montemurlo. BIBLIOTECA “BARTOLOMEO DELLA FONTE”, GIANI: “INIZIATO IL SALVATAGGIO DEI DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO DEPOSITO”

L’operazione è resa possibile dall’azione di cooperazione interistituzionale tra Regione, Comune, Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, Soprintendenza archivistica e bibliografica

Il sindaco Simone Calamai

MONTEMURLO. È iniziata l’operazione per mettere in salvo definitivamente i documenti e i volumi dell’archivio di deposito della biblioteca Bartolomeo della Fonte di Montemurlo, travolta anch’essa dall’alluvione.

“Il lavoro adesso si concentra sul salvataggio della documentazione prodotta dal Comune negli ultimi 40 anni – ha spiegato il presidente Eugenio Giani — che era conservata nel locale della limonaia e che si è trovata sommersa da oltre un metro e mezzo di acqua. Si tratta dell’archivio di deposito del Comune che contiene tutti i documenti dei procedimenti amministrativi, eccetto quelli dell’Ufficio tecnico, che costituiscono la storia, gli atti, le scelte compiute dalle varie amministrazioni comunali negli anni. Anche per questo materiale, che forma circa 250 metri lineari, sarà approntata la procedura del congelamento, come avviene per i documenti dell’archivio della biblioteca di Quarrata”.

L’esterno della biblioteca di Montemurlo

Dopo il sopralluogo fatto dalla Protezione civile regionale, i tecnici regionali, i carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, l’amministrazione comunale e i responsabili dell’archivio della biblioteca, con i tanti volontari della colonna Beni culturali della Protezione civile e il contributo essenziale dei tanti giovani volontari angeli del fango, si sta procedendo alla raccolta dei volumi e dei documenti in casse apposite che in questo caso sono state messe a disposizione dall’azienda Ruffino, mentre per la biblioteca Michelucci di Quarrata, le casse sono arrivate dalla Coop di Quarrata.

“Anche in questo caso l’operazione è resa possibile dall’azione di cooperazione interistituzionale tra Regione, Comune, Carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale, Soprintendenza archivistica e bibliografica – conclude Giani – e con l’enorme lavoro dei volontari, tanti, e i giovani angeli del fango, a cui va ogni giorno la mia riconoscenza, grazie ai quali siamo riusciti a organizzare tempestivamente il recupero di parte della nostra memoria”.

[bini — toscana notizie] 

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