montecatini. «A QUANDO LA FINE DEI PROCLAMI SULLE TERME?»

13331106_1800728740147625_8421215443263319651_nMONTECATINI. «Con grande indignazione e amarezza assistiamo all’epilogo del principale strumento di sviluppo e di ricchezza del nostro territorio, causato dall’ignavia e dalla sprovvedutezza di una classe politica locale, che ha, negli anni, depauperato questo grande bene, chiamato Terme, portandolo alla rovina e al rischio di fallimento».

Indipendenza civica di Montecatini interviene di nuovo sulla situazione delle Terme ricordando a tutti che su questo argomento a suo tempo ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze e Pistoia e per le competenze del caso alla Corte dei Conti, sezione Toscana.

Sulle terme è dei giorni scorsi anche l’annuncio della presentazione di una interrogazione da parte del consigliere regionale Marco Niccolai (Pd) dove si chiede alla Regione di “attivarsi per raggiungere un riequilibrio finanziario delle società di gestione delle Terme di Montecatini, così come previsto dalle norme nazionali e regionali sul settore”.

Da parte Pd si parla di un effettivo rilancio industriale, commerciale e produttivo delle Terme come principale obiettivo “visti i benefici diretti e indiretti per il territorio della provincia di Pistoia in termini di presenze turistiche, occupazione ed indotto economico”.

«Chi dovrebbe governare la nostra comunità – scrive il gruppo locale di Indipendenza Civica –continua a fare finta di niente, aspettando un “miracolo”, un fiume di soldi che andrebbe a riempire la “voragine”. Una “voragine” fatta da chi? Ecco che esce la faccia vera di questa mediocre classe politica, quella triste dell’omertà politica. Perché comunque sono tutti coinvolti. Un silenzio imbarazzante, su una vicenda che tuttora continua nel percorso distruttivo, proseguendo nell’indebitamento di una Società per Azione interamente a capitale pubblico, grazie anche ad un progetto chiamato “Cantiere Leopoldine” che ormai è compromesso».

Le terme leopoldine
Le terme leopoldine

«La gestione approssimativa, di amministratori unici nominati dalla politica dell’affare, valutati grazie al parametro di affidabilità di chi in quel momento amministrava la città e la Regione e non per competenza e meritocrazia. Un esempio emblematico è il Cantiere Leopoldine, partito grazie ad un amministratore unico che ha attivato il progetto non sapendo il costo completo dell’opera. Solo successivamente verrà detto che il tutto, una volta terminato, avrà un costo di 25 milioni di euro.

«Nel frattempo però l’opera incompiuta, grazie alla grande capacità amministrativa degli amministratori unici che si sono succeduti, ha “bruciato” già circa 18 milioni di euro; soldi che sono pervenuti oltre che dal famoso “mutuo”, anche da investimenti e aumenti di capitale Pubblici, cioè dai cittadini».

«Al Sindaco – continua Indipendenza Civica – chiediamo che fine ha fatto il famoso “protocollo d’intesa” sottoscritto con la Regione Toscana, socio di maggioranza che avrebbe garantito l’apporto di 50 milioni di euro per salvare le “Terme”? A nulla sono valse le proteste dei cittadini, delle categorie economiche, di tutte quelle persone che amano Montecatini Terme. Nessun ascolto di queste voci, considerate avverse e disfattiste. La colpa è di chi c’era prima, recitano questi mediocri politici locali. Siamo arrivati ad oggi, con il principale sistema economico produttivo ormai in “coma”; una città in crisi d’identità gestita in modo superficiale, cercando di coprire il disagio di questa ormai definitiva sconfitta di una “classe politica locale” scadente e inetta, schiava di un “despota politico” che fino ad oggi ha illuso l’intera comunità termale, ogni volta con proclami di ogni genere: rilanci, riaperture, stanziamenti, fino ad oggi, dove grazie a due figure “nominate” si cerca di ripianare attraverso la svendita del bene immobiliare “pubblico” gli errori dei “politici”».

«È per questo, che noi di Indipendenza Civica Gruppo Montecatini Terme, ricordiamo a “tutti” che abbiamo inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze e Pistoia e per le competenze del caso alla Corte dei Conti sezione Toscana, proprio sul caso “Terme di Montecatini”. È un “urlo” disperato di aiuto, fatto da dei cittadini a chi può tutelarci e ristabilire in modo imparziale l’ordine. Vogliamo dire basta al buonismo gratuito di quelle “persone” che continuano a dire “lasciamo stare il passato.. andiamo avanti”. Signori il “vostro” avanti ha ridotto la città alla situazione attuale e pertanto dovete avere la dignità di accettare le “vostre” responsabilità nel tenere gli occhi chiusi per questa situazione drammatica. Dobbiamo avere il coraggio di estirpare questa “gramigna politica” che affonda le sue radici, contaminando ogni opportunità positiva della stessa, perlopiù schiava delle segreterie dei partiti politici. È dovere civico, è rispetto per la città per i nostri figli».

Indipendenza Civica Gruppo Montecatini Terme

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