MONTECATINI. [a.b.] La città termale è nella cosiddetta “tentative list”. È stata la consigliera Beatrice Chelli (alla guida della commissione speciale Unesco istituita dalla amministrazione Bellandi) ad annunciare ieri questa importante novità. Con lei erano presenti oltre al sindaco Giuseppe Bellandi anche la dottoressa Claudia Massi, ricercatrice dell’Università di Firenze, artefice tecnica della procedura di segnalazione della città di Montecatini Terme insieme ad altre città termali europee, come luogo che si intende iscrivere nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
“Da ora – ha spiegato la dottoressa Chelli – inizia la fase 2”. In tale fase verrà predisposta e presentata per ogni singola città termale la documentazione completa che dovrà essere esaminata per l’iscrizione definitiva nella Lista. Montecatini Terme è l’unica città italiana che ha i presupposti per l’inserimento e non a caso fa parte della lista propositiva depositata a Parigi.
Di questo importante traguardo ha parlato anche l’onorevole Edoardo Fanucci che intervenendo telefonicamente durante la conferenza stampa convocata ieri ha elogiato quanto fatto finora dalla Commissione Speciale costituita da consiglieri comunali ma anche da membri esterni (senza gettoni) tra cui ricordiamo oltre a Vittorio Gasparrini e Valerio Tesi, anche Claudia Massi, la ricercatrice della Facoltà di architettura che ha realizzato in toto la parte tecnica della relazione( e la pubblicazione ad essa correlata).
Il Comune di Montecatini Terme – come ricordato – si muove in rapporto di partnership con l’Università di Firenze: (e ciò è reso possibile dall’essere entrambi soggetti pubblici) insieme al Ministero per il Beni e le Attività Culturali, con particolare riferimento alle architette Adele Cesi e Francesca Riccio, risultate determinanti per l’inserimento nella tentative list.
Questo importante traguardo per adesso raggiunto giunge dopo oltre 5 anni di lavoro assiduo coordinato con gli altri partners europei: infatti si tratta di una candidatura molto particolare e interessante: Montecatini sarà Patrimonio dell’Umanità insieme con altre città di altre nazioni e più precisamente con Karlovy Vary (e altre città del “Triangolo della Boemia)della Repubblica Ceca che è anche la capofila del gruppo, Baden Baden e Wiesbaden(Germania), Spa(Belgio), Vichy(Francia) e Bath(regno Unito). Le città, che hanno il logo (registrato) “ The Great Spas of Europe”, saranno legate tra di loro anche da un vincolo di reciproca promozione e questo dà un respiro molto ampio alla candidatura.
La fase 2 prevede che ci siano dei percorsi che coinvolgeranno anche la cittadinanza: infatti dovrà essere opportunamente e gradualmente veicolato il concetto ed il significato di che cosa significhi divenire “Patrimonio dell’Umanità” e la ricaduta molto positiva che ne avrà la città. Saranno coinvolte per questo anche le scuole e seguiranno molte altre iniziative.
“La sfida continua – si legge in un comunicato – e il percorso è ancora lungo, ma la strada giusta è stata imboccata: si tratta di percorrerla con ottimismo e con competenza, certi che il traguardo che raggiungeremo porterà, oltre ad un indubbio prestigio, anche altre ricadute positive, tra le quali possiamo elencare in primis il turismo di qualità che porta lavoro a tutto il comparto. Ma non basta: si svilupperanno infatti enormi potenzialità lavorative per i giovani (e comunque per tutte le persone in cerca di occupazione): la gestione del Sito comporterà l’utilizzo di molto personale con specifiche competenze: un bel serbatoio di posti di lavoro che certamente non potranno che far piacere nel territorio. Ultima notazione a proposito di quest’ultimo: la ricaduta positiva si avvertirà anche in tutto il comprensorio territoriale , ricco di meraviglie, in primis il Parco di Pinocchio e il Padule di Fucecchio. Non ci resta che rimboccarci le maniche e continuare a lavorare”.
I presupposti di Montecatini per essere inserita, come unica città termale italiana, insieme ad altre città europee in questa candidatura transnazionale, sono riportati in seguito:
Già nel primo nucleo settecentesco, voluto da Pietro Leopoldo, si riconoscono gli elementi fondanti del successivo disegno urbano della città termale, cresciuto poi abbastanza razionalmente. La passeggiata di collegamento ai complessi termali – il viale del Tettuccio oggi viale Verdi – diventa subito un segno riconoscibile a livello paesaggistico, quale cono ottico rivolto verso la collina di Montecatini Castello.
Nel Novecento è l’opera di Giulio Bernardini che dà un rinnovato volto alla Montecatini dei Bagni. Questi, maturata un’esperienza durante un viaggio di studio nelle maggiori città termali mitteleuropee, riesce a riprendere l’essenza della ville d’eau allora affermata, con i parchi, gli stabilimenti, le industrie, i loggiati, le botteghe, gli edifici per il gioco e lo svago, i villini etc., per poi riproporla, in modo originale, in un ambiente prettamente toscano.
E ancora con l’intervento di Ugo Giovannozzi, attraverso la “ricucitura” dei complessi termali, la costruzione di edifici satelliti, come quelli industriali o sportivi, e la realizzazione del Tettuccio divenuto emblema della città, Montecatini precisa meglio la sua identità, ulteriormente definita mediante la realizzazione di architetture indispensabili alla comunità, quali il palazzo municipale, opera di Raffaello Brizzi in collaborazione con Luigi Righetti, oppure la stazione ferroviaria, progettata negli anni Trenta da Angiolo Mazzoni, o la piscina delle Panteraie, realizzata negli anni Cinquanta-Settanta su disegno di Pietro Porcinai, il maggiore paesaggista del secolo, autore anche del giardino pensile al Tettuccio, del museo all’aperto dell’Accademia d’Arte Scalabrino e di alcuni giardini, annessi a residenze private e ad alberghi.
La realizzazione della città inizia nel Settecento, ma una sorgente tra le più importanti, il Tettuccio, era conosciuta già dall’antichità. La moderna fortuna delle acque curative tuttavia prende avvio nella seconda metà dell’Ottocento, a seguito di indagini scientifiche sulle proprietà terapeutiche delle singole fonti. Se non si fosse assicurata ai villeggianti una gradevole permanenza in città, ai massimi livelli di confort, in un ambiente elegante, ricco di intrattenimenti e di passeggiate terapeutiche, l’efficacia curativa delle acque non sarebbe forse bastata a rendere grande la Montecatini del Novecento.
Ne scaturisce un quadro che è capace di evidenziare quei caratteri di autenticità e di integrità, ancora oggi presenti, che sono il presupposto per l’inserimento di Montecatini nella World Heritage List, in una candidatura transnazionale Unesco delle maggiori città termali europee.