MONTALE: «INCENERITORE, IL SINDACO ABBIA IL CORAGGIO DI DIRE (TUTTA) LA VERITÀ»

L’inceneritore di Montale
L’inceneritore di Montale

MONTALE. Le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Ferdinando Betti sulla stampa in data 5 luglio 2015 a proposito della sentenza del Tar che permette alla Ladurner (società che gestisce l’impianto di incenerimento di Montale) di considerare come parametro di potenza il “carico termico” indipendentemente dalla quantità di rifiuti inceneriti, non possono che stupire, soprattutto dopo quanto emerso nel corso del Consiglio comunale del 29 giugno.

Durante tale seduta è venuto alla luce infatti che lo stesso Sindaco, senza opporre nessuna osservazione, aveva approvato nei mesi precedenti la Relazione sulla Gestione Del Bilancio 2014, contenente anche la richiesta della Ladurner srl relativamente al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e specificatamente sulla possibilità (ai sensi dello “Sblocca Italia”) che la potenzialità dell’impianto potesse essere riferita alla sua capacità termica e non ponderale, già oggetto di ricorso al Tar.

In poche parole, la Ladurner, appoggiandosi sul decreto “inceneritorista” emesso dal Governo Renzi, chiedeva di superare il vincolo fino ad adesso esistente dello smaltimento di un massimo di 150 t/giornaliere.

Dopo le varie prese di posizione pubbliche sulla sentenza del Tar, pronunciata, essenzialmente sulla base della “legittimità” che tale richiesta ha assunto dopo l’approvazione dello “Sblocca Italia”, è stata la volta oggi delle esternazioni del Sindaco di Montale che non possono – ripetiamo – che stupire fortemente: il Sindaco infatti, dopo aver “sottovalutato” l’impatto che tale modifica avrà (“l’aumento sarà minimo, al massimo del 10%, 4 o 5mila tonnellate”), ha affermato la sua “assoluta contrarietà” – sua e della sua Giunta – all’ampliamento dell’impianto”, così come previsto nel progetto bloccato nel 2007.

Ferdinando Betti
Ferdinando Betti

Ci permettiamo di ricordare al Sindaco – in primo luogo – che la né la richiesta della Ladurner né la sentenza del Tar hanno, a questo stadio, a che fare con un “progetto di ampliamento dell’impianto”, ma che si tratta invece di permettere all’inceneritore di bruciare ancora più rifiuti sulla base delle strutture esistenti.

Quel che ci chiediamo allora è questo: appurato che il Sindaco è contro, a quanto dice, il progetto di ampliamento del 2007, che ne pensa invece delle conseguenze che avrà sul nostro paese – già ampiamente ‘ in ginocchio’ dal punto di vista dell’inquinamento – questa sentenza e, in generale, lo Sblocca Italia?

Non è d’accordo? Ma allora lo dica chiaramente, e senza troppi giri di parole! E se non è d’accordo, perché ha approvato, senza fare una benché minima osservazione, la relazione al bilancio che andava nella stessa direzione?

Si tratta – e questo ormai è evidente – dell’ennesimo tentativo di gettare fumo negli occhi ai cittadini. Dopo le vicende legate alla convenzione, dopo la rimodulazione del mutuo, questo episodio è l’ennesimo che prova come questa amministrazione, questa giunta, sia fortemente e convintamente inceneritorista.

Non bastano le parole: sono i fatti che contano. E i fatti – purtroppo – a questo punto parlano chiaro.
Sinistra unita per Montale continuerà a battersi in nome della salute dei cittadini.

Dalla parte della cittadinanza. Sempre.

Sinistra Unita per Montale

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