa e aggiornata rilevante la presenza di amianto negli edifici montalesi, con particolare rilievo per quelli pubblici frequentati da giovani e giovanissimi, e sul loro grado di eventuale pericolosità per la salute; sulle azioni che si intendono intraprendere a medio o lungo termine per la messa in sicurezza e la bonifica di tali siti.

Preso atto

  • – Che nel sopraccitato “Piano triennale opere pubbliche anni 2015-2017” compare invece la previsione di un intervento per la “realizzazione di un nuovo polo scolastico nella frazione di Stazione”, per un totale di 5.233.564, 60 euro, suddivisi in due anni (2016 e 2017), nella proporzione che segue: 2.500.000,00 e 2.733.465,60 euro annui.
  • – Che tale intervento, stante l’accaduto, e ulteriori emergenze ambientali che potrebbero nuovamente verificarsi, riveste priorità assoluta, in quanto anche i muri della scuola sono formati da materiale cosiddetto ‘cemento-amianto’;
  • – che comunque si erano già verificati vari disagi e problematiche, in conseguenza delle piogge che avevano reso inagibile la mensa;
  • – che tale edificio non è comunque né più idoneo ne appropriato ad ospitare dei bambini in età scolare;
  • – che alcuni genitori, nel corso di una riunione tenutasi alle Scuole Medie di Montale in data 10/03/2015, hanno chiesto a gran voce la demolizione della scuola, minacciando di iscrivere i propri figli altrove;
  • – che il Sindaco ha pubblicamente ‘preso atto’ delle richieste dei genitori;
  • – che non si può tergiversare in attesa di probabili finanziamenti statali, regionali o quant’altro che, per quanto eventualmente ‘provvidenziali’ per le casse comunali , comunque allungano i tempi di un intervento urgente, al quale bisogna provvedere subito

SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

  • – A rivedere il piano annuale dei lavori pubblici, dando priorità assoluta su tutto il resto alla costruzione del nuovo plesso scolastico di Stazione;
  • – Previa una prima messa in sicurezza dell’edificio da altre dispersioni di amianto, a non provvedere al riparo del tetto della scuola di Stazione, in quanto inutile spreco di soldi pubblici nell’eventualità di una prossima ricostruzione del plesso;
  • – A bandire, entro e non oltre la fine del 2015, bando pubblico per l’affidamento dei lavori di costruzione del nuovo plesso, provvedendo a far sì che i lavori procedono con celerità e in sicurezza dalle dispersioni di amianto che potrebbero verificarsi;
  • – Ad adottare misure provvisorie per favorire la continuità didattica per gli alunni di Stazione in locali idonei per tutta la durata dei lavori;
  • Si impegna altresì:
  • – A provvedere, con urgenza, a provvedere ad analisi di concentrazione della soglia di contaminazione di amianto nel suolo e nel sottosuolo dei giardini comunali interessati e nelle pertinenze pubbliche adiacenti (ivi compresa la zona solitamente denominata ‘delle case popolari), a comunicarne prontamente i risultati nonché le metodologie adottate;
  • – A provvedere alla chiusura di tali giardini finché non saranno resi noti i risultati di dette analisi;
  • – A provvedere ad effettuare analisi di fibre aereodisperse nei locali del centro culturale Nerucci e della scuola elementare di stazione, nonché in quella di Montale, che potrebbe essere stata interessata, stante la condizione degli infissi, a possibili infiltrazioni di fibre.
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One thought on “MONTALE: «DEMOLITE LA SCUOLA ELEMENTARE DI STAZIONE!»

  1. Spero…. spero tanto avvenga. Mi sto battendo per questo e lo dice una che ha idee politiche completamente opposte a chi l’ha richiesto. E te marco tu mi conosci bene. Mi sto battendo affinché venga ricostruito per i cittadini, per i bambini e per le insegnanti. Le scuole lì sono validissime. Non deve essere abbandonato come la costruzione dell’asilo nido dietro al plesso.

    Sara Castagnozzi (da fb)

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