L’importante “presidio” è stato collocato simbolicamente di fronte ad un centro culturale
MONTALE. [a.b.] È stata inaugurata stamani nel giardino del nuovo Centro Culturale Nerucci una panchina arcobaleno, simbolo della lotta all’omofobia.
Alla cerimonia hanno preso parte Guido Del Fante dell’Arcigay Asterisc* Prato Pistoia, Bruno Leka dell’associazione inOltre e Nicola Mainardi in rappresentanza del Coro LGBTQ Komos di Bologna.
L’Amministrazione di Montale (rappresentata da Agnese Pippolini, Chiara Mainardi, dal vicesindaco Emanuele Logli) , nel mese del Pride, ha voluto in tal modo esprimere vicinanza e solidarietà a tutta la Comunità LGBTQ+ e condannare con forza ogni forma di discriminazione e di violenza fondati sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
Hanno presenziato tra gli altri anche Tiziano Pierucci, Sandra Neri, Barbara Innocenti, l’Associazione Auser di Montale
Un simbolo che rappresenta la comunità e il territorio: aperto, libero e accogliente.
“Un luogo di presidio importante – scrive Del Fante — perchè i simboli servono proprio a questo. Un territorio dove adesso le persone sanno di non essere sole. La data scelta è anch’essa un simbolo ed un segnale importante.
53 anni fa, nella notte del 27 giugno 1969 cominciarono i moti di Stonewall con scontri tra polizia e persone lgbtq+. Da allora il movimento è cresciuto, si è evoluto, rafforzato ed è diventato una comunità capace di parlare a tutte e a tutti, per non far sentire più nessuno solo. Fu Sylvia Rivera, attivista transgender che lanciando un tacco contro le forze di polizia, gesto proprio ricordato oggi da Nicola Mainardi, a dare il via al movimento di protesta..”.
“È stato emozionante sentire le parole, il canto, il gesto e il racconto di Nicola. Un momento di emozione — ha aggiunto Del Fante — che ho fatto mio. Il luogo scelto per l’installazione della panchina, davanti ad una scuola è anch’esso un forte simbolo che accompagnerà le insegnanti e gli insegnanti in un percorso di informazione, spiegazione e racconto alle future generazioni. Le associazioni e le istituzioni ci sono. Non sentitevi soli e non pensate di essere sbagliati. Siamo bellissimi nelle nostre diversità”.