MONTECATINI. Giunti a 4 mesi dalle elezioni comunali qualche cittadino si sta cominciando a chiedere quali siano i programmi elettorali e quali siano gli schieramenti in campo.
Sulla prima questione, l’unica cosa, peraltro ineducata, che mi viene da dire è: basta minchiate.
Per minchiate intendo quelle enciclopedie a fascicoli piene di cose immaginifiche e impossibili da realizzare che poi vengono schiaffate anche sui manifesti, i pieghevoli e ripetute inutilmente in tutti i consessi elettorali.
La gioia per i tipografi, i grafici, chi guadagna lavorando in campagna elettorale, una tragedia per chi si propone di fare tutte quelle cose in tempi improbabili, una totale presa per i fondelli per i cittadini. Anche perché pur dotato delle migliori capacità personali ed affiancato dalla più brillante della giunte comunali, dopo tre mesi dall’insediamento cambiano due leggi su temi sensibili alla tua attività quotidiana, l’economia si pianta di brutto e te (Sindaco) resti con le tue belle promesse in mano senza saper che fare.
Quindi come agire?
Intanto tenere i toni sotto controllo.
In linea di banale ragionamento politico, il Centrodestra rispetto allo sfascio del Pd e dei suoi accoliti civici è vincente se non fa errori marchiani in campagna elettorale, con temi demenziali, candidature apocalittiche, logiche che hanno già fatto disastri nel recente passato.
Non cercare lo scontro.
Parlare alla città. Mirare ad unire e non a dividere.
Mandare un messaggio sereno, confortante, sicuro, non sbruffone, non arrogante. Mescolare la freschezza e l’esperienza, la cordialità e la capacità, sempre con la mano tesa verso la città nelle sue articolate forme e bisogni.
Il decoro nei suoi vari aspetti, il tema della sicurezza facendo in modo puntuale quello che un Comune deve fare per la vigilanza sul territorio ed i controlli amministrativi, senza pensare che l’assessore alla Polizia Municipale sia un incrocio fra Rambo, il capitano Ultimo e il capo dei servizi segreti, un impulso positivo all’economia cittadina senza promettere la neve a ferragosto, la riorganizzazione della macchina pubblica che è stata devastata da 10 anni di Pd e non fornisce risposte adeguate ai cittadini e agli imprenditori, una riflessione puntuale sulla tassazione esosa con la volontà di ridurla, la qualità delle strutture sportive da riportare a decenza come volano turistico e momento sociale (non social) di relazione umana per giovani e meno giovani, l’uscita dall’empasse termale rammentando che si è soci di minoranza e non padroni, la gestione dei denari pubblici col buonsenso del padre di famiglia e non per creare clientele o mettere in pista iniziative dichiaratamente inutili, sono alcuni temi che la prossima amministrazione dovrà affrontare.
Senza dimenticare la cultura, risorsa che può essere sfruttata meglio anche con la prossima riapertura dell’Accademia d’Arte, così come l’enogastronomia che è diventata positivo momento di turismo cittadino e la tutela del verde pubblico, che ricade ad ogni buon conto nel maggior decoro da garantire.
Questo il candidato a Sindaco ed i suoi più stretti collaboratori lo dovranno fare con autorevolezza, serietà, sorriso, misura. Senza strappi, balbettii, incertezze, veti, manovre contrarie.
Difficile? Certo, ma assolutamente non impossibile.
È certo che dopo due elezioni perse e con la città in queste condizioni, riuscire a perdere per una terza volta consecutiva e con l’aria che tira a livello nazionale sarebbe davvero da manuale. [
Ilaria Michelucci — Fdi Circolo Montecatini