MONTECATINI-LEGA NORD, MOZIONE CONTRO INDOTTRINAMENTI LOBBISTICI

Gender
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MONTECATINI. Visto il buon esito avuto nel Comune di Arezzo (a guida Centrodestra), la Lega Nord invita i consiglieri comunali di Montecatini Terme a presentare anche nella città termale la seguente mozione, per tutelare i nostri figli da indottrinamenti lobbistici.

MOZIONE: “EDUCAZIONE SESSUALE E CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DELLA TEORIA GENDER NELLE SCUOLE di MONTECATINI TERME”

PREMESSO CHE:

  • – le norme e i trattati del diritto internazionale sanciscono in modo chiaro e inequivocabile il diritto di priorità da parte dei genitori nella scelta del genere di istruzione ed educazione da impartire ai propri figli, anche a seconda delle loro convinzioni filosofiche e religiose;
  • – tale principio è sancito da importanti fonti legislative quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (articolo 26, terzo comma), la Convenzione Europea sulla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (articolo 2), la Convenzione UNICEF sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (articolo 14);
  • – il suddetto principio è inoltre garantito, tutelato ed esplicitato dalla Costituzione della Repubblica Italiana all’articolo 30, che recita “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”.

CONSIDERATO CHE:

  • – le linee di indirizzo del MIUR sulla partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa del 2012, il Patto di corresponsabilità educativa del 1997 (“la scuola deve programmare e condividere con gli studenti e con le famiglie
  • il percorso educativo da seguire”) e il Regolamento dell’autonomia del 1999 esplicitano che le istituzioni scolastiche devono rispettare la libertà di scelta educativa dei genitori;
  • – gli istituti scolastici dispongono di un Piano Offerta Formativa, in cui viene definitiva la progettazione educativa, necessariamente basata anche sulle proposte delle associazioni dei genitori;
  • – il protocollo del MIUR n. 4321 del 6/07/2015 definisce che il POF è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche che viene elaborato dal collegio dei docenti e approvato dal Consiglio di Istituto e che, ai fini della predisposizione del Piano, il dirigente scolastico deve promuovere i necessari rapporti con tutti gli stakeholder e tenere conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;
  • – il “Patto di corresponsabilità educativa”, istituito dal D.P.R. 235/2007 per le scuole secondarie di primo e secondo grado, offre agli insegnanti, ai ragazzi e alle loro famiglie, un’occasione di confronto responsabile, di accordo partecipato, di condivisione di metodologie e obiettivi fondanti la vita comunitaria in ambiente scolastico.

RITENUTO CHE:

  • – negli ultimi anni è venuta ad affermarsi la pericolosa tendenza di molti istituti scolastici all’utilizzo di progetti di educazione sessuale che prevedono l’insegnamento della cosiddetta “teoria del gender”, nella quale l’educazione all’affettività ha la tendenza a diventare sinonimo di un’educazione alla genitorialità, priva di riferimenti etici e morali, fin dall’età infantile;
  • – convinzioni fallaci vorrebbero equiparare qualsiasi forma di unione e di famiglia, giustificando e normalizzando qualsiasi comportamento sessuale;
  • – nel materiale informativo favorevole alla teoria gender la famiglia composta da una donna e da un uomo è vista spesso come uno stereotipo da superare;
  • – il paradigma della teoria gender vorrebbe che il sesso biologico fosse slegato completamente dal genere, in modo tale che ognuno si senta libero di scegliere il proprio, sostituendo il concetto di identità sessuale con quello di identità di genere, un dato mutevole e fluido in balia del desiderio e del sentimento della persona;
  • – stando a questa teoria non si nasce maschio o femmina per questioni genetiche, ma si diventa uomo o donna (o nessuno dei due) in base a fattori esclusivamente culturali;
  • – scindere il dato biologico da quello psicologico non soltanto non è possibile ma rappresenta anche un pericolo concreto per il corretto sviluppo del bambino, creando incertezze e confusioni.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI MONTECATINI TERME IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE

  • – a diffondere ai cittadini, attraverso i canali informativi istituzionali del Comune, le informazioni sugli effetti negativi che l’introduzione della teoria gender avrebbe sulla formazione di bambini e ragazzi;
  • – ad intervenire nelle scuole di competenza del Comune di Montecatini Terme affinché:
  1. si faccia in modo che la teoria gender non venga introdotta negli istituti scolastici;
  2. vengano sensibilizzati gli organi scolastici preposti, affinché non sia introdotto o venga ritirato dalle scuole il materiale didattico informativo che promuove la teoria del gender;
  3. si rispetti il ruolo predominante di genitori nell’educazione all’affettività degli figli, in ottemperanza al diritto internazionale e alla Costituzione repubblicana;
  4. ci sia un effettivo coinvolgimento dei genitori e delle famiglie nelle strategie e nei programmi educativi delle scuole.

[francesco bentivegna – lega nord]

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