MONTEMURLO. Si chiama E.T. Educare Tutti, casa chiama scuola, scuola chiama casa ed il primo dopo – scuola, nato dalla collaborazione tra Comune di Montemurlo, l’istituto comprensivo “Margherita Hack” e le associazioni del territorio, talmente bello da sembrare extraterrestre.
Una nuova formula inclusiva e del tutto sperimentale, pensata per contrastare l’insuccesso scolastico, per lavorare sul potenziamento delle competenze, per favorire l’autonomia degli alunni, e dunque per prevenire i fattori che, spesso nei primi due anni di scuola superiore, portano all’abbandono scolastico.
Il progetto Dopo scuola, che sta partendo proprio in questi giorni, si rivolge agli alunni della scuola primaria e della scuola media di Montemurlo e si svolge in orario pomeridiano a scuola in continuità con le attività della mattina nell’istituto di via Deledda, sede della Salvemini – La Pira.
Il servizio, che prevede una piccola compartecipazione alla spesa delle famiglie, è finanziato dal Comune con oltre 20 mila euro. Obiettivo del doposcuola è aiutare gli alunni nello svolgere i compiti assegnati, favorire la formazione di un personale metodo studio, rafforzare le competenze di base, orientare lo studenti nel soddisfare le richiese educative e didattiche richieste dalla scuola.
Ogni pomeriggio i ragazzi avranno a disposizione un insegnante curricolare per un’ora e mezzo, un educatore laureato in ambito umanistico per tre ore e di un educatore con laurea in ambito scientifico per due ore ed ex insegnanti.
Una vera task force educativa, messa in piedi dal comprensivo “Hack” e dal Comune per raggiungere il successo scolastico e favorire la serenità a scuola, come spiega l’assessore alla pubblica istruzione, Rossella De Masi: « Sul territorio c’è sempre più l’esigenza di potenziare il sostegno per quelli che sono i bisogni educativi speciali (Dsa, disturbi dell’attenzione, ecc..) e disagio, che talvolta richiedono un rapporto educativo molto stretto con i bambini e i ragazzi.
Il progetto del Dopo-Scuola si pone in sintonia e continuità con altri percorsi attivati dalla scuola, come ad esempio quello sull’orientamento e sulla didattica inclusiva per non lasciare indietro nessuno. Si tratta di un’esperienza sperimentale che abbiamo voluto attivare per cercare di tenere insieme tutte le risorse del territorio: scuola, Comune, associazioni con specifiche competenze. Un servizio importante per sostenere le famiglie e non lasciarle sole in questo importante percorso di potenziamento e recupero delle competenze e dell’autonomia».
Il doposcuola sarà il più possibile personalizzato, anche se non sarà una ripetizione privata e individuale ma un luogo di socializzazione in cui i bambini attraverso la supervisione degli educatori di riferimento attueranno un percorso di responsabilizzazione volto al raggiungimento progressivo dell’autonomia. I doposcuola del territorio potranno collaborare con la scuola, offrendo le loro specifiche peculiarità e favorendo il processo di inclusione che l’intera iniziativa vuole promuovere.
Il doposcuola è organizzato dalle ore 14 alle 17 per quattro giorni a settimana: due ore sono dedicate ai compiti, un’ora alle attività laboratoriali ed educative. La terza ora dalle 16 alle 17 potrà essere usata anche per finire i compiti, rispettando i tempi ed i carichi di lavoro di ciascuno.
Ogni giorno vi sarà un insegnante, di una specifica disciplina, che insieme agli operatori sarà di ausilio nello svolgimento dei compiti. L’insegnante avrà un luogo attrezzato in modo specifico. In questa prima fase parteciperanno al doposcuola 30 alunni, che potranno arrivare fino a 60 nei prossimi mesi. Se vi saranno altre richieste di adesione gli alunni saranno orientati ai doposcuola del proprio territorio che collaborano con il progetto. Ogni alunno potrà scegliere di aderire per un minimo di 4 settimane a un massimo di 12 settimane di attività, con moduli di 2 o 4 giorni.
[masi— comune di montemurlo]