montemurlo. CREAF, ANCORA TU?

Il Creaf
Il Creaf

MONTEMURLO. Il M5S di Montemurlo ha da sempre osteggiato le scelte dell’amministrazione comunale che hanno, di fatto, drenato risorse dal bilancio a favore della comunità per destinarle alla voragine generata dal Centro Ricerche e Alta Formazione.

Più volte è stata invitata la giunta Lorenzini a tagliare il cordone ombelicale che lega Montemurlo a questa partecipata. In attesa del bilancio 2015, in circa undici anni dalla sua apertura ha generato perdite per circa 1,6 milioni di euro assorbendo circa 23 milioni di investimenti che potevano essere destinati al territorio pratese.

A novembre 2014 con il solo voto favorevole del Pd è stata deliberata una riduzione di circa €90.000 dal piano delle opere pubbliche di Montemurlo destinando questo importo come ulteriore contributo per l’avviamento del Creaf. Ricordiamo che attualmente il Creaf non è altro che un immobile (ex capannone industriale) parcheggiato con le quattro frecce in via Galcianese.

Anche in occasione della calamità per forte vento del marzo 2015 il M5S di Montemurlo aveva richiesto all’amministrazione di utilizzare ciò che viene destinato al Creaf per tamponare i danni causati dal maltempo. Durante le varie discussioni riguardanti l’approvazione del bilancio, il M5S di Montemurlo ha sempre espresso perplessità sulle scelte di “accanimento terapeutico” che il Pd ha sempre sostenuto nei confronti del Creaf.

Mungai e Sarti, M5S
Mungai e Sarti, M5S

Grazie alla segnalazione da parte del gruppo Montemurlese lo scorso agosto Giacomo Giannarelli, Consigliere Regionale del M5S, ha interrogato la Giunta Regionale riguardo questo ingente assorbimento di risorse volto al nulla definendo l’investimento una “scatola vuota”.

“Un incubatore tecnologico d’imprese – afferma il Consigliere Mungai – potrebbe essere un motore importante per lo sviluppo ed il rilancio dell’economia locale, ma di sicuro non a questi costi e con questi tempi.

“Serve un incubatore per l’incubatore! Ci sono molti esempi virtuosi di come l’intervento pubblico riesca a creare occupazione e stimoli l’imprenditoria giovanile e innovativa, ma il Creaf non è certo uno di questi”.

“L’indagine della GdF – prosegue il Consigliere Sarti – potrà essere determinante per fare finalmente chiarezza su una vicenda che da troppi anni resta decisamente nebulosa. Ricordiamo che il Comune di Montemurlo detiene il 5,14% di Creaf e quindi attenderemo gli esiti dell’indagine per capire se eventuali ripercussioni potrebbero riguardare anche le amministrazioni Montemurlesi che si sono succedute dalla nascita del Creaf”.

Marco Sarti
Enrico Mungai

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