MONTECATINI. Non è solo la grande crisi che stiamo attraversando, ma ne sono causa anche scelte sbagliate o, meglio, mai fatte, di quest’amministrazione. Più di trenta attività ubicate intorno a Corso Roma sono chiuse. La desolazione e il degrado dilagano.
Ma quello che meno si può accettare è l’arrivo delle cineserie a risollevare la zona. Un piano di lucida follia per affossare definitivamente il Corso?
E certo non sono nemmeno i mercatini di “svuota cantine” e le porchettate ad attirare gli investimenti di imprenditori di qualità e riportare gente.
In Corso Roma, come in altre vie cittadine, esiste un senso diffuso del degrado cui un arredo urbano disattento e trasandato contribuisce. Non si tratta di situazioni, o non solo almeno, in cui il degrado è evidente e ben visibile, come ad esempio un edificio fatiscente, una discarica in un parco cittadino o simili.
Si tratta piuttosto di piccole situazioni che sommandosi danno appunto quel senso di disordine e sciatteria: un palo storto, una panchina completamente rovinata, un marciapiede sconnesso e pieno di borraccina scansato dai passanti per timore di scivolare, un lampione spento, un cestino dei rifiuti ricolmo, negozi sfitti chiusi, con reti di plastica arancioni o fogli di giornale.
Queste situazioni possono capitare in ogni città ma nel ripetersi, in pochi metri di una strada, danno quel senso di degrado di cui spesso è vittima Montecatini.
L’immagine data al turista è vergognosa: gli amministratori comunali non girano per la città? Nessuno di loro ha notato l’incuria? Crediamo che il Sindaco dovrebbe adoperarsi per non abbandonare a se stesso il quartiere con i suoi abitanti e commercianti, facendosi promotore di un intervento immediato. Agire si può, le proposte non mancano. A cominciare dalla responsabilizzazione dei proprietari, che, come suggerito da un commerciante della zona, potrebbero coprire le vetrine dei negozi sfitti con teloni raffiguranti un’immagine storica di Montecatini.
Se per alcuni progetti servono tempo e risorse, per altri bastano pochi spiccioli e pochi giorni. Una vecchia fonte dell’acqua scrostata e trasformata in orinatoio, è un’immagine decadente che poco si intona ai ricordi che raccontano un grande passato. Sono tanti, in questo Corso, gli esempi di una Montecatini che non piace, disordinata e non curata.
Esempi grandi ed esempi piccoli, come un’aiuola cresciuta troppo cui basterebbe una semplice sforbiciata. Un tubo dell’innaffiamento divelto e lasciato in un’aiuola. Un intervento banale che però, spesso, tarda ad arrivare.
La “Montecatini che vorrei” non ha palazzi decadenti, aiuole non curate, muri carichi di graffiti o strade piene di buche. La stagione è alle porte, i primi turisti già in giro, ma di iniziare a sistemare nessun segno. I soldi della tassa di soggiorno come sono stati spesi? È questa la cartolina che Montecatini vuole dare ai turisti? Con quale faccia vuole pretendere la tassa di soggiorno da un paese il cui centro è ridotto così?
L’amministrazione è solo capace di chiedere tasse ai proprietari delle abitazioni. Che fine hanno fatto i soldi dell’Imu? Nei mesi invernali che si è fatto? Si è dormito? Dov’è il reinvestimento dei soldi sul territorio? Il Sindaco vuole forse veder chiudere qualche altra attività commerciale dopo le numerose già cessate, anche le storiche, esistenti da una vita?
Montecatini, svegliati!
Ilaria Michelucci
Fratelli d’Italia-An