MONTECATINI. Oltre cento persone hanno partecipato domenica scorsa alla cerimonia di inaugurazione e intitolazione del campo sportivo sussidiario (in sintetico) all’indimenticato Amos Mariani, il primo calciatore di Montecatini ad aver indossato una maglia di serie A. Una cerimonia toccante, iniziata con il minuto di raccoglimento chiesto dal sindaco Bellandi per la scomparsa di Simone Panichi, proseguita con le lacrime e la commozione del figlio Paolo e dello stesso primo cittadino Bellandi, che ha rotto il ghiaccio leggendo l’articolo del “maestro” Roberto Grazzini, il primo giornalista ad aver creduto nell’idea di una struttura sportiva dedicata a Amos.
“Uno dei figli illustri di una Montecatini che comincia a perdere i suoi connotati e ancora non ne trova di nuovi, merita di essere ricordato con un segno tangibile. Un simbolo ad imperitura memoria di quali fossero i valori e lo spirito di un personaggio che era un’istituzione per il suo passato e per quello aveva saputo trasmettere da allenatore e uomo di calcio a tutto tondo – scrisse la penna di Grazzini nel lontano 2007, quando Mariani ci lasciò – Amos e il calcio erano una cosa sola. Un calcio d’altri tempi, vissuto con sentimenti più genuini e spontanei di quelli a cui ci hanno abituato le cronache, dentro e fuori i campi, di un sport che è diventato un’industria. E allora il bel gesto, ma forse sarebbe meglio scrivere l’atto dovuto, potrebbe arrivare dal Comune con l’intitolazione del sussidiario del Mariotti ad Amos Mariani…”.
Il Comune ha ascoltato, recepito e fatto la sua parte, anche grazie al lavoro di Stefano Pucci, ex assessore che ha voluto fortemente il campo in sintetico, realizzato da pochi mesi, sul quale si sono già allenate nazionali giovanili e formazioni di Lega Pro.
“Se penso che qua era tutto fango e polvere e oggi abbiamo un campo di eccellenza come questo c’è solo da esserne fieri – ha detto Pucci – ma quello che più mi preme è ricordare oggi la figura di Amos, l’uomo che segnò a Wembley uno storico gol con la maglia dell’Italia (era il 6 maggio 1959) e che ha fatto la storia per decenni anche da allenatore”.
Non a caso per lui stamani sono arrivati con piacere allo stadio ex calciatori e addetti ai lavori come Aquilino Bonfanti, Giuseppe Fagni, Alfio Moroni, Romano Pazzini (il padre di Giampaolo), Orlando Biagi, Francesco Vettori, il dottor Tacito Burchi, Guglielmo Magrini, Roberto Pinochi, Giovanni De Min, Marco Finizzola, il mister Bruno Bolchi, Riccardo Monti, Sergio Buralli, Mauro Ferrali, e anche campioni di basket come Massimo Masini, il fisoterapista della nazionale Antonio Pagni, oltre alla giunta al completo, col vice sindaco Rucco e gli assessori Bracali, Galluzzi e Magnani. Momento di gioia anche per l’onorevole Edoardo Fanucci, che con il figlio ha scoperto la targa in memoria di Amos, ricevendo gli applausi della platea nel momento clou della celebrazione.
Tutti montecatinesi doc riuniti per una giornata speciale. Proprio come Paolo Mariani che ha preso la parola prima della benedizione da parte di Don Pietro e della foto di gruppo con tutti i partecipanti sul campo in sintetico. “Un’emozione fortissima per me – ha detto il figlio di Amos – ma anche un po’ di tristezza. Mio padre, proprio come leggo su questa targa, diceva sempre di inseguire il proprio sogno con passione. Come lui segnò a Wembley un gol celebre, anche l’amministrazione comunale oggi ha fatto altrettanto intitolando il campo a mio padre. Grazie di cuore a tutti, anche a chi come i suoi amici Alvaro Biagini e Carlo Galli non sono potuti arrivare perché lontani”. La giornata è poi proseguita con la festa per la raggiunta serie D da parte del Montecatini calcio.
[comune di montecatini]