MONTALE. SPUNTANO I VERBALI DELLA DISCARICA DEL CIS

Ferdinando Betti
Ferdinando Betti

MONTALE-PIANA. [a. r.] Avevamo già parlato delle continue omissioni e reticenze che si presentano sull’incredibile vicenda della discarica di ceneri dell’inceneritore che, alla luce degli atti, sembra essere estesa non solo entro il recinto dell’impianto stesso, ma anche nella più ampia area industriale di via Croce Rossa.

I verbali della conferenza dei servizi sono davvero imbarazzanti: da essi si capisce che la Regione Toscana (Ufficio Tutela Acqua e Territorio) non partecipa – e mai ha partecipato – alle sessioni di conferenza e che, diversamente, Arpat raddoppia le figure dei partecipanti, con niente meno che due dirigenti (al dott. Coppi si affianca il dirigente professional dott. Carlo Rossetti – e scusate la potenza di fuoco impiegata). A cosa sarà dovuta tanta premura se, come rassicura il dirigente del Cis, ing. Marchiani, i “materiali eterogenei di riporto… non si riferiscono a ceneri e scorie”?

Sorprendente la presenza del tecnico della Provincia Luca Gentilini, anche se l’Ente ormai è poco più che un “guscio di cicala” vuoto e, oggi, ancor più svuotato: anche questa circostanza apre ad alcune riflessioni sull’effettiva volontà politica di conoscere e arrivare a qualcosa, indagando sulla vicenda della discarica di ceneri sempre negata dagli uomini del Cis.

Ceneri imbiancate a calce sotto l'inceneritore di Montale
Ceneri imbiancate a calce sotto l’inceneritore di Montale

Comunque, sulla vicenda si procede au rallenty: alla data del 23 giugno, l’Usl 3 contesta al Comune di Montale e al Cis una serie di inadempienze che avrebbero dato impulso alla caratterizzazione di materiali che, come ebbe a dire la Sindaca Ciampolini, nessuno sa ancora dire (lo disse in consiglio comunale nel maggio 2013) di cosa si tratti precisamente (a oltre due anni dalla denuncia del comitato antinceneritore).

La Presidente del Comitato, Paola Gelli si dichiara indignata per il comportamento spudoratamente elusivo del Sindaco Betti che, fin nella progettazione del suo programma elettorale, non disdegnava di presentarsi vicino alle ragioni dei cittadini e, soprattutto alla tutela della loro salute, minacciata da anni di polveri fini, diossine e, oggi, sembra, anche dalle ceneri sepolte nell’area di confine con l’ignaro Comune di Agliana.

La lettura dei verbali è davvero preoccupante per come dimostra anche l’atteggiamento di marcata recriminazione e “velata protesta” della dirigente dell’Usl 3, dott.ssa Lidia Marino Merlo, volta a denunciare per l’inerzia tenuta dal Comune nel riscontro di atti e documenti tecnici, giacenti con formali richieste scritte nei verbali da oltre sei mesi.

Comunque dagli atti si evidenzia che la questione “discarica” si complica: a causa della segnalazione della più ampia porzione presente all’esterno dell’impianto e ancora ignorata, anche se probabilmente stoccata e lì giacente sin dal 1988.

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