montemurlo. ALLUVIONE, IL SINDACO CALAMAI: «PREOCCUPATO, A LIVELLO NAZIONALE NON C’È LA PERCEZIONE DEI DANNI SUBITI DALLE NOSTRE IMPRESE. FONDAMENTALI I RISTORI»

Ieri il sindaco Calamai e il vice sindaco Forastiero hanno fatto visita al Finissaggio Orchidea di via Parugiano di Sotto con i vertici di Cna Nazionale: «Pur essendo stato un evento catastrofico sui media nazionali l’attenzione è calata, ma se va in crisi un’azienda come questa, si rischia di mettere in ginocchio tutta la filiera tessile»

Nelle foto, Calamai e Forastiero con i vertici nazionali di Cna

MONTEMURLO. Il sindaco, Simone Calamai e il suo vice Giuseppe Forastiero hanno espresso chiaramente i propri timori ai vertici di Cna nazionale, il presidente Dario Costantini e il segretario generale Otello Gregorini, in visita ieri al Finissaggio Orchidea di via Parugiano di sotto, una delle tante aziende del distretto montemurlese colpita dall’alluvione del 2 novembre scorso: «Siamo preoccupati perché abbiamo la sensazione che a livello nazionale non ci sia l’esatta percezione dei gravi danni subiti dalle nostre imprese. L’attenzione mediatica su questo evento catastrofico è calata drasticamente e non vorremmo che le nostre aziende fossero lasciate sole. Servono subito adeguati indennizzi e ristori per ripartire.

Qui c’è uno dei grandi motori economici dell’Italia, qui si fa quell’eccellenza nella moda che rende grande il made in Italy nel mondo. Se va in crisi un’azienda come questa, si rischia di mettere in ginocchio tutta la filiera tessile».

Orchidea è un’azienda storica del distretto pratese che si occupa di finissaggio tessuti. Fondata nel 1983, oggi è portata avanti con passione da Valerio Scartoni, Valerio Bitorzoli e Maurizio Gori. Il giorno dell’alluvione l’acqua è salita velocemente, lasciando dietro di sé fango e tanti problemi.

Fin dalla mattina del 3 novembre all’Orchidea si sono dati da fare per salvare il salvabile, ripulire e ripartire quanto prima con la produzione. «Non ci siamo fermati un attimo, abbiamo spalato fango e acqua per giorni e giorni e finalmente martedì 7 novembre abbiamo fatto ripartire i primi macchinari. — spiega uno dei titolari, Valerio Scartoni — Fare una stima dei danni è difficile, al momento saremo intorno ai 500 mila euro.

Il problema è che i motori delle macchine alluvionate, che sembravano ripartiti, uno dopo l’altro si fermano ed è dall’inizio di novembre che stiamo facendo sostituzioni per mantenere attiva la produzione con notevoli aggravi di costi che certo non possiamo far pagare ai nostri clienti. Questa non ci voleva: prima il Covid, poi i rincari energetici, ora l’alluvione».

Orchidea ha uno stabilimento di circa 7mila metri quadrati e porta avanti una delle produzioni fondamentali per far funzionare il ciclo tessile. «Le nostre aziende, non sono state tanto a piangersi addosso, ma si sono subito rimboccate le maniche per ripartire, ma è chiaro che da sole non ce la possono fare, soprattutto quelle più piccole e meno strutturate — continuano Calamai e Forastiero — Come istituzioni abbiamo il dovere di far arrivare a Roma questa richiesta d’aiuto. Servono subito ristori e indennizzi. Rischiamo altrimenti di mettere in crisi l’economia del nostro distretto. Non possiamo permettere che le aziende chiudano, non possiamo perdere professionalità e competenze».

[masi —comune di montemurlo]

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