MONTALE. IN MASSA CONTRO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PIERUCCI

Tiziano Pierucci, Presidente del Consiglio Comunale di Montale
Tiziano Pierucci, Presidente del Consiglio Comunale

MONTALE. [a.b.] “Il Prof. Pierucci, Presidente del consiglio comunale, il sindaco Betti e la sua Giunta uccidono a Montale la Democrazia (nata 2 giugno 1946, morta il 26 maggio 2014)”. Singolare protesta dei consiglieri comunali del Centro Desta Unito Per Montale che hanno presentato insieme al gruppo consiliare Sinistra Unita per Montale una mozione sul comportamento del presidente del Consiglio Comunale di Montale – chiedendone le dimissioni.

“Per la prima volta in quasi 70 anni il Consiglio Comunale – spiegano in un volantino diffuso su facebook – è stato convocato prima che si tenesse la Conferenza dei Capigruppo così da impedire la presentazione di interpellanze e mozioni da poter discutere nel consiglio comunale del 27 ottobre (forse) perché le interpellanze e le mozioni infastidiscono e disturbano questa Giunta ed il Presidente del Consiglio”.

“Per tale arroganza ed abuso di potere, ed anche per l’incapacità dimostrata dal prof. Pierucci nel gestire il Consiglio Comunale – continua la nota – nonché per la sua sudditanza verso il Sindaco e la Giunta in spregio al ruolo di garante di tutti i gruppi consiliari, se ne chiedono le dimissioni immediate”.

C’è quindi l’invito rivolto ai cittadini:

“Cittadini Montalesi, sappiate che siete amministrati da un gruppo di persone che uccide la Democrazia e che niente hanno di democratico se non la sigla del partito a cui appartengono. Prendetene atto !”.

Questo il testo della mozione:

Il Consiglio Comunale di Montale

Premesso:

che ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 lo Statuto cittadino, approvato con deliberazione consiliare n 104 del 17/11/2010 il Consiglio Comunale ha istituito la figura del Presidente del consiglio comunale;

che ai sensi Art. 21 dello Statuto “..La Conferenza dei Capigruppo è l`organo consultivo del Presidente del consiglio o del Sindaco nella funzione di Presidente del consiglio e concorre alla programmazione dei lavori del Consiglio comunale. Essa è composta dal Presidente del Consiglio o dal Sindaco nella funzione di Presidente del consiglio , che la presiede e dai Capigruppo consiliari o Consiglieri da loro delegati;

che ai sensi dell’articolo 10 punto 9) del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale “Nell’esercizio delle sue funzioni il Presidente si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri”;

che ai sensi dell’articolo 10 punto 11) del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale “Il Presidente vigila sulla corretta comunicazione delle attività del Consiglio comunale, assicurando una adeguata e preventiva informazione ai Gruppi Consiliari e ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio”;

che ai sensi dell’articolo 18 comma 2 dello Statuto il Presidente “nel rispetto dell’imparzialità e neutralità delle sue funzioni assicura, per mezzo della Conferenza dei Capigruppo, il raccordo con la Giunta ed i Gruppi Consiliari”;

Ferdinando Betti, Sindaco di Montale
Ferdinando Betti, Sindaco di Montale

che per giurisprudenza (per tutte Consiglio di Stato n. 6838 del 20 ottobre 2004) e dottrina costante “una delle funzioni essenziali del presidente del Consiglio comunale è quella di rivestire un ruolo di garanzia per tutte le parti politiche presenti nel Consiglio stesso..” e il Presidente” una volta eletto assume un ruolo istituzionale e considerato quale “primus inter partes” fra i consiglieri comunali e, in tale veste, deve garantire l’unitarietà di direzione e di coordinamento dell’attività del consiglio comunale” (cfr. G Arezzo di Trifiletti) al Presidente del consiglio comunale inoltre “spettano tutti i poteri per garantire l’effettività dei diritti dei consiglieri, nonché il corretto svolgersi dei lavori del consiglio stesso; Il consiglio comunale, infatti, è il luogo nel quale, anche grazie all’ampliamento del diritto di accesso agli atti ed alla documentazione amministrativa operato dalla giurisprudenza, i consiglieri possono esercitare le prerogative loro riconosciute dall’ordinamento, ossia far valere il diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta all’esame consiliare, chiedere la convocazione del consiglio, presentare interrogazioni, interpellanze e mozioni secondo quanto previsto dall’art. 42, commi 1 e 2 del D.Lgs. 18/8/2000 n. 267…. , la funzione del presidente del consiglio comunale è strumentale non già all’attuazione di un indirizzo politico della compagine che ne ha determinato l’elezione” (cfr. R. Nobile), infine ma non da ultimo “nei rapporti interorganici con le autorità di governo dell’ente è imprescindibile che il presidente del consiglio (provinciale o comunale), quale figura neutra e di garanzia, risulti portatore di una rappresentatività istituzionale, ovvero dell’intero consiglio che lo ha eletto, e quindi tanto della maggioranza quanto della minoranza, venendo in considerazione l’organo consiliare nel suo complesso e non le sue espressioni politiche “interne” (ex multis: Cons. Stato 25/11/1999 n. 1983; Cons. Stato 6 giugno 2002 n. 3187; Tar Puglia 4 novembre 2002, n. 4719).

che il Presidente del Consiglio deve operare in modo imparziale a garanzia di tutto il Consiglio e non della sola parte che l’ha designato” (cfr. Consiglio di Stato 25 novembre 1999, n. 1983) e che “la funzione del presidente del Consiglio comunale, pertanto, non è strumentale all’attuazione di un determinato indirizzo politico, bensì al corretto funzionamento dell’istituzione in quanto tale; essa è, quindi, neutrale. Né il contenuto della funzione muta per il fatto che il presidente sia eletto dall’assemblea, dovendo egli sempre operare in un ambito estraneo alla politica di parte. Egli è titolare di una funzione di direzione e garanzia che comporta l’uso dei poteri attribuiti non già per fini propri ma per tutelare diritti e prerogative di terzi. (cfr. Tar Sicilia – Catania 18 luglio 2006 n. 1181).”

Considerato

che come contestato dai consiglieri di minoranza nella richiesta di dimissioni presentata ed assunta al protocollo dell’Ente, il Presidente del consiglio comunale si è reso protagonista di comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che deve rivestire nell’assemblea consiliare, evitando in più occasioni di intervenire a difesa e a garanzia della dignità del consiglio comunale in particolare dei singoli consiglieri di minoranza

che venendo meno alla funzione del Presidente del Consiglio Comunale ha posto in essere atti e comportamenti strumentale all’attuazione di un determinato indirizzo politico/programmatico della maggioranza

Che il Tuel all’art. 39 stabilisce che al Presidente del consiglio sono attribuiti i poteri di convocazione e direzione dei lavori e delle attività del consiglio e il compito di assicurare adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al consiglio

Che il Presidente ha il compito di garantire il corretto svolgimento dei lavori del Consiglio ponendosi in una posizione di primus inter pares fra i consiglieri comunali al fine di dirigere e coordinare il lavoro degli altri componenti del collegio. Il suo, pertanto, è un ruolo istituzionale dovendosi svolgere in completa autonomia, non solo dai partiti politici e dai gruppi consiliari ma anche e soprattutto, dal sindaco e dalla giunta.

Che il nostro Statuto agli artt. 17 e 18 disciplina e conferma quanto previsto dal Tuel

Rilevato

Che più volte il Presidente del Consiglio Comunale in carica ha disatteso quanto previsto dalle norme e dal codice etico di comportamento di cui si cita quanto riportato nel Codice europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali :

“Articolo 4 – Primato della legge dell’interesse generale: Gli eletti seggono in virtù della legge e debbono in qualunque momento agire conformemente ad essa. Nell’esercizio delle sue funzioni, l’eletto persegue l’interesse generale e non esclusivamente il proprio interesse personale diretto o indiretto, o l’interesse particolare di persone o di gruppi di persone allo scopo di ottenere un interesse personale diretto o indiretto”

Ritenuto

che il comportamento dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale sia non conforme ai compiti istituzionali, all’imparzialità della funzione e agli obblighi di garanzia dei diritti e delle prerogative dei componenti l’assise cittadina in specie:

Sinistra Unita per Montale
Sinistra Unita per Montale

venendo meno alla funzione del Presidente del Consiglio Comunale ha posto in essere atti e comportamenti strumentali alla emarginazione della minoranza non procedendo alla convocazione della Conferenza dei Capigruppo prima della convocazione del Consiglio Comunale del 27 ottobre, non rispettando quanto previsto dagli artt. 21 e 18 dello Statuto cittadino e degli articoli 47 comma 4 e 35 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

che questa scelta, illegittima, di non riunire la conferenza dei capogruppo, insieme a quella di inviare gli avvisi di convocazione del Consiglio Comunale del 27 ottobre in data 15 ottobre, ben 12 giorni prima dello svolgimento dello stesso, ha di fatto impedito alle opposizioni la possibilità di presentare interpellanze e mozioni da discutere in quel Consiglio Comunale

che, in presenza di una mozione presentata da un Gruppo Consiliare di opposizione, approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 16 luglio 2014, che impegnava il Presidente del Consiglio Comunale ad organizzare entro il mese di settembre un Consiglio Comunale aperto avente come tema il lavoro e la crisi economica, ad oggi non risulta alcuna convocazione per detto Consiglio aperto pur essendo trascorsi oltre tre mesi

nel Consiglio Comunale del 26 settembre 2014 alla contestazione da parte delle minoranze in merito al lungo periodo di tempo intercorso con il precedente Consiglio e gli eccessivi punti all’O.D.G., il Presidente dimostrando parzialità e totale mancanza di terzietà e indipendenza dall’esecutivo, rispondeva affermando di dover sentire il Sindaco e gli Assessori prima di convocare il Consiglio così manifestando la propria sudditanza verso la Giunta ed il Sindaco;

la conduzione dei Consigli Comunali fin qui tenuti è stata lesiva della par condicio in quanto, sistematicamente, il tempo concesso al Sindaco ed agli Assessori è stato notevolmente superiore rispetto ai cinque minuti previsti dal Regolamento, arrivando spesso ai 15/18 minuti, contrariamente a quanto invece concesso alle minoranze che si sono viste togliere la parola appena raggiunto il tempo previsto dal Regolamento;

IMPEGNA

Il presidente in carica a rassegnare le proprie dimissioni per manifesta violazione delle norme di legge e del comportamento etico che dovrebbe essere proprio di ciascun cittadino ma ancor di più di ogni rappresentante istituzionale.

I Consiglieri
Gianna Risaliti, Dino Polvani, Alberto Fedi, Martina Bruni, Lara Bilenchi

Un volantino
Un volantino

Intanto il gruppo consiliare Centrodestra unito per Montale ha presentato all’indirizzo del presidente Tiziano Pierucci e del sindaco Ferdinando Betti anche una interpellanza sul ruolo e la funzione della Conferenza dei Capigruppo per sapere in particolare:

  • a) in che cosa e come, la Conferenza dei Capogruppo, “concorre alla programmazione dei lavori del Consiglio Comunale”
  • b) i motivi per cui l’Avviso di convocazione del Consiglio Comunale è stato inviato ai Consiglieri Comunali ben dodici (12) giorni prima dell’adunanza ordinaria del Consiglio Comunale, invece degli abituali 5/6 giorni, come fatto per i precedenti Consigli Comunali
  • c) i motivi per cui, in contrasto con le disposizioni regolamentari sopra riportate e al corretto metodo adottato in passato, è stato scelto di riunire la Conferenza dei Capogruppo successivamente all’invio dell’avviso di convocazione del Consiglio ai Consiglieri.

Vedi anche: http://sinistraunitapermontale.wordpress.com/comunicati/

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One thought on “MONTALE. IN MASSA CONTRO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PIERUCCI

  1. COMUNICATO

    Prendiamo atto con stupore del comunicato inoltrato dal capogruppo Montale Democratica pubblicato su ‘La Nazione’ in data odierna, che bolla come irricevibili le legittime proteste delle opposizioni relativamente all’infrazione della consuetudine che dura da oltre settant’anni sulla convocazione della conferenza dei capigruppo, espressione in questo paese del rispetto della democrazia per la prima volta infranto.
    Ricordiamo alla capigruppo che in democrazia nessuna critica dovrebbe essere irricevibile; in secondo luogo la stessa dovrebbe chiarire a se stessa o al proprio gruppo la differenza che sussiste fra attacco personale e legittima opposizione politica.
    Che significa che il presidente del consiglio e’ stato attaccato ‘personalmente’? Quando? In che occasioni?
    Esiste una differenza sostanziale fra legittima opposizione politica e attacco personale che non è mai stata travalicata. E forse non è polemica dire che certe frasi ricordano pericolosamente un certo Berlusconi della prima ora, che cercava di distogliere l’attenzione dalle vere problematiche cercando di passare per eterna vittima sacrificale. Il ‘ce l’hanno con noi’ non regge e lo bolliamo come strumentale.
    Qui c’è in gioco il rispetto della democrazia che è stata evidentemente violata nonostante ci si continui ad arrampicare sugli specchi.
    IN OLTRE SETTANT’ANNI UNA COSA DEL GENERE NON ERA MAI SUCCESSA. Avevano sbagliato ad applicare il regolamento non solo il presidentessa consiglio della scorsa legislatura ma anche tutti i sindaci precedenti?
    Se così sta la questione si abbia il coraggio di dirlo. In quanto alla questione dell’unione dei servizi fra agliana e Montale ci teniamo in modo particolare a rassicurare la capigruppo: non solo abbiamo intenzione di parlarne ma anche di vigilare su ciò che verrà fatto visto che l’accordo al momento e’ stato un accordo di vertice nel quale non sono state coinvolte n’è le opposizioni ne tantomeno i cittadini.

    Sinistra Unita per Montale

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