montemurlo. GIORNO DELLA MEMORIA, ALLA ROCCA UNA MOSTRA SU SAN MASSIMILIANO KOLBE

S. Massimiliano Kolbe

MONTEMURLO. A Montemurlo continuano le iniziative legate al Giorno della Memoria per la commemorazione delle vittime dell’Olocausto, promosse dal Comune con l’associazione Borgo della Rocca e la Parrocchia del Sacro Cuore.

Si parte domani sabato 26 gennaio alle ore 15 alla Pieve di San Giovanni Decollato (piazza Castello – Montemurlo) con l’inaugurazione della mostra intitolata Carta d’identità’ di san Massimiliano Kolbe ,che farà ripercorrere, attraverso un itinerario storico, sociale, spirituale e personale, i momenti più significativi della vita e della missione di san Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote profondamente innamorato della verità e della libertà.

Massimiliano Kolbe fu il francescano polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz. Il religioso è stato beatificato da Paolo VI nel 1971 che lo chiamò martire dell’amore e proclamato santo dal suo connazionale Papa Giovanni Paolo II. La mostra sarà presentata dalle Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe di Borgonuovo – Sassomarconi (Bologna) che saranno ospiti della parrocchia del Sacro Cuore dal 25 al 27 gennaio.

Massimiliano Kolbe, nato in Polonia nel 1884, morì ad Auschwitz il 14 agosto 1941, offrendosi volontario al posto di un padre di famiglia che era stato scelto nella decimazione come rappresaglia per la fuga di un prigioniero. Sentendo il pianto disperato dell’uomo che lamentava di non poter più rivedere la moglie e i suoi due bambini, padre Massimiliano si offrì di sostituirlo nel braccio della morte dove i prescelti dovevano finire per fame.

Il programma

Resistette per due settimane assieme agli ultimi quattro compagni di prigionia e con loro fu ucciso da un’iniezione letale di acido fenico la vigilia dell’Assunta.

« Oggi più che mai c’è bisogno di lavorare per difendere e preservare la memoria dell’Olocausto, minacciata da pericolosi negazionismi —  commenta il sindaco Mauro Lorenzini, che interverrà alle iniziative in programma alla Pieve di Rocca — Mi piace ricordare una frase di Primo Levi che scriveva “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre”. Parole che devono rimanere scolpite nella coscienza di ciascuno di noi»

Il 27 gennaio alle ore 16, sempre nella pieve di San Giovanni, Angela Esposito, missionaria dell’Immacolata –Padre Kolbe presenterà il filmato Luce ad Auschwitz, la testimonianza di uno scenografo, Marian Kolodziej, che nei suoi quadri racconta le terribili esperienze vissute nel campo di stermino. Kolodziej non parlò mai dei campi di sterminio fino al 1993, quando venne colpito da un ictus che gli squarciò la mente, riportando in superficie l’esperienza dei lager. Dimesso dall’ospedale, si dedicò al disegno. Lavorò come un forsennato, realizzando in un anno oltre 200 disegni.

Seguirà l’intervento di Sandro Ventura del Movimento per l’Ebraismo progressivo e soci dell’Anpi Montemurlo, che racconterà la vicenda della famiglia Brunetti che durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò e nascose il padre e i nonni di Ventura, fuggiti da Firenze in seguito ai rastrellamenti nazisti degli ebrei iniziati il 6 novembre 1943.

Porterà il proprio contributo anche il professor Luciano Ardiccioni, storico studioso dei fenomeni della seconda guerra mondiale e autore del libro Firenzuola attraverso la guerra nel cuore della Linea Gotica. L’iniziativa sarà intervallata da musica a cura del Trio107 e letture di testi di Primo Levi. 

[masi — comune di montemurlo]

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