montemurlo. COMPLETATO IL RESTAURO DEI TABERNACOLI DI FORNACELLE E DEL CAMPO SANTO

Si inaugura il restauro

MONTEMURLO. Si è svolta domenica scorsa, 30 aprile, la cerimonia ufficiale di inaugurazione del restauro dei tabernacoli di Fornacelle e del Campo Santo sulla via Montalese.

All’evento erano presenti tutte le autorità cittadine, il parroco don Maurizio Andreini, il sindaco Lorenzini, il luogotentente Quintino Preite, il presidente dell’associazione “Il Borgo della Rocca”, Alessandro Franchi, i rappresentanti delle associazioni Vab, Cisom, Misericordia, gli Alpini.

Un intervento importante di ripristino e conservazione di due beni storici, finanziato dall’associazione “Il Borgo della Rocca”, con il sostegno del comune di Montemurlo e delle famiglie Cecconi e Fossi, che ha riportato all’antico splendore due simboli, non solo della devozione popolare, ma più in generale della storia locale.

I due tabernacoli, infatti, si trovano lungo il percorso della processione della Croce, la festa patronale di Montemurlo, che ricorre il 3 maggio.

Anche oggi, così come accade da ben cinque secoli, la croce astile in argento alle ore 16 lascerà la pieve di San Giovanni Decollato alla Rocca e sarà fatta sfilare per le vie del paese fino al luogo del suo miracoloso ritrovamento, come racconta Valerio Palandri, presidente della Vab e autore del libro di storia locale “Istorie montemurlesi”: «Il furto della Croce dalla pieve della Rocca, ad opera di due pistoiesi, avvenne presumibilmente nel 1326, durante l’assedio di Castruccio Castracani al Castello di Montemurlo.

Il tabernacolo di via Montalese

«La storia narra che quando i due ladri arrivarono ad attraversare il torrente Agna (ancora non esisteva il ponte) le acque si fecero impetuose e così i due furono costretti a sotterrare la croce in un campo li vicino. Dopo qualche giorno la preziosa reliquia fu rinvenuta da un contadino, che era intento ad arare il campo. Nel punto del ritrovamento fu così posta una croce di legno.

«Nel 1700 in quello che da tutti chiamavano “il campo Santo”, fu eretto il tabernacolo che ancora custodisce la croce di legno originale. Per questo ancor oggi uno dei momenti più significativi della processione della Croce è l’arrivo in questo luogo vicino al torrente Agna, un simbolo per la devozione popolare, ma più in generale per la storia montemurlese».

Il restauro del tabernacolo ha visto un lavoro di ribassamento del terreno di circa 70 centimetri. Nei secoli, infatti, il torrente Agna aveva riversato sul terreno numerosi detriti che si erano accumulati intorno al manufatto. Inoltre, sono stati consolidati gli intonaci e gli elementi in laterizio dei cornicioni e dei gocciolatoi di gronda ed è stata ripulita la croce lignea ospitata all’interno dell’edicola.

Il tabernacolo della Croce

Anche l’area circostante è stata risistemata con la messa a dimora di due piante di arancio amaro ai lati del tabernacolo. Il comune di Montemurlo, invece, si è occupato dell’illuminazione esterna e d’ora in avanti curerà la manutenzione della piccola area a verde.

« L’idea del restauro dei tabernacoli nasce dal progetto condiviso di valorizzazione della Festa della Croce e allo stesso tempo di salvaguardia del patrimonio dell’identità storica del territorio – dice Alessandro Franchi, presidente dell’associazione “Il Borgo della Rocca” – Vogliamo in questo modo tutelare e trasmettere alle nuove generazioni le tradizioni legate a questa festa e non disperdere la nostra identità».

Anche il sindaco Lorenzini ha apprezzato il lavoro congiunto che ha portato al risultato del restauro: «Il valore aggiunto di questo intervento è la sinergia che l’associazione “Il Borgo della Rocca” ha attivato tra pubblico e privato. Un restauro importante che va nella direzione della tutela del patrimonio e della storia locale».

Tra le curiosità del restauro, Valerio Palandri, racconta di un simpatico ritrovamento: «Durante i lavori di scavo del terreno interno al tabernacolo del Campo Santo ci siamo imbattuti in una grossa tartaruga che aveva messo casa qui. Allora ci siamo preoccupati di trasferirla in un luogo sicuro e l’abbiamo fatta vedere ad un veterinario che ci ha detto che ha più di 120 anni. Un fatto simpatico che ci fa pensare che ancora una volta la Croce ha fatto un piccolo miracolo».

[masi – comune montemurlo]

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