«Non appena avuta l’ufficialità della fine della procedura di evidenza pubblica, ci siamo attivati per riaprire il dialogo nell’ottica di un intervento pubblico che faccia da garanzia ad una seria partnership con privati di conclamata affidabilità e questa figura non può che essere ricoperta dal Governo”
MONTECATINI, L’esito negativo del bando non ci sorprende. Che non fosse più lo strumento idoneo a risolvere la crisi lo si era capito già alla fine della prima fase di gara, quando un solo soggetto, per di più all’ultimo minuto della proroga, era risultato idoneo a partecipare. Per questo motivo, come Movimento 5 Stelle e Partito Democratico avevamo già allora accelerato il nostro lavoro politico per portare la crisi societaria di Terme sui tavoli ministeriali e dare alla città il cd Piano B.
Attraverso i nostri riferimenti nazionali ed europei siamo riusciti ad aprire un primo dialogo sia con il Mibact che con il Mise arrivando, infine, alla convocazione dell’AU di Terme a Roma per un incontro con lo staff della Viceministra Todde. Pur nel pieno rispetto di una procedura pubblica aperta, nel più assoluto riserbo abbiamo continuato a lavorare per far si che l’intervento governativo fosse possibile.
Anche in questi giorni i tecnici ministeriali sono stati costantemente aggiornati dai nostri referenti. Le nostre Consigliere ed i nostri Consiglieri Regionali, la Senatrice Bottici, l’europarlamentare Bonafe, la senatrice e sottosegretario Caterina Bini, la Senatrice Fedeli ed il Vicepresidente del Parlamento Europeo Castaldo si sono fatti parti attive di questo tentativo, coscienti dell’importanza strategica delle Terme di Montecatini, economicamente parlando ma anche sotto il profilo culturale con l’importante riconoscimento Unesco appena ottenuto.
Dai Ministeri c’è stata, finora, massima disponibilità.
In queste ore di smarrimento e sconforto in città deve essere chiaro che, nelle more di un’Amministrazione Comunale arroccata su un bando senza speranza, in città si è continuato a lavorare ad un percorso che, seppur tortuoso, è una concreta possibilità.
Non appena avuta l’ufficialità della fine della procedura di evidenza pubblica, ci siamo attivati per riaprire il dialogo nell’ottica di un intervento pubblico che faccia da garanzia ad una seria partnership con privati di conclamata affidabilità e questa figura non può che essere ricoperta dal Governo.
Siamo convinti che questa sia l’unica strada per far collimere la necessità liquidatoria della Società con l’interesse collettivo della città di non perdere questo simbolo e volano economico.
Arriverà presto il tempo anche delle valutazioni politiche sull’atteggiamento e sulle dichiarazioni del Sindaco ma in questo momento siamo pienamente concentrati a colmare il suo enorme vuoto con un lavoro puntuale che evidentemente non è in grado di fare.
Simone Magnani – Capogruppo M5S Montecatini T.
Helga Bracali – Capogruppo PD Montecatini T